Un puledrino, svelto e agile, scattante, una massa di riccioli neri, gli occhi a scoprire il mondo, troppo grande per uno scricciolo d’uomo, in paese lo chiamavano Bule, la sua allegria contagiosa e il suo muoversi rapido, un puledrino di razza che correva da una parte all’altra , tra le stradine strette e i casolari, la sua grande libertà era il mare di verde che circonda Bargino, il paesino delizioso vicino a Firenze, nel cuore del Chianti Classico.
E il nome Bule è rimasto, il cavallino dalla criniera al vento corre sempre, impaziente, cresciuto in famiglia, tra profumi e sapori di un tempo, mantenendo lo spirito di vivere in una atmosfera semplice, di campagna come si dice con rimpianto, conoscere il profumo del pane, i sapori indimenticabili delle marmellate fatte in casa, il latte…il caffellatte di una volta, imparare i ritmi delle stagioni, il blog blog della pentola di coccio dei fagioli che sobbolle lenta, in un angolo del camino, tutto scandito dalle risate infantili del giovane puledrino; ormai in paese tutti lo chiamano Bule, persino la moglie Sara, ed il ragazzo cresce….e, nel 1996, nasce “Da Bule”, creato da Daniele Cestelli – il suo vero nome – appena maggiorenne e la sua nonna Gina.
All’ingresso ti accoglie una montagna di legna, ciocchi di olivo tagliato che anticipa grigliate e un forno capace, e poi una grande sala, tavoli in legno, tovaglie a quadretti bianchi e rossi, è già il passaporto per l’allegria, la cucina a vista dove si celebrano ogni giorno le storie di un tempo, le ricette antiche, semplici, della nonna Gina, il ricordo dei piatti, riportati sulla tavola, giorno dopo giorno, per fare riaffiorare i sapori di un tempo.
Oggi Daniele Cestelli, ormai Bule, è un bel giovane, e ha sempre la testa piena di riccioli neri, quasi una criniera, è coadiuvato dalla moglie Sara, in sala accolgono come si fa in campagna, va incontro al cliente con un sorriso per tutti, un discorso ininterrotto fra
Forse ripensa alle sue corse, da ragazzino, dove tutto era più facile, abbandonarsi in un mare verde d’erba e di campi dei dolci panorami toscani, l’argento degli olivi, la nonna Gina, il calore unico e importante per un bambino di crescere con un nonno, a Bargino, il piccolo borgo ai piedi del Castello di Bibbione da una parte e il Castello di Pergolato dall’altra, i giochi dei ragazzi sul fiume Pesa e le gare a chi pescava il pesce più grosso nel lago del Mulinvecchio, vicino al cipresso secolare che domina l’incrocio al centro del paese.
Corri Bule, puledrino pieno di sogni….la nonna Gina sarebbe fiera.
Press: Cristina Vannuzzi Landini
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