La Trattoria di una volta…Il BBQ a Firenze

la ribollitaLa Trattoria di una volta…Il BBQ a Firenze

Avere cura dell’ospite vuol dire avere le stelle nel cuore

Firenze è bellissima ma i fiorentini non perdono tempo a dirlo, fanno finta che non gl’importi, che non si sappia, Firenze non ha tempo per guardarsi allo specchio, muta e si trasforma, ma è nella sua camaleontica natura, basta qualche chilometro e ci si trova in collina, terrazze a strapiombo su tanta bellezza, e la natura che qui certo non è matrigna, piena di colori, di cipressi, di tetti rossi.
Firenze non indugia su se stessa, non si guarda, ma conferma la sua vocazione di città gnocchi di patate al cavolo nerod’arte e di turismo ed è piena di volti, di storie di vita che vogliono dire soprattutto ospitalità. In questa città la cucina è fatta da personaggi che sono veri talenti, da generazioni, giovani, pazzoidi, geniali e sperimentatori, ma anche legati alle tradizioni, innovatori, provocatori, la filosofia dell’ospitalità, che a Firenze è il vero lusso, ovvero la semplicità, senza ricorrere a effetti speciali che ormai appaiono vuoti, privi di contenuti, dove si riscoprono gli ingredienti, si valorizzano le materie prime, perché qui cuochi si diventa cercando e sperimentando, frugando nella memoria alla ricerca di sapori e saperi, accorgendosi di cosa si ha ‘sotto il naso’, usando con intelligenza le risorse, senza mai abdicare alla qualità delle materie prime, che è poi la qualità della vita.
Un isola, Piazza Tasso, nel quartiere caro a Pratolini, l’Oltrarno Fiorentino, con il suo intreccio di voci e i personaggi che animano la città, che raccontano di “quel popolo incivilito e nutrito di storia qual è il fiorentino”, un oasi di silenzio, una piazza verde come uno smeraldo, palazzi severi, austeri, una boutique del gusto nella ristorazione Ingresso alla trattoria BBQfiorentina, la Trattoria BBQ, gestita a livello familiare da due fratelli Cristian e Simone Lalli, qui il sapore è un percorso poliedrico che si alimenta di tutti i nostri sensi, si dice che bendandosi gli occhi la nostra concentrazione aumenti, che la ricezione delle papille si acutizzi, la sensibilità alle sfumature si accentui… può darsi, ma noi crediamo che la “percezione estetica del gusto” sia un’esperienza completa, un viaggio attraverso un equilibrio tra creatività, sostanza e immagine.
E i cinque sensi sono tutti perfettamente accordati, perché anche la vista gode di un armonia di colori, si cena all’aperto e all’angolo, posizionato tra Via della Chiesa e Via del Leone. occhieggia restaurata La Maestà’ dipinta da Tommaso di Stefano detto Giottino (Secolo XIV), una di quelle immagini sacre che caratterizzano la maggior parte delle piccole vie del centro storico fiorentino e i loro angoli. Una forma di architettura religiosa che risale all’epoca romana ma, a Firenze, ha visto la sua espansione nel 1200, in chiave moderna si può dire che sia una vera e propria forma di street art!
Aperto a pranzo e a cena, è un dehors affacciato su una calma piazza storica della città, nel cuore di San Frediano, che introduce a due sale interne, gli specchi, le tendine ricamate ai vetri ricordano un salotto bene, per sentirsi immediatamente a casa, un continuo dialogo tra interno ed esterno grazie alle pareti vetrate completamente apribili. Qui i tavoli hanno candidi tovagliati bianchi, oppure vengono lasciati a nudo per mostrare le calde venature del legno.
Ricette di casa, segreti e tecniche tramandati, modi di cucinare visti tutti i giorni, semplicità, pochi tecnicismi e rifiuto delle sovrastrutture sono i mantra della trattoria che lavora con materie prime tipiche della cucina toscana, freschissime e di qualità….si parte dal “fiasco in tavola” e poi la bistecca alla fiorentina, la ribollita, il baccalà, le frittelle di riso, pici salsiccia e cavolo nero, la tartare di manzo, l’olio bono, il pollo al mattone, le tagliatelle fatte a mano con il lampredotto, la farinata di cavolo, i fagioli toscani al fiasco……. Ma in sala si vive un singolare racconto dove il “primo attore” di questo viaggio del gusto è sicuramente la bistecca, regale, calda, quasi sensuale nella sua prepotenza, appena posata sul vassoio, unica…… “la fiorentina”! Territorio e stagionalità sono le linee guida della Trattoria BBQ, mentre in ogni ricetta il sapore, i colori e le consistenze degli ingredienti sono sempre ben riconoscibili, esaltati da un approccio che punta alla semplicità.

Trattoria BBQ Firenze
Piazza Torquato Tasso, 9/R
San Frediano – 50124
Telefono 055/5120376

La cucina Toscana de IL Cipiglio

cheese cakeLa cucina Toscana de IL Cipiglio

La Cucina Toscana del Cipiglio, il successo di un piatto deriva dalla sorpresa, scriveva Brillat-Savarin, ovvero dallo choc, dalla sorpresa, simile a un flash fotografico, che subisce l’alimento nella sua esecuzione, e la cucina del nuovo chef del Cipiglio è un’autentica sorpresa.
Simone Mugnaini è il nuovo chef de Il Cipiglio, da qualche mese, e i clienti possono gustare, nell’atmosfera di un locale completamente mutato dall’interior design Marco Rogai, una cucina rinnovata, dove lo chef propone sapori diversi nel rispetto della contemporaneità, portando con sé lo spirito e la sottile vibrazione dei sapori del cibo, del vino, le fragranze sottili dell’olio novo, il fritto di cavoli su carta gialla, il pane fresco cotto nel forno a legna.
La formula della felicità a Firenze in particolare, è un insieme di straordinari territori, materie prime eccellenti, vitigni di grande storia, dove l’olio e il vino sono la bandiera nazionale. Pane fresco cotto nel forno a legnaE il territorio per Simone è la mente e la sua evoluzione, tutto l’ universo che parte da una cultura ampia e raffinata sui temi base dell’alimentazione toscana, il pane e la pasta, l’olio e il vino, la cultura mediterranea che si riscontra come una follia chimica fatta di passione, amore per la terra, professionalità, bellezza, cura dei dettagli.
E lo chef ha colto l’anima toscana e, dopo viaggi ed esperienze, l’ha portata a Firenze, dove vede scorrere tutti i giorni l’Arno d’argento e dove si è insediato come executive chef nell’affascinante e nuovissimo Ristorante Cipiglio. E qui, per lo chef, la cucina è tutt’altra cosa.
Non è televisione o gara, non si insegna in un format, qui la cucina è una cosa talmente viva e sensuale che rinchiuderla in uno schermo piatto al plasma o in una scaletta di un programma è quasi offensivo. La cucina è la sua infanzia, la rincorsa a quei profumi, a quei sapori, ai ricordi di Firenze, vive per sentire il calore della fiamma sulla propria pelle, il calore del forno, una cucina che sposa la cultura di Firenze, in una città dove anche cucinare è arte e dove lo chef si muove in punta di piedi, ben consapevole che questa esperienza è un deciso arricchimento della sua professionalità.
FRITTO CERVELLOE allora via, in una Firenze fiabesca, in un insieme di colori e gusti, sapori, fiori e piante, opere d’arte di Elisabetta Rogai alle pareti, la fragranza del pane fresco appena uscito dal forno a legna, tutto il mondo del colore dei prodotti e delle verdure nel cuore di Simone Mugnaini, come imprinting, dove anche le pizze ridono, un felice incontro verso una cucina toscana, piena di fantasia e d’ ironia, come sono i fiorentini, le sue sono opere d’arte, una cucina che si arricchisce via via di profumi e sapori che la rendono unica…..guardando da qui l’Arno che scorre, l’Arno d’argento.
Ristorante Pizzeria Il Cipiglio
Via Raffaello Lambruschini, 15,
50134 Firenze FI
Telefono: 055 490804
Crstina

Mangiacinema omaggia Bernardo Bertolucci

0c3af513-c634-416f-a25f-932650f93854Mangiacinema omaggia Bernardo Bertolucci

Fino al 2 ottobre 2019

Il direttore artistico Negri: “Salsomaggiore è stata il set del suo film più ‘pop’ (‘Novecento’) e del suo più premiato (‘L’ultimo imperatore’). Con lui in entrambe le imprese, come autore della cinematografia, il premio Oscar Vittorio Storaro, cittadino onorario di Salso”

SALSOMAGGIORE TERME – La sesta edizione (anno zero) di Mangiacinema – Festa 38204fea-0ad2-4b5a-9a14-8e5ba1ae5df2del cibo d’autore e del cinema goloso (in programma a Salsomaggiore Terme dal 25 settembre al 2 ottobre 2019) sarà nel segno di Bertolucci. Lo ha annunciato questa mattina, in conferenza stampa, il direttore artistico Gianluigi Negri, spiegandone i motivi: “Il film più ‘pop’ di Bertolucci (e noi siamo un Festival pop fin dalla nostra nascita nel 2014) ha avuto come set anche Salsomaggiore: i primi otto minuti e mezzo dell’atto secondo di ‘Novecento’ (che racconta il mondo contadino, la provincia e la Bassa) sono girati nelle splendide Terme Berzieri, luogo storico che ospita Mangiacinema con il suo irraggiungibile e inimitabile fascino liberty. Cinque minuti della parte centrale del suo film più premiato, ‘L’ultimo imperatore’, vennero girati, invece, nel Salone Moresco del 3fd44a6b-86c5-4145-90cf-cfbd72ed1de6Palazzo dei Congressi, altro gioiello liberty, ‘protagonista’ della famosa scena del ballo. Inoltre, in entrambe le imprese (colossali nel vero senso del termine), l’autore della cinematografia era Vittorio Storaro (tre volte premio Oscar, con la sua terza vittoria proprio per ‘L’ultimo imperatore’), cittadino onorario di Salsomaggiore dal 2011″.
“Il film più pop e quello più premiato di Bertolucci hanno dunque un fortissimo legame con la città termale: ecco perché Bertolucci è ‘anche’ di Salsomaggiore”, conclude Negri.

MADE IN SALSO E COMUNE IN “PRIMA FILA”
Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli e l’assessore alla cultura Pasquale Gerace, artefici del “salvataggio” di Mangiacinema. Se Negri ha spiegato i motivi (già resi noti con un comunicato nei giorni scorsi) per cui Mangiacinema “ricomincia da zero” per “ritornare al futuro”, Fritelli ha sottolineato il 030134e2-3598-4563-b1ba-20527089436cfortissimo valore “identitario” della manifestazione, mentre Gerace ha ricordato l’importanza dell’Alberghiero “Magnaghi”, partner di Mangiacinema dalla prima edizione del 2014.

Per il sesto anno della kermesse che porta in città tanti turisti, visitatori e nomi dello spettacolo e del mondo del gusto, il main partner sarà di nuovo Gas Sales Energia. Tra i media partner, rinnovato anche l’appoggio storico da parte della prestigiosa testata InformaCibo diretta da Donato Troiano.

Nel corso della mattinata sono state presentate, infine, le magliette “Ricomincio da zero” (disponibili al Cinema Odeon di Salsomaggiore e in alcuni negozi della città), per lanciare la campagna social “Ricomincio da zero con Mangiacinema”. Le magliette, piccola forma di autofinanziamento, si potranno anche acquistare nel corso dell’estate scrivendo a info@mangiacinema.it o direttamente nei giorni del Festival.
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Ufficio stampa – Tel. 347.6961251
info@mangiacinema.it

Mangiamusica festeggia l’inizio dell’estate sull’Appennino Parmense

18517d07-9983-4684-8a97-38d6b0a04bb0Mangiamusica festeggia l’inizio dell’estate sull’Appennino Parmense

Evento extra della rassegna: notte magica in uno dei luoghi più belli della provincia di Parma per la festa d’inizio estate

Sognando Cuba: la Stagione evento di Mangiamusica si chiude sull’Appennino
Venerdì 21 giugno all’Agriturismo Il Cielo di Strela (Compiano) il cantautore El Rubio Loco (il papà dell’Italian Latin Style), lo scrittore Davide Barilli, il fotografo Paolo Simonazzi

STRELA DI COMPIANO (Parma) – Per il quinto anno consecutivo, Mangia come scrivi (in questo caso con il suo spin off Mangiamusica – La Stagione evento) torna sull’Appennino parmense per una serata speciale: la festa d’inizio estate.
Venerdì 21 giugno, alle 20.30 (con aperitivo in terrazza servito già alle 20), l’Agriturismo Il Cielo di Strela ospiterà la cena-spettacolo “Cuba – Altravana: suoni, colori, sapori”, evento extra degli happening artistici e gastronomici diretti e presentati dal giornalista Gianluigi Negri, con la partecipazione di un musicista, uno scrittore e un fotografo. Grandi amici e profondi conoscitori di Cuba, i protagonisti saranno il cantautore El Rubio Loco (GianCarlo Pioli), lo scrittore Davide Barilli, il fotografo Paolo Simonazzi.

LA LOCATION E IL MENU IN TAVOLA
Dopo essere stato assessore alla Cultura a Parma, da sette stagioni a questa parte Mario Marini ha iniziato a dedicarsi alle sue altre passioni: l’agricoltura (è presidente di Confagricoltura Parma) e la cucina. Nel 2014 ha avviato l’agriturismo Il Cielo di Strela (www.ilcielodistrela.it): la splendida struttura di Strela di Compiano accoglierà il pubblico di Mangiamusica con la sua straordinaria vista sul Monte Pelpi e con un menu firmato dallo chef Marini, che, tra le varie portate, riproporrà la “sfida” lanciata da Mangia come scrivi lo scorso anno (il tortello di pianura e il tortello di montagna), senza dimenticare l’immancabile chiusura in dolcezza con il sorprendente e fresco gelato al gusto “Il Cielo di Strela”.
Il tutto innaffiato da Bianco frizzante rifermentato in bottiglia, Lambrusco Emilia Igp e Malvasia Dolce Amadei (cantina di Parma premiata a Vinitaly), sempre con la formula Mangia come scrivi (quattro portate dall’antipasto al dolce e tre vini in abbinamento). Info e prenotazioni al 348 2885159, con possibilità di pernottamento per chi arriva da lontano e per chi volesse fare le ore piccole sotto il cielo stellato di Strela.

IL MENU MUSICALE-LETTERARIO-FOTOGRAFICO
Con contagiosa allegria e coinvolgimento del pubblico, si parlerà, tra una portata e l’altra, dei nuovi progetti e delle hit di El Rubio Loco (il papà dell’Italian Latin Style), del nuovo libro di Davide Barilli “Cuba – Altravana” (Giulio Perrone Editore), del nuovo progetto fotografico “Habana, eventual” di Paolo Simonazzi.
Pregusta il menu di “Cuba – Atravana”
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Cena di gala di FMS ONLUS

Cena di gala di FMS ONLUS

16 maggio 2019

è il live motive della cena annuale di Fondazione Malattie del Sangue Onlus, quest’anno nella cornice del Novotel Milano Milano Nord Ca’ Granda, insieme agli amici, ai sostenitori ed ai medici, infermieri e collaboratori della Struttura Ematologica di Niguarda.

Un appuntamento ormai consolidato da anni, una festa per ringraziare quanti in questi anni, attraverso la vicinanza ed il sostegno economico, hanno permesso all’Ematologia di Niguarda importanti traguardi.
Durante l’evento, racconteremo le novità ed i progetti che ci vedono coinvolti l’ancor più forte legame stretto con l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda che quest’anno festeggia il suo 80esimo anno. I fondi raccolti durante la serata, saranno destinati ai progetti di FMS Onlus.

Il contributo solidale per la partecipazione parte da € 70 a persona.

Per confermare l’adesione o per maggior informazioni vi invito a contattare la segreteria di FMS Onlus entro giovedì 9 maggio come di seguito indicato:
internet: CLICCANDO QUI e compilanto il modulo di partecipazione con i tuoi dati
email all’indirizzo: segreteria@malattiedelsangue.org
oppure telefonando alla sede di FMS dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 – 15.00 al numero 02 64 25 891.

E’ possibile anticipare il contributo tramite bonifico, bollettino postale o pagamento online, specificando nella causale “contributo liberale – Galà FMS Onlus 2019″ e il proprio nominativo.

IBAN: IT 96 T 05034 01726 0000000 43254
c/c postale n. 42497206
intestato a: fondazione Malattie del Sangue Onlus

La contabile bancaria o la ricevuta del bollettino postale è il documento utile per la deduzione fiscale – Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 15 aprile 2011.

Vincenzo Zitello protagonista a Mangiamusica – La Stagione evento

c8e1efe8-6346-4136-9e13-06a0262899c1Vincenzo Zitello protagonista a Mangiamusica – La Stagione evento

Venerdì 12 aprile all’Antica Tenuta anta Teresa di Parma

PARMA – Il più grande arpista italiano, reduce dai tour di “Metamorphose XII” e del progetto “The Magic Door” (in scena a Mangiamusica al Teatro Magnani di Fidenza lo scorso ottobre), è il protagonista del nuovo appuntamento della Stagione Evento di Mangiamusica a Parma. Il maestro Vincenzo Zitello sarà all’Antica Tenuta Santa Teresa venerdì 12 aprile per una cena speciale, “Diario di un’arpa”, che si preannuncia poetica, suggestiva ed emozionante come la sua musica.

ANIMA MUNDI
La cena, condotta dal direttore artistico Gianluigi Negri, avrà inizio alle 21 (info e prenotazioni:  0521-462578 oppure 348-2491140). Sarà l’occasione per presentare in anteprima il nuovo album di Zitello “Anima Mundi” (in uscita nelle prossime settimane) e per raccontare la sua formidabile carriera: da primo divulgatore dell’arpa celtica in Italia a compositore di fama internazionale e collaboratore storico di nomi come Fossati, Battiato, Alice. Esibitosi sul palco della Fenice di Venezia per il 150° della Federazione Italiana Ginnastica lo scorso 1° aprile in diretta su Rai2, Zitello arriverà a Parma accompagnato dalle sue immancabili arpe celtiche e bardiche.

IL MENU DELLO CHEF PAOLO DALL’ASTA E IL DOLCE D’AUTORE FIRMATO BATTISTINI
Come sempre, quattro saranno le portate d’autore del menu proposto dallo chef della Tenuta Paolo Dall’Asta, con il gran finale riservato al dolce del maestro pasticciere Alessandro Battistini della Pasticceria Battistini di Parma, che stavolta proporrà la sua classica e croccantissima millefoglie. Il tutto annaffiato da tre vini selezionati dal sommelier Giampaolo Ferrari.

OMAR PEDRINI PER L’APPUNTAMENTO EXTRA DELLA STAGIONE EVENTO DI MANGIAMUSICA ALLE TRE VILLE
La Stagione evento di Mangiamusica avrà un appuntamento extra venerdì 24 maggio, eccezionalmente in  un nuovo locale: l’Hostaria Tre Ville di Parma (strada Benedetta) che già in passato ha ospitato tre stagioni di Mangia come scrivi. Lo “Zio Rock” Omar Pedrini, attualmente in tour con “Timoria – Viaggio senza vento (e dintorni)”, presenterà il suo libro “Cane sciolto” (Chinaski Edizioni), con l’appassionato racconto (dal vivo) di oltre 30 anni di carriera.
Pregusta il menu di “Diario di un’arpa”

Torta fritta con salumi e spalla cotta con Musica live con Paolo Sbrosi

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Torta fritta con salumi e spalla cotta con  Musica live con Paolo Sbrosi

Sabato 6 aprile 2019

Gradita la prenotazione allo 0372626342
Serata aperta a tutti

Bar ristorante Le Querce Pieve D’Olmi

Apericena con Musica Live Crema

52323674_2021253411500964_5644663843964583936_oApericena con Musica Live Crema

Sabato 30 marzo 2019

Dalle ore 18:30
TIE BREAK Restaurant Café Tennis Club Crema
Via del Fante, 2, 26013 Crema

Rock & Arte alla Stagione evento di Mangiamusica

743b1e9ab9a13cdab305993208cdd489 Cena a tutto rock a Mangiamusica – La Stagione evento
Venerdì 22 marzo l’appuntamento più ritmato dell’anno all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma, con Ezio Guaitamacchi & Brunella Boschetti, Leonardo Follieri, Giulio Crotti, ed il loro “Rock & Arte”

PARMA – Sono stati tra gli artisti più applauditi della quinta edizione di Mangiacinema, lo scorso settembre a Salsomaggiore Terme, dove hanno portato il loro spettacolo “La ruota del Rock”. E sono stati i protagonisti del gran finale della Stagione evento di Mangiamusica, al Ristorante Il Garibaldi di Cantù con un sold out memorabile, lo scorso dicembre. Ora, sempre in coppia e con l’aggiunta degIi studiosi Leonardo Follieri e Giulio Crotti, Ezio Guaitamacchi & Brunella Boschetti saranno gli attesi ospiti dell’appuntamento di marzo di Mangiamusica – La Stagione evento di Parma, spin off della storica rassegna Mangia come scrivi, nato dalla creatività del giornalista Gianluigi Negri.

ROCK & ARTE
La cena “Rock & Arte” di venerdì 22 marzo si terrà all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma (inizio alle 21, info e prenotazioni:  0521-462578 oppure 348-2491140), con il critico più rock d’Italia che alternerà brani live proposti in coppia con Brunella Boschetti a racconti sulla musica. Questi ultimi verranno “serviti” al pubblico, tra una portata e l’altra, con la partecipazione di Follieri e Crotti, per presentare il nuovo libro che insieme hanno scritto per Hoepli. Copertine, poster, film, fotografie, moda e oggetti: il binomio “Rock & Arte” scandagliato con incredibile dovizia di particolari e contagiosa passione (su carta). E con travolgenti canzoni dal vivo nel corso della cena.

IL MENU DELLO CHEF PAOLO DALL’ASTA, I VINI DI CARRA DI CASATICO E IL DOLCE D’AUTORE FIRMATO BATTISTINI
Come sempre, quattro saranno le portate d’autore del menu proposto dallo chef della Tenuta Paolo Dall’Asta, con il gran finale riservato al dolce del maestro pasticciere Alessandro Battistini della Pasticceria Battistini di Parma: una spettacolare mousse ai tre cioccolati (bianco, al latte e fondente). Il tutto annaffiato dai vini della cantina Carra di Casatico (frazione di Langhirano, www.carradicasatico.com) selezionati e presentati dai titolari dell’azienda e dal sommelier Giampaolo Ferrari.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CON LA STAGIONE EVENTO DI MANGIAMUSICA
La Stagione evento di Mangiamusica venerdì 12 aprile ospiterà il più grande arpista italiano, Vincenzo Zitello, per la presentazione del suo nuovo cd durante la cena “Diario di un’arpa”.

Syusy Blady è la prima ospite di Mangia come ridi

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Venerdì 16 febbraio cena comico-surreale-artistica all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma

PARMA – Lo scorso ottobre aveva chiuso Mangiacinema (la Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso di Salsomaggiore Terme, dedicata, nell’edizione 2017, a Federico Fellini), ora inaugura Mangia come ridi. E’ Syusy Blady la prima ospite del ciclo di tre cene comico-surreali-artistiche che danno vita allo spin-off di Mangia come scrivi, dopo la grande festa per il 150° appuntamento della storica rassegna, svoltasi in gennaio. L’attrice bolognese venerdì 16 febbraio (data inizialmente annunciata per il 23 febbraio, poi anticipata di sette giorni) sarà protagonista della serata “Il paese dei cento violini” all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.

L’INCREDIBILE STORIA DEL PAESE DEI CENTO VIOLINI
Con il suo nuovo libro “Il paese dei cento violini” (Piemme, scritto con Giovanni Zucca), la turista più famosa d’Italia racconta la storia (vera) di tre donne battagliere che, nel secolo scorso, ballando e suonando, hanno lottato per conquistare il diritto a una vita migliore a tempo di valzer. Qualche mese prima era uscito “I miei viaggi che raccontano tutta un’altra storia” (Verdechiaro). E, tra un programma tv e l’altro, lo scorso anno la Blady è tornata al cinema (era la sorella della Luna ne “La voce della Luna”, ultimo film di Fellini) con “La signora Matilde”, divertente “docummedia” su Matilde di Canossa.

IL MENU REGGIANO (E UN PO’ PARMIGIANO)
Per rendere omaggio all’ambientazione reggiana (Santa Vittoria di Gualtieri) del libro della protagonista, lo chef della Tenuta Paolo Dall’Asta proporrà alcune sue rivisitazioni dei piatti della tradizione d’Oltrenza. I quattro vini selezionati da Il Bere Alto di Claudio Ricci saranno frizzanti e spumanti biologici dell’Azienda di Quattro Castella Venturini Baldini, mentre il dolce firmato dall’artista pasticciere Alessandro Battistini (Pasticceria Battistini) sarà una classica e deliziosa torta Sacher decorata con le violette, dunque con un pizzico di “parmigianità”. La cena inizierà alle 21 (info sul ricco menu e prenotazioni: 0521 462578).

LA COLLABORAZIONE CON TRE ONLUS
Mangia come ridi si svolge in collaborazione con le onlus Fidenza per i bambini nel mondo, AltRamarea e Orizzonti Nuovi di Parma. Per ogni partecipante verrà devoluto un euro alle associazioni, ma ci sarà la possibilità di raccogliere ulteriori donazioni durante le serate. Il presidente di Fidenza per i bambini nel mondo Mario Albi (in partenza per il Madagascar) sarà presente alla cena di marzo ed illustrerà i progetti africani e italiani (a Camerino) nei quali la onlus è attualmente impegnata.

LA SETTIMANA SUCCESSIVA A CANTÙ E IL PROSSIMO MESE A PARMA
Giovedì 22 febbraio, nella stagione lombarda di Mangia come scrivi, al Ristorante Il Garibaldi di Cantù si terrà lo spettacolo “OperaSwing” con i fratelli Campanini (Gianluca alle tastiere e Gabriele al clarinetto) ed il tenore Pietro Brunetto. Il secondo appuntamento di Mangia come ridi a Parma si terrà invece venerdì 16 marzo, con Alberto Patrucco protagonista della cena “Pessimismo comico”.
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La Torta Sacher del Maestro Pasticciere Alessandro Battistini
Invito a cena con Syusy Blady
Invito a Mangia come ridi
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Una sera….al Ristorante Corsini aspettando la notte della grande boxe al Mandela Forum

23795190_165574457517674_7625324122931084469_n-1-300x300Una sera….al Ristorante Corsini aspettando la notte della grande boxe al Mandela Forum

Feste, cene, shopping, auguri veri o falsi, di cuore o di comodo, il mondo si ferma dietro al Natale, ai messaggio, ai cenoni ma ci sono anche i professionisti che guardano solo al loro lavoro, medici negli ospedali, la cura degli anziani, gli chef……ogni nostra gioia a tavola è cadenzata dal lavoro del personale e degli chef.
E Raffaele Petrucci, lo chef del “nuovo” Ristorante Corsini, contrariamente alle ormai innumerevoli ondate fusion, vegane, etc dimostra che il vero cool è tornare alle origini, mixare dettagli di cucina gourmet in una atmosfera calda e accogliente.

25348658_177331243008662_7762495997530984425_n (1)Di giorno il ristorante, con l’affaccio sull’Arno, è chiaro e luminoso, la sera invece lascia spazio all’intimità delle luci soffuse e lo chef, viaggiando tra risotti e cappellacci, filetti e pecorino, tartufo e crème brûlée crea una cucina che da vita ad una proposta gastronomica che attinge al dna, alla storia, bellissima, di una fetta di territorio nostrano, infatti lo chef pone sempre un prodotto dominante al centro del piatto a definirne l’identità, più due, massimo tre complementi vegetali-aromatici ad arricchirne, senza snaturarli, i sapori, di per sé esaltati da cotture essenziali.

E in questi giorni di grandi cenoni ecco che lo chef Raffaele Petrucci incontra un altro professionista che lavora, anche lui per le feste di Natale, il pugile kossovaro Vigan Mustafà che si allena quotidianamente per l’evento della notte de La Grande Boxe a Firenze al Mandela Forum, il prossimo 2 febbraio per i cento anni dalla nascita di Nelson Mandela.

Facendo una sosta gourmet al Ristorante Corsini Vigan Mustafà racconta la sua terra, la neve e i suoi cavalli così lontani, i ricordi dell’aria gelida e quasi ferma, miliardi di stelle e una gigantesca luna in un mondo magico dove le slitte ancora sono trainate dai cavalli, un altopiano selvaggio al centro della Serbia più profonda, un mare di neve per un salto nel passato, l’enorme distanza tra l’uomo e la natura, sentirsi circondati, assediati, dall’immensità dei boschi di abeti, larici, lecci e betulle che coprono le decine di colline del territorio del Parco Nazionale del Monte Golija dove ancora il lupo regna incontrastato.

Ristorante Corsini, Firenze – Lungarno Corsini, 36
Press: www.styleagency.net

Cosa è …cucinare

foto ridottaCosa è …cucinare

Il Ristorante Corsini

Chi viene dal Lungarno lo vede all’improvviso, un palazzone tutto bianco, e allora la ricerca svanisce d’un colpo. E poi, una volta entrati nell’ingresso ci sembra di essere in uno scrigno che dalla porta d’accesso si allunga fino al cuore dell’ospitalità del Ristorante Corsini, con il valore aggiunto di un gioiello gastronomico tutto da scoprire.
Il Ristorante Corsini è nuovo, aperto da pochi mesi, all’interno una sinfonia armoniosa di nuances dove prevalgono le tonalità del bianco, tortora e beige con eleganti arredi di tavola e dipinti alle pareti. Mentre la corte merita una menzione speciale, incastonato come un gioiello è il Secret Garden del Corsini, un giardino segreto fatto di verde lussureggiante, in verticale, di piante profumate usabili anche per cucinare e l’ inaugurazione sarà oggetto di una straordinaria performance live di EnoArte dell’artista fiorentina internazionale Elisabetta Rogai con un vino che arricchisce la ben fornita cantina.
26166914_183336345741485_3851504874486927098_n (1)Il Ristorante Corsini presenta uno chef di tutto rispetto, Raffaele Petrucci, campano, giramondo, con esperienze in Spagna, a Madrid, e poi Forte dei Marmi, al Grand Hotel di Gardone, a Palazzo Petrucci, nelle cucine più glamour del mondo, che ha fatto delle sue esperienze la cifra della sua professione, e, contrariamente alle ormai innumerevoli ondate fusion, vegane, dimostra che il vero cool è tornare alle origini, mixare dettagli di cucina gourmet in una atmosfera calda e accogliente, usare il verde, le foglie, la natura, che gli fa da base per i suoi piatti, dove esprime con talento la sua fantasia.
Giovane, curioso, professionalmente perfetto, una cucina basata sull’estro, questo giovane chef, già famoso, merita grande attenzione, scavando nella memoria e tirandone fuori rivisitazioni ragionate, mai estreme, dove il richiamo alla tradizione casalinga si fa meno presente per lasciare spazio alla sua creatività esplosiva, il suo sapere modulare l’arte sul filo sottile tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra la voglia di andare a ritrovare antichi sapori e il modo di prepararli con la cura di non snaturarli nel riproporli. La sua è una rivisitazione da grande chef, gentile, ragionata, creativa ma mai troppo estrema.
Come ci dice Raffaele Petrucci accogliendoci….. Io tengo sempre presente un grande detto di Gualtiero Marchesi “Bisogna esaltare la materia, non sé stessi” e per me 23622356_162842904457496_4342317429504899904_ncucinare è come scrivere una musica, nota dietro nota per comporre una sinfonia, mi sento come un direttore d’orchestra, un artista, un pittore che unisce i colori e crea un dipinto, per me questo lavoro è vita, passione, fatica, creatività, inventiva, studio delle origini, la chiave di lettura della storia della cucina e la ricetta per ridonarle la centralità che merita nella vita civile, la forma d’arte per eccellenza. Senza dimenticarne un importantissimo risvolto: il rapporto fra le due funzioni complementari di chi cucina, il «desiderio di capire» e la «passione di trasmettere».
Infatti la mia cucina sa di terra, di natura, ed è proprio la natura che dona un imprinting alla mia cucina nella bellezza impenetrabile dei boschi, dei castagneti, in uno splendore di gialli e rossi con le loro sfumature e ancora i verdi e viola e arancioni che vanno incontro al lilla e all’ocra, un mondo di colori e di profumi, dalla terra al piatto.
Il Corsini-6La mia cucina è anche fantasia, viaggi straordinari in paesi sconosciuti, racconti………con i miei piatti di pesce io racconto di mari lontani, la burrata cremosa è come l’abbraccio di una mamma, racconto la fragranza sensuale del cioccolato in un vaso da fiori del mio giardino, le foglie profumate mi fanno da corona, incoronano il cibo che si presenta regale nel piatto, nuvole velate di tartufo stuzzicano il ricordo di sere stellate.
Basta lasciarsi andare al gusto e ci si ritrova altrove perché, come ci dice Proust, “il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
Crediti ph: Martino Dini
Ristorante Corsini
Lungarno Corsini, 36
50123 Firenze

A Roma il Ristorante Mansio, località Torrino Mezzocammino, chef Andrea Becattini, Bartender Jmmy Andrea Montanari – detto Jimmy il druido.

dentice marinato in rapa rossa con salsa di melograno e cavolo violaA Roma il Ristorante Mansio, località Torrino Mezzocammino, chef Andrea Becattini, Bartender Jmmy Andrea Montanari – detto Jimmy il druido.

La mia è la passione di trasmettere attraverso la mia cucina,  ci dice il giovane chef Andrea Becattini, sono nato sul mare e mi ritengo privilegiato, ma ho anche vissuto sempre il centro di Roma, due posti di grande bellezza, dove vivi la natura in pieno e ne rubi l’ispirazione, ma è bellissima anche la città piena di vita, suoni, rumore, gente, ho capito che per avvicinare le persone e farle ritornare ad assaporare un cibo autentico e sano bisogna incontrare il mare, i suoi ritmi, ma anche i contadini, vignaioli, casari, gente autentica. Conoscere le loro storie, il loro lavoro, per poi raccontarlo con il cibo, uno strumento d’inclusione straordinaria.
Gli arredi del Ristorante Mansio, in località  Torrino Mezzocammino, restaurati, sono quelli della antica stazione di posta, dove stazionavano dignitari e ufficiali dell’Urbe, oggi, per contrasto, nel nuovo concept della Famiglia Tornatora brilla,  oltre allo chef Becattini, anche un’altra perla, Jimmy Andrea Montanari (detto Jimmy il druido), il barman estroso, quasi un funambolo, che gioca con i contrasti e le sue folli – apparenti –  invenzioni, coccolando il cliente e creando un processo di fidelizzazione al locale che si incentiva e si rafforza attraverso la creazione di “piccole Mansio Experience by Jimmy”.

RISTORANTE MANSIO
Via Rinaldo D’Ami 1/3
00127 Roma
Località Torrino Mezzocammino
06 5283 1598
Press: Cristina Vannuzzi
Crediti ph: Stefano Mileto

Piatti d’autore, musica e intrattenimento nelle due anteprime di Mangiacinema a Cantù e a Parma

b5455414-da33-4d83-9e90-9a101070c79bPiatti d’autore, musica e intrattenimento nelle due anteprime di Mangiacinema a Cantù e a Parma

Mangia come scrivi
Invito a cena con il maestro Vincenzo Zitello
Invito a cena con lo spettacolo OperaSwing
Al via le due nuove stagioni di Mangia come scrivi: e la cena diventa spettacolo
Doppio appuntamento giovedì 21 settembre con il maestro Zitello a Cantù e venerdì 22 con “OperaSwing” a Parma

Le due anteprime di Mangiacinema (Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso in programma a Salsomaggiore dal 27 settembre al 4 ottobre) coincidono, anche quest’anno, con l’apertura delle stagioni di Mangia come scrivi di Cantù (Como) e Parma. La storica rassegna ideata nel 2006 dal giornalista Gianluigi Negri, che mette a tavola scrittori e artisti, nei primi due appuntamenti di settembre sarà totalmente incentrata sullo spettacolo, sulla musica e sui piatti d’autore.
Due imperdibili cene musicali attendono gli amanti della cucina raffinata e del divertimento: ogni cena di Mangia come scrivi si caratterizza, da dodici anni a questa parte, per la sua c442a8c3-b51c-4575-a0a9-59481ca24a8boriginalità nel proporre, di volta in volta, appuntamenti gustosi, unici, coinvolgenti per ogni tipo di pubblico.

L’APPUNTAMENTO DI CANTÙ CON VICENZO ZITELLO
La serata “Metamorphose XII” (anteprima di Mangiacinema) di giovedì 21 settembre si terrà al Ristorante Il Garibaldi di Cantù (inizio alle 20.30, info e prenotazioni:  031 704915) con il maestro Vincenzo Zitello protagonista assoluto. Il più grande arpista italiano presenterà il nuovo progetto musicale Metamorphose XII: un album nato per essere doppio, che racchiude l’essenza di dodici brani, ognuno composto in due versioni, quella per sola arpa e quella orchestrata con venti musicisti. È l’ascoltatore a scegliere il tipo di energia dalla quale attingere: per una metamorfosi delle idee e delle impressioni. Quattro, come sempre, le portate d’autore proposte dagli chef del Garibaldi Alda Zambernardi e Marco Negri, abbinate a tre vini della Cantina Perla del Garda (www.perladelgarda.it) selezionati da “Vineggiando” di Cantù.

L’APPUNTAMENTO DI PARMA: LO SPETTACOLO “OPERASWING”
La serata “OperaSwing” è la seconda delle anteprime di Mangiacinema. Si terrà venerdì 22 settembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma (inizio alle 21, info e prenotazioni: 0521 462578 o 348 2491140) ed avrà come protagonisti i maestri Gianluca e Gabriele Campanini con il giovane tenore Pietro Brunetto. L’opera che incontra lo swing, la grande musica italiana e americana, i suoni del Po e del Mississippi saranno interpretati da un trio di artisti coinvolgenti, accattivanti, sorprendenti. I fratelli Campanini (il primo al pianoforte, il secondo al clarinetto) sono le due anime della storica Orchestra Campanini. Brunetto è una delle voci più potenti che si siano affacciate sulla scena musicale nell’ultimo periodo. Lo spettacolo sarà reso ancor più gustoso grazie alle specialità proposte dallo chef Paolo Dall’Asta, abbinate a quattro vini selezionati da “Il Bere Alto” e al dolce d’autore firmato dall’artista Alessandro Battistini (che rimane il pastry chef anche di questa stagione di Mangia come scrivi e proporrà, in questa occasione, la sua spettacolare e inimitabile torta ai tre cioccolati).

MANGIACINEMA PER MANGIA COME SCRIVI
Nel mese di ottobre i Mangia come scrivi di Cantù e Parma saranno due eventi extra di Mangiacinema: a Cantù giovedì 12 ottobre, al Garibaldi, si terrà la serata “La parola amore esiste” con Alessandra Appiano, Loredana Limone, Lucio Nocentini e Nicoletta Sipos, mentre alla Tenuta Santa Teresa di Parma venerdì 20 ottobre sarà in programma l’evento “De Luca, Righetti, Soneri: e li chiamano commissari” con Carlo Lucarelli, Eraldo Baldini, Valerio Varesi.

Il menu musicale di Cantù
La stagione di Cantù
Piatti d’autore a Mangia come scrivi
CANTÙ
Ristorante Il Garibaldi
(piazza Garibaldi, 13)
Inizio serate: ore 20.30
Info e prenotazioni: 031 704915

GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE
Metamorphose XII
(Anteprima di Mangiacinema)

OSPITE D’ONORE
Vincenzo Zitello
Vincenzo Zitello
GUARDA IL VIDEO “Celtic Raga” di Vincenzo Zitello
Il menu musicale di Parma
La stagione di Parma
Piatti d’autore a Mangia come scrivi
PARMA
Antica Tenuta Santa Teresa
(strada per Beneceto, 26)
Inizio serate: ore 21.00
Info e prenotazioni: 0521 462578

VENERDÌ 22 SETTEMBRE
OperaSwing
(Anteprima di Mangiacinema)
OSPITI
Gianluca e Gabriele Campanini, Pietro Brunetto
OPERASWING
GUARDA IL VIDEO “OperaSwing” con i Campanini e Brunetto

Contatti:
info@mangiacomescrivi.it

New Opening a Roma – Ristorante Cuore e Gusto

Devis PintoNew Opening a Roma – Ristorante Cuore e Gusto

Cuore e Gusto

Cuore e Gusto, Devis Pinto e Gabriel Davide Cucco, un fil rouge che lega con un linguaggio identico la cucina del nuovo Ristorante Cuore e Gusto, basata principalmente sulla materia prima, con il rito quotidiano della spesa che li porta fra le bancarelle del mercato, l’occhio attento ai prodotti della terra, la stagionalità della verdura e il pesce che arriva ogni giorno dalle barche dei pescatori.
Nel locale totalmente white parlano i colori e i sapori, in cucina piatti della tradizione arricchiti dalla ricerca e dalle nuove tecniche, tanta attenzione al contemporaneo ma l’occhio ben fermo alla storia, per non farsi fagocitare da tendenze destinate a diventare moda per venir poi abbandonate di lì a poco, piatti che parlano un linguaggio fatto di devisprodotti di mare e di terra, naturali, dove si trovano attente cotture e accostamenti rigorosi mirati alla valorizzazione di ogni ingrediente, e dove il “rispetto” per la natura diventa fondamento di ogni proposta, piatti tradizionali per un vero e proprio percorso di gusto  per una clientela  che desidera  provare consistenze e sapori nuovi.
Gabriel Davide Cucco, il Titolare, che esordisce dicendo:  amicizia, condivisione e buon cibo sono sempre andati di pari passo, ho esperienze diverse in giro per il mondo, per me il cibo è condivisione e creatività, tradizione e ricerca. Cuore e gusto, la cucina si fa con il cuore, coinvolgendo i ricordi, deve raccontare le esperienze di chi cucina ma anche i sogni, le emozioni, ogni piatto deve raccontare la passione e la competenza nella misura in cui è rappresentato come gustoso 21317889_10213171553621796_1625113752450399620_ne invitante. Ho voluto creare Cuore e Gusto dove il cibo profumasse di terra, l’odore di casa mia, dove rinasco mille volte, ogni volta che entro nel mio locale, trovo sapori antichi, che fanno parte della mia vita, che mi accompagnano in ogni evento cadenzando i momenti, fanno ridere la mia anima e mi accompagnano fra la gente.
E ci presenta il giovane chef Devis Pinto, il paradigma di una cucina semplice, figlia della memoria, i prodotti al centro del piatto, segnati con eleganza da tocchi d’inventiva, una cucina eccezionale di cui il giovane chef è padrone, una base di cucina classica con la sorpresa di piccole variabili geniali per sapori inattesi, il filetto di maiale in crosta di sesamo con coulis di melograno e infuso di gingseng, ribes e vaniglia, le sfumature di un calamaro, l’uovo tra sogno o realtà, il baccalà 21271017_10213171555661847_4542546529364761388_nin sous-vide, con i coralli di mare, il Brownie a cui non puoi resistere, lo chef è la testimonianza di come la cucina, interpretata con fantasia, possa trasformare i piatti della tradizione in momenti di emozioni e che la cucina stessa, come l’arte, sia la cultura di un popolo e di come un talento innato possa emergere in autonomia, al di là di guide e  stampa di settore, un talento innato per trasformare antichi sapori in nuove e voluttuose emozioni.
Ristorante Cuore e Gusto
Via Codigoro 30 – 06/52378038
Roma, zona Vitinia
Testo: Cristina Vannuzzi
Crediti ph: Stefano Mileto
www.ilfotografodeglichef.it

Cantine aperte in vendemmia

header_vendemmia2017_650Cantine aperte in vendemmia

sabato 9 e domenica 10 settembre 2017
ore 10.00 – 20.00

E’ tempo di vendemmia! E puntualmente torna un altro grande classico del Movimento del Turismo del Vino (MTV), un evento che da decenni muove milioni di enofili in ogni parte d’Italia.

La Fattoria Dei Barbi a Montalcino (SI) partecipa aprendo le porte agli appassionati di vino e di vita in campagna, per festeggiare e onorare la vendemmia in corso.

Sia sabato 9 che domenica 10 settembre 2017, alle ore 10.00 alle ore 20.00, potremo passare una giornata insieme tra le vigne cariche di Sangiovese con uno speciale trekking istruttivo e divertente guidati da Stefano Cinelli Colombini (orario continuato dalle 16 alle 19, un gruppo ogni ora), accompagnati poi nelle antiche cantine con degustazione finale (orario continuato dalle 10 alle 18, visite ogni mezz’ora), un salto nella storia del Brunello con la visita al Museo (orario continuato 10-18) e poi tutti a tavola alla Taverna dei Barbi per pranzo o cena a base di piatti tipici ispirati alla vendemmia.

Vi aspettiamo per un fine settimana all’insegna dei colori, odori e sapori del tempo della vendemmia nella patria del Brunello.

Ticket di ingresso: 35 euro e comprende tutte le attività e pranzo o cena. È gradita la prenotazione | RSVP > info@fattoriadeibarbi.it o tel. +39 0577 841111

X ANNUNCI
Cantine Aperte in Vendemmia alla Fattoria dei Barbi prosegue la stagione degli eventi 2017 alla Fattoria dei Barbi programmati con cadenza annuale: qui il calendario completo >> https://goo.gl/okA7o4

Fattoria dei Barbi | Montalcino
Loc. Podernovi 170 | Strada Consorziale dei Barbi
53024 Montalcino (SI)
www.fattoriadeibarbi.it | info@fattoriadeibarbi.it

RSVP e INFORMAZIONI
info@fattoriadeibarbi.it | tel. 0577 841111 – sabato e domenica 0577 841205
35 euro a persona

‘O Munaciello a Miami portando da Napoli i colori, sapori, profumi…..

20032107_10211235399254926_4398312417824700980_n (1)‘O Munaciello a Miami portando da Napoli i colori, sapori, profumi…..

Gente che va gente che viene…la gente si incontra, si ferma e  prosegue e sono  incontri che non destano emozioni.
Invece, a volte, certi incontri possono creare un percorso, vivere emozioni che si confrontano attraverso gli strumenti della loro professione, ma, soprattutto, attraverso il cuore, motore di scelte e di azioni che, con effetto a macchia d’olio, cerca e trova altri cuori, altre motivazioni che collimano e  così si crea un fiume, un mare di conoscenze, emozioni e amore.
Incontriamo  tre ragazzi, Valentina Borgogni, Carmine Candito, Leonardo Scuriatti al 6425 21032863_340676779719661_6094488401709863295_n (1)di Biscayne Boulevard Corner con la 65th Street a Miami, ragazzi con base a Firenze ma giramondo, partiti dalla loro città dove gestiscono ‘O Munaciello e venuti a Miami per portare i loro colori e profumi, le ricette gustose…e come diceva Plutarco, nelle persone belle è bello anche l’autunno…..ma per  Valentina, Leonardo e Carmine le stagioni sono tutte belle perché vivono tra Miami e nell’Oltrarno e vivere a Firenze non è casuale ma è un dono.
Può un posto dare un imprinting ad una cucina?
Quando il creativo è tale e lascia che sia il territorio ad esprimersi, tutto il fascino, la storia, le storie più lontane, i segreti culturali di quella terra possono esprimersi e manifestarsi e dare un tono, un appeal, una connotazione.
carmine e le sue pizzeEd è proprio da tutto quello che li circonda, dove sono nati e cresciuti che i 3 ragazzi del ‘O Munaciello hanno assorbito un rapporto intenso, tra l’uomo e l’arte, la loro cucina è arte, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e, per merito della professione, ritornano chiari, portati in superficie, naturali e spontanei.
E questa magia i 3 ragazzi l’hanno portata da Firenze a Miami, attraverso Napoli…..tutto il fascino dell’Oltrarno fiorentino con le contaminazioni napoletane si riflettono nel locale, semplice ma ruspante, le maglie di Maradona attaccate, il forno a legna, caldo e accogliente per il pane fresco e fatto in casa, il bancone di mescita, come usava una volta, il primo impatto quando si entra,  fascino che stupisce sicuramente, perché, con la qualità, viene coniugato un percorso che unisce la tecnica con il territorio.

‘O Munaciello Miami
6425 Biscayne Boulevard
Miami
‘O Munaciello Firenze
Firenze – Via Maffia, 31
Press: Cristina Vannuzzi

Un viaggio nell’armonia il viaggio del Nuovo Cipiglio

polposmalUn viaggio nell’armonia il viaggio del Nuovo Cipiglio

Sono migliaia i ristoranti e le trattorie che lavorano a Firenze, città vocata per tradizione al turismo, ma chi ha la sensibilità di capire i colori della Toscana e le antiche ricette ed essere in grado di  conoscere  le antiche storie del cibo della Toscana ha già effettuato un viaggio culturale su una terra famosa per il suo immenso bagaglio di sapori. Normalmente ogni locale assume la tendenza ad avere una sua personalizzazione, avere una identità gastronomica, sia di pesce che di carne, e quello del Cipiglio è soprattutto un viaggio nell’armonia, un filo rosso che lega il cibo, l’arte, il vino e la creatività, la costruzione di un percorso fatto di colori, una road map  di cultura del cibo e del vino.
Siamo ad un passo dal centro storico di Firenze, nella periferia borghese della città, fatta da bellissimi ed eleganti palazzoni primi ‘900, le botteghe ancora piene di gente, non soppiantate dai supermercati, dove ci si conosce tutti e la quotidianità degli incontri riesce a farti compagnia, quasi come un cane fedele al suo vecchio padrone, e, nella zona, c’è ancora un cinemino della Parrocchia vicina; il locale è situato in una piazza fuori dai viali, fuori dal traffico, quasi un oasi perfetta, una grande porta che si apre su un locale fatto di gente, di allegria e di sapori buoni.
Un viaggio  nel nuovo e fresco design del look del nuovo Cipiglio, creato da Marco Rogai padre di Bernardo, dove domina un allegro cicaleccio nelle stanze rinnovate dall’arredo e dai colori, il soft tortora e pelle nera per le sedute, alle pareti un  sofisticato studio sull’estetica del vino, le opere d’arte dell’artista Elisabetta Rogai, recente new entry nella nuova società del ristorante, eseguite con la sua tecnica EnoArte, inventata da lei con l’aiuto dell’Università di Firenze, che raccontano attraversi i suoi dipinti la storia del vino associata al territorio e alle sue tradizioni.
E le antiche scatole di legno, inedito packaging del vino, i nomi delle le cantine che appaiono in maniera irriverente  sulle scatole di legno attaccate al muro come libreria …..o cantinetta? vecchie scatole, rarissime, che non ci sono più, scovate in qualche baule nella cantina della nonna, un tocco di allegria in un mondo serioso come quello delle cantine.
Primo attore le contaminazioni dall’estro della chef  Tiziana Spano, la pizza, forse la più buona di Firenze anche senza battage pubblicitario, qui servita in maniera innovativa con il vino rosè invece della birra, ragazzi che sanno lavorare, con le mani e con il cuore, la chef Tiziana Spano, Tommaso, Bernardo ed Elisabetta con il marito Marco Rogai, che con il loro lavoro, la comunicazione ben gestita e la semplicità del loro progetto parlano con eleganza ai sensi con un menù da mangiare anche con gli occhi e che  dimostra la versatilità della giovane chef, carne e pesce,  ogni tipo di ricetta, dalla più semplice alla più creativa, non importa andare lontano al Cipiglio si parla anche di arte, cultura, ospitalità e bel pubblico.
Aperto la sera per cena presenta piatti toscani, tipici, ricette e sapori di casa, una cucina senza moda, senza personaggi, senza vanità, qui “non va di moda” la moda del momento di chef sempre alla ribalta, ma una cucina curata, ricercata, con proposte di pesce freschissimo, polpo, vongole, spada, branzini, l’impepata di cozze e poi la pappa al pomodoro, la ribollita, le lasagne al forno con il ragù…come va fatto…..lo stinco, la tagliata, la carne migliore di Firenze e ancora……la pizza e i covaccini, oltre al pane fatto in casa su forno a legna, e poi i dolci “fatti in casa”….proposte, ricordi, calore di casa, ricette segrete e ormai dimenticate, di famiglie raccolte intorno al tavolo……
Come dice la chef Tiziana Spano: io amo  i  piatti della tradizione, piatti che non seguono mode e che sono sempre attuali.
Quello che mi sono posta per Il Cipiglio era di usare tutto il know how appreso per il mondo, dare un imprinting al locale, scoprire prodotti giornalieri, ritrovare i sapori di una volta, la pasta fatta in casa, le ricette della tradizione che sono la storia della nostra terra. Un posto particolare al nostro olio e al vino, alla magia e all’emozione che si prova davanti ad un piatto o ad un bicchiere di vino, alle emozioni dei cinque sensi che mettono in moto un “ricordo”   mentale che fa poi parte di noi stessi.
Stanze senza tempo, flash di fiori e piante, fuori il dehor pieno di allegria e ordinato disordine  mentre si sta a tavola……è un viaggio, quello di questi quattro professionisti, in allegria e passione, ma anche grande sacrificio, attraverso la storia, la cultura, l’arte, la sapienza del fare, l’armonia dei colori e della materia, l’artigianalità del buon cibo dunque, quello che all’estero tutti ci invidiano, che fa parte delle cose belle della Toscana e dell’Italia intera, una Regione da vivere con il suo immenso bagaglio di sapori e colori.
TRATTORIA CIPIGLIO
Via Raffaello Lambruschini, 15r
50134 Firenze FI
Telefono: 055 490804
Press: Cristina Vannuzzi
Crediti ph: Erika Moriani

Storie e profumi antichi per nuove emozioni

Angelo Puddu con Vigan Mustafà (1)Storie e profumi antichi per nuove emozioni la storia di una famiglia legata al mare
A Firenze La Piccola Corte Di Agnese

Ti vengono incontro e sorridono, prima con gli occhi e poi con la bocca, e nei loro occhi vedi il mare, il lentischio e il mirto, le rocce levigate dall’acqua, lenta e continua, gli olivi bassi d’argento. Sicuramente Angelo e Agnese Puddu ci pensano, al loro mare, la nostalgia, qui in Sardegna, la chiamano “il mal dell’isola” e li capisco, arrivati a Firenze dalla Sardegna per aprire La Piccola Corte, 11890916_10206217587032869_4342118183052382899_nuna boutique del pesce, tanto è mignon e curata, adattandosi ai ritmi cittadini di una Firenze dalla cucina impostata sulla “fiorentina”, per cui hanno anche dovuto dimostrare che conoscono il pesce e i mille modi per cucinarlo.
La loro Sardegna è il mare azzurro, vele tese verso il sole, sabbie di velluto, un perenne e leggero refolo di vento, estate attesa tutto l’anno; un fazzoletto di spiaggia, lo sguardo verso le rocce, lisce e levigate dal ritmo lento dell’acqua, il profilo severo dei monti, poi il verde antistante la spiaggia, unico, spudorato nei colori, un trionfo di profumi, mirto, lentischio, olivi nani: qui la storia di una famiglia, persone assolutamente normali, ma non banali, piene di passione per la loro terra, una grande cultura e talento inedito per la tavola, le vele, le barche da pesca, sogni di evasioni per paesi lontani, sogni legati al mare, una vita cadenzata dal movimento delle onde, una ninna nanna inesorabile, dolce, ripetuta senza tempo che, quando si rannuvola il cielo, fregila di mareprende corpo e violenza come se fosse un dispetto degli dei, un “piccolo mondo” dal basso profilo, ormai nei ricordi dei vecchi, un esclusivissimo e discreto ristorante sul mare quello della famiglia in Sardegna, dove, nelle notti d’estate si poteva ascoltare il fascino del silenzio, ed ognuno di velieri che raccontavano fughe e viaggi, romanzi d’ amore e d’avventura, vele imponenti, fragili come farfalle, storie di marinai, storie di uomini.

Il mare, come sosteneva il grande scrittore/marinaio Joseph Conrad, è un’ esperienza che mette alla prova tutti i sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto…….per Angelo va inserito anche il gusto nell’assunto conradiano: un ragazzo cresciuto sul mare, amante del mare così tanto da essere uno chef/pescatore, nato e cresciuto in un lembo di terra incastonata tra il mare azzurro e la durezza dei monti, il profumo del salmastro che si confonde al vento; Angelo vive la sua passione fra la cucina del ristorante di famiglia e la pesca, il suo elemento è il mare, per uscire con la sua barca, attrezzata alla pesca, buttare le reti al tramonto e andarle a ritirare alle prime luci dell’alba, piene di pesce, guizzante, vivo, nella profondità del blu, gli stridi rauchi di gabbiani, con la luce che penetra nell’acqua, sotto il cielo invernale livido di pioggia, per ripetere all’infinito la storia di un rapporto intenso dell’uomo con il mare, sempre in bilico tra attese e incontri.
Storie, profumi, sapori incancellabili, trasmessi, che oggi il giovane chef ripropone: grande talento, materia prima e la volontà di valorizzare i prodotti del territorio: il successo di un “figlio d’arte” per niente scontato, il paradigma di una cucina semplice, figlia della memoria, i prodotti al centro del piatto, segnati con eleganza da tocchi d’inventiva, una cucina eccezionale di cui il giovane chef è padrone, una base di cucina classica con la sorpresa di piccole variabili geniali per sapori inattesi: il polpo con le patate, gli spaghetti con i paraculi, piccolissimi moscardini appena nati, le alici appena pescate, crude con la cipolla fresca, l’impepata di cozze, il risotto agli scampi, gli spaghetti alle vongole, la carbonara di mare, la frittura inimitabile di un pesce di paranza appena pescato, gli inediti occhioni e i sugarelli, considerati a torto “pesce povero”, la pasta fatta in casa, i dolci di Agnese, vere emozioni, dalle ricette della nonna, custodite e rigorosamente segrete.

Lo chef Angelo Puddu è la testimonianza di come la cucina, interpretata con fantasia, possa trasformare i piatti della tradizione in momenti di emozioni e che la cucina stessa, come l’arte, sia la cultura di un popolo e di come un talento innato possa emergere in autonomia, al di là di Guide e stampa di settore, a volte penalizzanti. Per Angelo il Tirreno ha il suo linguaggio, una cucina principalmente di pesce, da sempre basata sulla materia prima, con il rito quotidiano della spesa anche più volte al giorno che porta Angelo fra le bancarelle del mercato con il pesce arrivato ogni giorno dalle barche dei pescatori. In cucina che con la nuova brigata lavora per far arrivare al tavolo piatti della tradizione arricchiti dalla ricerca e dalle nuove tecniche: tanta attenzione al contemporaneo ma l’occhio ben fermo alla storia, per non farsi fagocitare da quelle tendenze destinate a diventare moda per venir poi abbandonate di lì a poco, piatti che parlano un linguaggio fatto di prodotti di mare, dove si trovano attente cotture e accostamenti rigorosi mirati alla valorizzazione di ogni ingrediente, e dove il “rispetto” per la natura di ognuno di esso diventa fondamento di ogni proposta, lo stesso rispetto che da sempre è stato rivolto ad ogni cliente che ha varcato la soglia.
Una passione la sua, il mare aperto e sconfinato, le ricette di casa per un mix di sensazioni, scuola di vita e atmosfere, una filosofia di vita forgiata dalla famiglia, un talento innato per trasformare antichi sapori in nuove e voluttuose emozioni.
In questi giorni una visita inaspettata, Vigan Mustafà, il pugile professionista Kossovaro naturalizzato fiorentino, alla vigilia del combattimento internazionale del 27 luglio prossimo al Palarena di Sesto, che anticipa l’incontro per il titolo italiano categoria mediomassimi.

Ristorante La Piccola Corte Di Agnese
Borgo Ognissanti, 124
Firenze
Press: Cristina Vannuzzi Landini

Trattoria Neromo

10978606_1040881812594340_1829962956810532210_n (1)Trattoria Neromo
Il fascino discreto dell’Oltrarno nella cucina dei fratelli Guidi

Neromo, sembra quasi una cantilena, fiabe popolate di elfi e gnomi, fate gentili e l’uomo nero, il neromo, leggero come una farfalla, che evoca colori e battiti di ali, mossi da un refolo di vento, sembra uscito da una poesia… un vezzo di un bambino.
Siamo a Firenze, nell’Oltrarno fiorentino, l’atmosfera è d’altri tempi, si conoscono tutti e si chiamano per nome. Il fornaio, l’edicolante, la bottega del restauro, il doratore e il corniciaio, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo, un paesino nella città.
La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze, ormai fatta di turismo del mordi e fuggi, questa è la parte più amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, ma qui si respira la vera Firenze fatta di botteghe e fondi, tra un vociare che è quasi un leit motiv affascinante, una base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti.
Qui hanno aperto un locale Gianmarco e Tommaso Guidi, avevano il PantaRei, grande ritrovo di vip e calciatori, e da qualche anno hanno aperto questo sogno, il loro sogno lungo una vita, fatto di scelte e di coraggio, anche tenacia e professionalità in un mondo difficile come la ristorazione.
Una volta in questo fondo c’era il vinaino, le famose botteghe che servivano per la mescita del vino affiancato da qualche stuzzichino spartano ma gustoso, qui la botteghina di una volta teneva di tutto, dalle lamette da barba ai biscotti, poi la prima ristrutturazione e la successiva trasformazione dei fratelli Guidi in un locale di tendenza, con cucina creativa, dove si passa indifferentemente dal pesce freschissimo alla trionfante bistecca alla fiorentina e piatti tipici fiorentini e, primo attore, la pizza, unica, in tutte le stagioni, quella al tartufo.
Sembra di entrare in un paese incantato, dove la bellezza delle pietre delle pareti a facciavista si sposa con il morbido bianco del locale, l’ambiente è glamour, di tendenza, molto raffinato, clientela di livello con frequentazione di calciatori, Giancarlo Antognoni, il pugile kossovaro ormai fiorentino Vigan Mustafà, i giovani talenti Bernardeschi e Chiesa con Cesare Prandelli.
L’Arredamento è moderno, le forme che si armonizzano con i cromatismi del cibo, l’ingresso è dominato da un bancone che accoglie gli ospiti nell’attesa, dalle finestre la luce e il colore che variano negli ambienti, trasparenze impalpabili ed evanescenti che creano emozioni, e fuori la vita e i rumori della piazza dominata dalla Chiesa del Carmine, bella e armoniosa nel suo rigore. E poi il silenzio della notte con gli attimi di magia che danno vita alle forme, capannelli di giovani che ridono nella notte, sembra quasi di vedere le figure dei vecchi artigiani che toccano i loro capolavori delicatissimi come le corde di un violino per un concerto di archi, per creare nell’insieme un’opera d’arte, che si ripete da sempre, notte dopo notte, nell’Oltrarno fiorentino.
TRATTORIA NEROMO
Borgo S. Frediano, 23R, 50124 Firenze
055 238 2645
Press: Cristina Vannuzzi