I primi tre mesi hanno registrato una crescita dell’11,05% dei turisti italiani grazie ai 14 voli diretti dall’Italia
Cosa spinge tanti turisti italiani a venire a Valencia? Certamente i numerosi voli diretti low cost, ma non solo. Negli alberghi e nei negozi si incontrano spesso nostri connazionali che hanno scelto di trasferirsi. Pertanto la lingua italiana qui è molto parlata e ciò aiuta certamente chi conosce solo l’italiano. Inoltre anche i più abitudinari, dal punto di vista culinario, in questo luogo si trovano bene in quanto la cucina valenciana è improntata alla dieta mediterranea come la nostra, è simile ed allo stesso tempo diversa a seguito delle influenze arabe. L’impronta lasciata dagli arabi si avverte ancora oggi anche nell’arte e nei metodi di irrigazione. Infatti di quell’epoca rimane ancora oggi il Tribunale delle Acque, la più antica istituzione giuridica in Europa e forse nel mondo, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, che controlla il corretto utilizzo delle acque per l’irrigazione. A mezzogiorno di ogni giovedì, davanti alla Porta degli Apostoli della Cattedrale, si svolge una riunione all’aperto presenziata da un cancelliere e da otto giudici,
La favorevole posizione geografica ha sempre favorito la vita dei valenciani che sono lieti di condividerla con chi viene a scoprire le bellezze di una città molto affascinante. Nel 2018 i turisti italiani a Valencia sono stati 208.104, raggiungendo il primato in quanto a numerosità rispetto alle altre nazioni che visitano la città; i pernottamenti in media sono stati di 3,08 notti. «I primi tre mesi del 2019 hanno registrato una crescita dell’11,05% dei turisti italiani, questo grazie ai 14 voli diretti dall’Italia» ha commentato Leticia Colomer, Market Manager dell’Ufficio del Turismo di Valencia. Molte spiagge di Valencia, basse e sabbiose, sono state quest’anno insignite della Bandiera Blu: el Cabanyal, el Saler, Árbre del Gos, la Garrofera, la Devesa y Recatí e la Malvarosa, la più frequentata di Valencia, con numerosi ristoranti sulla spiaggia.
Oltre alle spiagge e al limpido mare ad attrarre i visitatori di tutte le età provenienti da tutto
Il centro storico, il quartiere Barrio del Carmen, racchiude i misteri, i segreti e le storie della città i cui monumenti principali sono: la Plaza de la Virgen, Palacio de la Generalitat, Basilica della Vergine degli Abbandonati, Cattedrale, Plaza de la Reina, Santa Catalina, Plaza Redonda, Mercado Central, Lonja de la Seda, Iglesia de San Nicolás, il campanile del Micalet e la Plaza de la Almoina. Il quartiere Barrio del Carmen, il più antico di Valencia, sorse inizialmente tra due mura: quelle della città islamica e quelle della città cristiana. Ciò che lo caratterizza sono le stradine acciottolate fiancheggiate da imponenti edifici medievali.
Il monumento più importante del periodo di maggior splendore della città è certamente la Borsa della Seta, in stile gotico, in cui si tenevano le contrattazioni mercantili. Fu costruita tra il XIV ed il XVI secolo, durante il cosiddetto “secolo d’oro”, all’epoca in cui la città fu uno dei principali centri commerciali d’Europa. Dal 1996 l’edificio, in spagnolo “Lonja de la Seda”, è inserito dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Si compone di tre ambienti interni, che coprono circa 1990 metri quadrati, e di uno esterno: il giardino degli aranci.
Dopo aver goduto della visione dei monumenti, gli amanti dell’arte contemporanea non si faranno sfuggire l’occasione di visitare la mostra dedicata a Fernand Léger, l’artista contemporaneo di Picasso considerato un avanguardista e innovatore del cubismo. Fino al 15 settembre presso l’Istituto Valenciano d’Arte Moderna sono esposte centinaia di opere realizzate dall’artista tra il 1918 e il 1955, tra cui dipinti, disegni, tessuti e fotografie. La mostra è un viaggio nel tempo, che ripercorre il Novecento e la storia di Léger tra la tragicità delle guerre e l’esilio in America.
Valencia va vissuta secondo lo stile mediterraneo, quindi all’aperto, nelle tranquille piazze
“Viajas, porque al final lo que queda son los recuerdos” vale a dire viaggiate, perché alla fine quello che resta sono i ricordi e il ricordo di Valencia sarà al rientro a casa uno dei più belli da mettere nel cassetto.
Dr. Harry di Prisco
Giornalista
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