Fierucolina d’autunno a Firenze

Fierucolina d’autunno a Firenze
16 ottobre 2016
Prodotti dell’agricoltura biologica su piccola scala, dell’artigianato manuale e della vita vernacolare

Fiere e Manifestazioni a Città di Castello (Pg)

Fiere e Manifestazioni a Città di Castello (Pg)
Altrocioccolato
14 – 16 ottobre 2016
La solidarietà che sa di buono. Sicurezza alimentare, cucine sociali ed economie solidali in Umbria

InVito a cena con Vito. Dove? A Mangia come scrivi

c7a6caa3-9c31-4117-8fb2-906db9280aeaInVito a cena con Vito. Dove? A Mangia come scrivi
Venerdì 14 ottobre alla Tenuta Santa Teresa di Parma l’attore e chef bolognese insieme ai Mé, Pék e Barba

PARMA – Dopo gli otto giorni di Mangiacinema a Salsomaggiore, con eventi da tutto esaurito (apertura con Enrico Vanzina e chiusura con Mogol) e pubblico da ogni parte d’Italia, la Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso “regala” altre emozioni, altri appuntamenti, altri spettacoli del gusto. Due sono gli eventi extra di Mangiacinema che si “sposano” con Mangia come scrivi: il primo si terrà a Parma venerdì 14 ottobre, il secondo a Cantù (Como) giovedì 20 ottobre.

VITO CON I SUOI
Il comico bolognese Vito (Stefano Bicocchi) sarà il protagonista della serata “InVito a cena con Vito” in programma venerdì 14 ottobre, alle 21, all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma. Insieme a lui, l’amatissimo gruppo “niù folk” Mé, Pék e Barba (in formazione ridotta, ma con almeno 6/7 elementi sul palco), guidato da Sandro Pezzarossa e reduce dal successo del cd “Carta canta”. La cena-spettacolo promette, dunque, tanti brani live, ma promette, soprattutto, un’anteprima del nuovo libro di Vito (“Vito con i suoi”, in uscita per Gambero Rosso), tante battute e sorprese, con il comico bolognese che parlerà del nuovo spettacolo teatrale, dei suoi impegni cinematografici e proporrà una sua ricetta “in diretta” con uno spettacolare show cooking. Senza dimenticare di firmare copie del suo precedente libro “E’ pronto in tavola” (Pendragon).

IL MENU

Lo chef della Tenuta, Paolo Dall’Asta, seguendo alcuni preziosi suggerimenti dello stesso Vito, cucinerà, tra le varie portate, uno sformatino ai porcini e delle tagliatelle fatte in casa ai finferli. Dopo lo show cooking di Vito (previsto a fine serata), arriverà il dolce firmato dall’artista pasticciere Alessandro Battistini (Pasticceria Battistini di Parma). E, come sempre, quattro saranno i vini selezionati da “Il Bere Alto” di Claudio Ricci. Per informazioni sul ricco menu e prenotazioni: 0521 462578.

IL SUCCESSIVO EVENTO EXTRA DI MANGIACINEMA
Sei giorni dopo, Mangia come scrivi, nuovamente “gemellata” con Mangiacinema, proporrà nella sua stagione lombarda, al Ristorante Il Garibaldi di Cantù (Como), “Il zen del swing”. La cena-spettacolo si terrà giovedì 20 ottobre ed avrà come protagonisti il cantautore Claudio Sanfilippo (Sanfi), il poeta dello Zodiaco e scrittore Marco Pesatori, il maestro zen Fausto Taiten Guareschi.

Pregusta il menu di InVito a cena con Vito

GUARDA IL VIDEO di Vito e i Mé, Pék e Barba “Che cos’è l’amore”
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L’aceto balsamico di Modena IGP protagonista a Taormina gourmet con tre giorni di degustazioni, banchi d’assaggio, gare tra giovani chef e cooking shoow

Aceto Balsamico di Modena IGP e Parmigiano Reggiano DOPL’aceto balsamico di Modena IGP protagonista a Taormina gourmet con tre giorni di degustazioni, banchi d’assaggio, gare tra giovani chef e cooking shoow

Aceto Balsamico di Modena IGP protagonista per tre giorni in terra siciliana per la quarta edizione di Taormina Gourmet, l’evento ideato e organizzato dal giornale on line di enogastronomia Cronache di Gusto a Villa Diodoro dal 15 al 17 ottobre, nella splendida località affacciata sul mare.

Tradizionalmente legata al mondo del vino e della birra, Taormina Gourmet 2016 sarà una vetrina altresì per le eccellenze food del nostro Paese, tra cui l’Aceto Balsamico di Modena IGP – il cui valore economico al consumo si misura in oltre un miliardo di euro per oltre 93 milioni di litri.

Il Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, che si colloca ai primi posti nella classifica dei prodotti più “pesanti” nel comparto agroalimentare italiano, sarà protagonista sabato 15 ottobre a partire dalle 16.45 di una masterclass in cui il noto Formaggio Parmigiano Reggiano – nella stagionatura 36 mesi – sarà presentato in degustazione come abbinamento ideale all’Aceto Balsamico di Modena IGP.

Una rassegna in cui l’espressione più alta dell’enogastronomia – sotto forma di cooking show, cene con chef stellati, degustazioni libere ai banchi d’assaggio e proposte di abbinamento, presentazione di libri e guide – si dà appuntamento per promuovere e valorizzare le produzioni di eccellenza in un contesto di assoluto prestigio.

In particolare, l’oro nero sarà protagonista oltre che al banco d’assaggio, anche nelle preparazioni che verranno elaborate nei cooking show a Villa Diodoro durante i tre giorni di manifestazione e nella gara degli “Chef Under 30” in programma il 17 ottobre dalle 15 alle 19 – e il 18 ottobre dalle 11 alle 17 – presso l’Hotel Esperia Palace di Zafferana Etnea (CT).

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Email: marzia.morganti@gmail.com
www.consorziobalsamico.it

A cena con Sonia Spinello Trio

A cena con Sonia Spinello Trio

A JAZZ&More Suoni Sapori Solidarietà

Eccoci al Via della seconda parte della Rassegna 2016 nella bella sala del prestigioso Due Torri Hotel***** a Verona, frutto del lavoro tra Jazz&More, Circolo Jazz Verona e Due Torri, con il Patrocinio del Comune di Verona.

Il 1° appuntamento è dedicato alla presentazione del nuovo disco “WONDER-LAND”, dedicato al grande cantante STEVIE WONDER, riletto in chiave Jazz da un Trio di notevole interesse composto dalla brava cantante SONIA SPINELLO, dal pianista ROBERTO OLZER appena rientrato da un tour internazionale, e dalla tromba di FABIO BUONAROTA già tromba ufficiale di MARIO BIONDI!!

Prima del Concerto, l’immancabile Cena stellata proposta dallo Chef SERGIO MAGGIO!

L’ingresso è con Tessera Soci annuale al costo di € 5,00.

– PROGRAMMA DELLA SERATA

h. 20:00

* CENA A TEMA servita al Ristorante *

– Ostriche alla Rockfeller
– Gamberoni dorati con Riso Vagabondo e salsa Jerk
– Frollino con crema al Lime, Fragole e Plantain
– Vino e Bevande incluse

h 21:30

* SONIA SPINELLO Trio * in WONDERLAND

Sonia Spinello (voce)
Roberto Olzer (pianoforte)
Fabio Buonarota (tromba e flicorno)

Link al sito per approfondimenti
http://www.jazzandmoreverona.com/#!/jazzandmore

– Ingressi –
Cena + Concerto: € 60,00 tutto incluso come da Menù
Concerto: € 15,00 | € 10,00 Musicisti, HP e minori 14 | Free 0-13

– Info e Prenotazioni Concerti –
Mob 335 6317228 | jazzandmore.verona@gmail.com

 

Assemblea Costituente dell’Associazione Datoriale FenImprese Firenze

Assemblea Costituente dell’Associazione Datoriale FenImprese Firenze
5 ottobre 2016

Ci sono luoghi che noi fiorentini conosciamo poco, forse perché non abbiamo occasione di poterli visitare più a fondo. L’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche alle Cascine, conosciuto anche come Scuola di Guerra Aerea, è un’esempio architettonico tra i più belli in Italia, progettato e costruito negli anni ‘30 in soli 335 giorni dall’ Architetto Raffaello Fagnoni, come da brevi notizie storiche citate nel discorso di apertura dal Comandante Col. Pilota Daniele De Cesari, che ha avuto il compito di ospìtare l’Assemblea Costituente dell’associazione datoriale FenImprese Firenze. Un altro motivo di orgoglio per la città è stato anche vivere un evento così importante ed emblematico in una delle sale dell’Istituto, che ospita importanti opere di Colacicchi e Annigoni, infatti, dopo l’Assemblea Costituente gli ospiti hanno potuto ammirare un importante lavoro eseguito nella primavera del 2008 dall’artista Elisabetta Rogai, un affresco celebrativo per i 70 anni della allora “Scuola di Guerra Aerea di Firenze” ed una “sintesi”, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore Aeronautico al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli 85 anni del Corpo.
Il Viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini ha aperto l’Assemblea Costituente dell’Associazione datoriale FenImprese Firenze, evidenziando l’importanza della formazione professionale in un territorio che viene ad inserirsi in un contesto, quello toscano, che storicamente è improntato alla piccola e media impresa.
Il benvenuto a Firenze e in Toscana è stato dato dal Presidente del Consiglio della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha ricordato l’impegno di FenImprese Nazionale in materia di economia e lavoro, servizi e formazione e di come la Regione Toscana voglia essere di supporto alla nascente Associazione.
Alla presentazione, è intervenuto anche il Vicepresidente del Consiglio Regionale Marco Stella, che ha sottolineato come la Regione Toscana segua attivamente le aziende che operano nel territorio, annunciando che presto sarà aperto il bando per la promozione della Toscana e delle sue attività in vista della Festa regionale del 30 novembre.
Luca Mancuso, Presidente Nazionale FenImprese, ha ricordato che tutti gli organismi operano in sinergia per dare un servizio unificato ed eccellente, ed ha evidenziato che l’Associazione è contraddistinta dal grande impegno quotidiano e dalla vicinanza e presenza costante presso le Aziende.
La Presidente della realtà provinciale di Firenze, Sheila Papucci, che ha anche annunciato l’apertura delle nuove sedi di Siena e Grosseto, ha sottolineato l’importanza della nuova ed articolata associazione di supporto alle attività imprenditoriali, affermando che oggi non è possibile fare impresa se non si è adeguatamente formati.
L’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Firenze Giovanni Bettarini ha fatto il punto sul turismo e sull’incontro avuto nei giorni scorsi in Palazzo Vecchio con sei tra i più importanti tour operator cinesi, un’occasione per consolidare i rapporti con i referenti di un mercato fondamentale come quello cinese che lo scorso anno ha fatto registrare un dato eclatante per la nostra città con un incremento del 26,5 per cento. L’iniziativa ha consentito di presentare la destinazione Firenze a importanti influencer del mercato turistico dando risalto, non solo ai tradizionali itinerari turistici, ma anche a percorsi alternativi e al circuito dei musei civici per promuoverne l’inserimento nei programmi destinati ai clienti cinesi.
Il Dott. Maurizio Farnesi, direttore commerciale di Chianti Banca, ha presentato il suo Istituto ed ha raccontato di come la banca è diventata “Banca del Territorio” e di come persegua per i suoi clienti opportunità di sviluppo grazie alla conoscenza del territorio, al monitoraggio ed all’ascolto delle esigenze, fornendo in tempo reale risposte concrete, sotto forma di servizi e prodotti specifici più personalizzati rispetto a proposte di altri Istituti non territoriali.
Si è chiusa l’Assemblea Costituente con la presentazione del Vicepresidente provinciale Dott. Filippo Cassetti e dei Presidenti delle varie Sezioni: la D.ssa Elisabetta Cianfanelli per Fen Formazioni, il Maestro Elisabetta Rogai per Fen Arte, la D.ssa Elena Tempestini per Fen Donne, il Prof. Paolo Pastori per Fen Pensioni, il Dott. Antonio Ciccarelli per Fen Sanità, il Dott. Carlo Tognozzi per Fen Turismo, il Dott. Andrea Bigiarini per Fen Tech, il Dott. Marco Crisci per Fen Moda, il Dott. Riccardo Musmeci per Fen Arredo, l’Ing. Giovanni Corsi per Fen Liberi Professionisti.
Firenze, 6 ottobre 2016
FenImprese Firenze press
cristina.vannuzzi@gmail.com

The Elegance of the Black Swan

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The Elegance of the Black Swan

Dal 1 al 9 ottobre 2016.

Orari: h 9.00/ 17.00
“La sorpresa della visione di un cigno nero in un lago di cigni bianchi è ciò che ha ispirato l’esposizione L’Eleganza del Cigno Nero / The Elegance of the Black Swan. La selezione, vede come tematica la diversità e la particolarità di oggetti di uso quotidiano realizzati con tecnologie particolari, con superfici trattate in modo originale, gli oggetti esposti esprimono una certà unicità e alterità ricercata dai designer nel processo progettuale. Complementi d’arredo, accessori d’arredo tavola e oggetti con una forte personalità saranno coloro che permetteranno ai visitatori di viaggiare nella straordinaria eleganza dell’oggetto per usi quotidiani.
La location scelta è lo storico Palazzo Grimani, che con la sua eleganza e decorazioni non è solo cornice ma diventa parte attiva dell’esposizione.”

 

Al MUSEO DI PALAZZO GRIMANI, CASTELLO 4858, accanto a CAMPO S.MARIA FORMOSA, RAMO GRIMANI.

La storia ed il futuro di Crespi d’Adda, argomento di un convegno nel Parlamento italiano.

image001La storia ed il futuro di Crespi d’Adda, argomento di un convegno nel Parlamento italiano.

L’esperienza di Crespi d’Adda sarà uno degli argomenti del convegno “Il Patrimonio industriale in Italia. Da spazi vuoti a risorsa per il territorio”, che si svolgerà il prossimo 7 ottobre 2016, a Roma, presso la Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio.

L’evento, promosso dalla Senatrice Michela Montevecchi, e organizzato da Simona Politini, sarà un’occasione unica per parlare della storia, del valore del villaggio operaio, sito Unesco dal 1995, e delle opportunità culturali e della possibile rigenerazione del Cotonificio Benigno Crespi, recentemente acquisito dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi.

Il convegno prende spunto dall’indagine conoscitiva sul patrimonio culturale in stato di abbandono promossa proprio dalla Senatrice all’interno della Commissione Cultura al Senato, che dovrebbe condurre ad indagine propedeutica alla creazione di una vera propria “mappa dell’abbandono” finalizzata a predisporre una seria strategia di recupero, valorizzazione e restituzione alla collettività che sia il presupposto concreto per una rinnovata fruizione del bene nonché per la creazione di nuove opportunità di lavoro.

All’interno di questo progetto il patrimonio industriale ha assunto un ruolo di primo piano, sia per il suo significato storico, economico, tecnologico sia come risorsa per il territorio grazie al potenziale che rappresenta in ottica di riutilizzo e riqualificazione urbana.

Nel suo intervento, Giorgio Ravasio, dal 1991 impegnato nella valorizzazione e promozione del territorio crespese, racconterà ai partecipanti la storia e le vicissitudini del villaggio operaio, sottolineando l’importanza della memoria individuale e collettiva per la tutela del paesaggio antropico e culturale.

Mauro Piantelli (De 8 architetti), che con Tobia Scarpa si occupa del progetto di ri-generazione della Fabbrica, illustrerà la ricerca progettuale, paesaggio-programma-progetto, ritenendo questo patrimonio dismesso ancora in grado di svolgere un ruolo determinante, in senso evolutivo, per quanto concerne il paesaggio culturale ed economico. Crespi d’Adda e le grande Fabbrica, città di fondazione del lavoro, ha, con questo progetto, una grande occasione per smettere di essere reliquia e tornare a produrre: paesaggio, lavoro, cultura.

Molto autorevoli sono anche gli altri partecipanti provenienti del settore culturale ed impegnati nel recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio industriale che, coordinati da Simona Politini, condivideranno la propria esperienza: Marcello Modica, Francesca Santarella, Roberto Reggi, Claudio Tedeschi, Emilia Talamo e Mario Bencivenni.

Giorgio Ravasio, presidente della Associazione Crespi d’Adda dichiara: “È un onore poter raccontare il valore e la gloriosa storia della mia città all’interno della massima istituzione italiana.

Crespi d’Adda è un esperimento industriale e sociale che non ha avuto ancora termine a che continua, ancora oggi, a produrre paesaggi architettonici e umani. Il maggior rischio che il villaggio operaio corre è che ci si dimentichi della sua gloriosa storia e delle fondamenta sulle quali è stato costruito, di cosa questo luogo ha rappresentato negli anni in cui è stata il motore trainante del nostro territorio e che l’Unesco ha riconosciuto, nel 1995, quando lo stabilimento era ancora in funzione, come luogo esemplare del binomio di vita e lavoro tipico della fase di industrializzazione fine Ottocentesca italiana.

La nostra associazione, con la sua esperienza ultra ventennale di salvaguardia della memoria e di divulgazione culturale del luogo, è un caso esemplare di valorizzazione “dal basso”. Si tratta di una microeccellenza italiana che dovrebbe essere attentamente studiata e che potrebbe essere presa ad esempio e replicata a livello nazionale per rendere la promozione della cultura il vero strumento di rilancio di una economia della conoscenza che ponga al centro della sua attenzione il territorio ed il racconto della la sua storia”.

Mauro Piantelli (De 8 architetti), con Tobia Scarpa di occupa del progetto di ri-generazione dell’ex Cotonificio, dichiara: “credo sia evidente che il nostro passato industriale, là dove ha realizzato eccellenze urbanistiche, architettoniche, paesistiche o comunque abbia svolto un ruolo determinante per le relazioni sociali degli abitanti del luogo, deva essere studiato alla luce di un nuovo ruolo possibile e non come pura romantica dismissione. Oggi più di prima, in una società che da produttivista diviene consumistica e quindi contempla da subito lo scarto e la dismissione, dobbiamo chiederci se anche il paesaggio, l’urbanistica e l’architettura siano prodotti “a termine”, con una scadenza o, com’è nell’intento di questo ambizioso progetto, sia possibile immaginare un nuovo futuro per questi luoghi extra-ordinari. Siamo consapevoli che Crespi d’Adda sia di fatto oggi un luogo culturale, un luogo cioè sopravvissuto alle ragioni prettamente funzionali della propria fondazione e che questo progetto non sia esclusivamente una questione di restauro, inteso come ripristino o museificazione. La scelta del gruppo Percassi di trasformare la grande Fabbrica in un campus d’eccellenze, con il proprio Headquarters, spazi terziari, commerciali, museali, espositivi, insediando cioè tutte quelle funzioni compatibili con il valore storico e architettonico del luogo, va esattamente in questa visione di tutela attiva del patrimonio: l’evoluzione è condizione necessaria affinché gli organismi rimangano in vita. A Crespi il collante sociale tra l’io individuo e l’altro, il “terzo” cioè che ci permette di riconoscerci quale società, è sempre stato il lavoro. Riportare oggi il lavoro nella grande Fabbrica, ovviamente in un’accezione contemporanea della produzione, significa prendersi cura non solo dell’architettura e del paesaggio, ma bensì della cultura, oggi l’altro “terzo” in cui la nostra società cerca il luogo in cui ci si possa riconoscere”.

I L L U O G O

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda.

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878 e venne completato, dal figlio di quest’ultimo Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso, facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio.

Crespi d’Adda rappresenta un esempio eccezionale di città industriale, perfettamente conservata, ed è principalmente per questa ragione che venne inserita, nel 1995, nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali e, un tempo, a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero.

Dopo essere stato chiuso definitivamente nel 2003, vandalizzato e depredato per un decennio, lo stabilimento è stato acquistato, nel 2013, dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi con l’idea di farne la sede operativa delle proprie aziende nonché un campus dell’innovazione e dell’arte aperto ad altri partners, con museo e zone espositive accessibili al pubblico.

Il luogo è visitabile tutti i giorni dell’anno prenotando una guida al numero 02/90939988 oppure a mezzo mail a info@crespidadda.it. A partire dal mese di Aprile e fino a tutto Ottobre, ogni domenica e giorno festivo è aperto un punto informazioni che distribuisce mappe e organizza visite guidate anche senza prenotazione.

Dal 3 al 16 ottobre, Crespi d’Adda sarà anche protagonista del Festival di Bergamo Scienza 2016.

Per informazioni, visite guidate, laboratori didattici, ospitalità, approfondimenti:

Associazione Crespi d’Adda

www.crespidadda.it

e-mail info@crespidadda.it

telefono sempre attivo 02/90939988

Clara Buoncristiani

PR & Communication Studio per Associazione Crespi d’Adda

Grapperie Aperte ha fatto tredici:Grande successo di pubblico per la manifestazione dell’Istituto nazionale Grappa in 28 distillerie italiane

Domenica 2 ottobre grande affluenza nelle 28 Grapperie AperteGrapperie Aperte ha fatto tredici:Grande successo di pubblico per la manifestazione dell’Istituto nazionale Grappa in 28 distillerie italiane

Grapperie Aperte ha fatto tredici: non soltanto perché è il numero delle edizioni tenutesi finora della manifestazione, quanto per il grande successo di pubblico che domenica 2 ottobre ha reso omaggio al distillato di bandiera nelle 28 distillerie dislocate in sette regioni italiane che hanno aderito all’evento organizzato dall’Istituto Nazionale Grappa.

“Un successo a tutti gli effetti – ha commentato il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – con i produttori e i visitatori molto soddisfatti dell’affluenza e del programma offerto per trascorrere una giornata in compagnia del nostro distillato, vanto del Made in Italy nel mondo. Migliaia di appassionati si sono dati appuntamento in distilleria contribuendo alla costruzione di un risultato addirittura con tendenze di crescita rispetto alle passate edizioni, sintomatico di un progressivo interessamento del pubblico a conoscere più da vicino le realtà distillatorie della nostra Italia. Ogni distilleria ha una sua storia da raccontare e tra le sue grappe si avverte sempre più frequentemente l’espressione del territorio in cui queste aziende, spesso ultracentenarie, con grande impegno e passione si sono sviluppate. Penso che un evento come Grapperie Aperte, se organizzato con una concertazione più ampia anche a livello locale e non solo individuale, possa realmente rappresentare un volano di sviluppo economico a livello turistico”.

Particolarmente partecipato è stato anche il contest che l’Istituto Nazionale Grappa ha indetto per trovare, tra le numerose immagini scattate dai visitatori e postate su Instagram con l’hashtag #grapperieaperte2016, la foto che meglio rappresentasse lo spirito della festa e il tema conduttore di questa edizione, dedicata a “Grappa & Pasticceria”.

“Siamo molto soddisfatti come Istituto Nazionale Grappa – ha aggiunto Bonollo – anche per l’importante risposta che abbiamo avuto in rete dal nostro pubblico social, che ci ha seguito in tutte le tappe di avvicinamento e ha partecipato con grande entusiasmo anche al contest fotografico”.

Sono già moltissime le immagini pervenute, ma per caricarle su Instagram c’è tempo fino a venerdì 7 ottobre. Lo scatto vincente sarà decretato da una giuria composta da un membro dell’Istituto Nazionale Grappa, un esperto di fotografia e un esperto di comunicazione e sarà reso noto entro lunedì 10 ottobre.

 

Ufficio stampa Istituto Nazionale Grappa

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Email marzia.morganti@gmail.com

www.istitutograppa.org – www.martecomunicazione.com

 

 

 

Carpene Malvolti sfila sulla croisette di Cannes

Busto Antonio Carpenè a ConeglianoCarpene Malvolti sfila sulla croisette di Cannes

Dal 3 al 7 ottobre la storia cantina presente al Palais Des festival in occasione del Tfwa

Le bollicine di Conegliano in Costa Azzurra per il Summit Globale del Duty Free e del Travel Retail

Carpenè Malvolti ancora una volta non mancherà di presenziare ad un evento di caratura internazionale – peraltro il più significativo del settore – che si svolgerà a Cannes dal 3 al 7 Ottobre.

Da sempre presente nelle più prestigiose manifestazioni dedicate al mondo degli Spumanti e dei Distillati, lo storico Marchio arriva sulla Croisette di Cannes al Palais des Festivals e dei Congressi per l’edizione 2016 del “TFWA World Exhibition and Conference” – il Summit Globale del Duty Free e Travel Retail – per sviluppare sempre di più la propria brand awareness a livello internazionale.

Al TFWA World Exhibition – appuntamento prestigioso a cui partecipano le griffes mondiali più note – Carpenè Malvolti, grazie alla sua distribuzione internazionale nei vari canali di vendita, vuole ancora di più e meglio presidiare con le proprie proposte questo canale così strategico per la comunicazione ed il business stesso.

“La nostra presenza al TFWA – racconta il General Manager di Carpenè Malvolti Domenico Scimone – si caratterizza come una ulteriore occasione per sviluppare il business d’Impresa ed altresì una prestigiosa opportunità per onorare le storiche relazioni con i numerosi Partners che da 148 anni in Italia ed all’Estero ci riservano la loro preziosa preferenza finanche in questo settore, cosi altamente profilato in termini di offerta internazionale e posizionamento strategico “.

Carpenè Malvolti – forte della sua lungimirante attività e cultura d’Impresa – ha tutte le credenziali per accrescere le proprie quote di mercato in questo canale così fondamentale per la brand strategy. La storica “griffe” di Conegliano ha le sue radici in Veneto nel cuore vitivinicolo delle pregiate bollicine del Prosecco Superiore, conosciute oggi in tutto il mondo e prodotte per la prima volta da Antonio Carpenè, fondatore della Cantina nel 1868.

Le selezioni degli Spumanti e dei Distillati – presenti ed apprezzati a livello internazionale in oltre 60 paesi dei cinque Continenti, come peraltro testimoniano i numerosi riconoscimenti – sin dal loro esordio hanno mietuto significativi affermazioni: una delle prime onorificenze risale all’Esposizione Vinicola di Bordeaux del 1870 e subito dopo all’Esposizione mondiale di Vienna nel 1873. E nei prossimi giorni, la storica Cantina sarà al TFWA con le migliori selezioni di Spumanti e Distillati con cui raggiunge i mercati internazionali per una quota di circa il 55% del fatturato totale.

Seppur l’Italia rimanga il Mercato di riferimento, sin dal 1868 e sempre in continua evoluzione, la Cantina è presente in numerosi Mercati Esteri tra cui la Svizzera, il Canada, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania tra i primi ed altresì l’Asia, l’America Latina ed i Paesi dell’Area BRICS, con quote ancora relativamente modeste ma con ottime prospettive di sviluppo.
Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Email marzia.morganti@gmail.com, press-office@carpene-malvolti.com
Carpenè Malvolti Spa – Via A. Carpenè 1 – 31015 – Conegliano (TV) – P.I. 00174380261

Romina Ridolfi vince la borsa di studio

I BALZINI White Label 2007 ridRomina Ridolfi vince la borsa di studio
Vincenzo D’Isanto di I Balzini Winery

Salvador Dali’ diceva che i veri intenditori non bevono vino, ma degustano segreti……
Ma Antonella e Vincenzo D’Isanto contraddicono brillantemente l’artista Dalì, una delle figure più eclettiche del ‘900, loro producono il vino, lo bevono e degustano anche segreti perché il loro brillante sodalizio dura da anni, un fil rouge che li vede insieme, impegnati, sempre accanto, legati sia sul lavoro che in fattoria.
Sono proprietari infatti dell’Azienda agricola I Balzini che sorge nel comune di Barberino Val d’Elsa e in un settembre caldo, ancora estivo, nel mese dedicato alla vendemmia, quando in Italia si celebra il vino, da I Balzini si premiano i giovani più Antonella e Vincenzo D'Isanto con la vincitricepromettenti in occasione della terza edizione della “Borsa di Studio Vincenzo D’Isanto”, iniziativa promossa e ideata dall’azienda vitivinicola I Balzini in onore del proprio fondatore Vincenzo D’Isanto.
In un prato suggestivo, all’ombra di un grande albero e sotto un romantico balcone, a metà strada tra Firenze e Siena, alcuni tra i più promettenti neo sommelier della delegazione AIS di Firenze si sono contesi la borsa di studio “Vincenzo D’Isanto”: un assegno di 700 euro, pari al costo d’iscrizione al corso di terzo livello. Una vera e propria sfida a colpi di degustazioni fra i migliori sommelier della delegazione AIS di Firenze che ha visto vincere il primo premio Vincenzo D’Isanto una grande Romina HAL_1843Ridolfi in una finale tiratissima davanti ad Anna Maria Taccioli e Valentina Mannucci.
“Da sempre I Balzini – spiega la moglie di Vincenzo Antonella D’Isanto, da qualche anno alla guida dell’azienda e Delegata Regionale de Le Donne del Vino della Toscana – si impegna nella diffusione e promozione della cultura del vino e del bere consapevole. Crediamo, infatti, che i giovani Sommelier di oggi ereditino sia l’onore che la responsabilità di coltivare e trasmettere questi valori. Valori che rappresentano certamente una passione ma anche antonella d'Isanto con le finalistea possibilità di costruirsi un futuro professionale e un bene inestimabile per tutto il nostro territorio”.
Vincenzo D’Isanto è sommelier Ais dal 1984 ed è proprio nel 2014, in occasione dei festeggiamenti per il trentesimo anno di iscrizione all’Associazione, che Antonella ha deciso di istituire una borsa di studio che incentivasse e stimolasse i neo Sommelier a proseguire nel proprio percorso.
La giornata di gara ha previsto, durante la mattinata, lo svolgimento della prova scritta e di quella di degustazione bendata, durante la quale i candidati hanno dovuto riconoscere un vino de I Balzini. Nel pomeriggio, i tre candidati che hanno ottenuto i migliori risultati si sono affrontati in una prova orale, VINCENZO D'ISANTOaperta al pubblico, durante la quale, tra l’altro, hanno raccontato l’azienda.
In palio, oltre al rimborso del corso per il primo classificato e una targa celebrativa, ci sono stati anche una doppia Magnum e una Magnum de I Balzini White Label per il secondo e il terzo classificati.
Vincenzo e Antonella D’Isanto, da una vita, una passione comune, tenersi per mano e camminare insieme lungo i viottoli, tra i filari e i terrazzamenti de I Balzini…..

marketing@ibalzini.it
www.ibalzini.it
text cristina vannuzzi

Giornata Nazionale Famiglie al Museo.Bari, Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto

PINACOTECA BARI 3Giornata Nazionale Famiglie al Museo.Bari, Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto

Dopo il successo delle scorse edizioni, la GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO torna in Pinacoteca anche quest’anno.
Un giorno in cui poter visitare la Pinacoteca in modo speciale con tutta la famiglia, domenica prossima, 9 ottobre, in occasione di F@Mu 2016, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, è stata organizzata un’attività ludica che vedrà coinvolti bambini e ragazzini da 0 a 14 anni.
F@MU 2016 | IO GIOCO a riprodurre un’opera d’arte

“Il museo palestra della mente”
vieni in Pinacoteca con i tuoi bambini!
Domenica 9 ottobre
dalle 9.00 alle 13.00 (ultimo ingresso ore 12.30)
Ingresso gratuito a tutti gli adulti se accompagnati da bambini!
PINACOTECA BARI 2Conoscere la Pinacoteca partecipando all’attività ludica organizzata in occasione della giornata nazionale delle FAmiglie al MUseo.
Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”
Via Spalato, 19/Lungomare N. Sauro, 27 (IV piano) Bari
infotel. 080/5412420 – 7
pincorradogiaquinto@gmail.com
www.pinacotecabari.it

Derek Fordjour

Derek_fordjour_FBDerek Fordjour

Agency & Regulation

Opening 7 Ottobre, ore 18.30
7 Ottobre – 2 Novembre 2016
Il lavoro di Fordjour parte dall’esplorazione del “game-ification” nelle strutture sociali, ovvero l’identificarsi nel gioco o nello sport, e l’inerente vulnerabilità dell’individuo in questo contesto. Fordjour è cresciuto all’interno delle segregazioni razziali legalizzate a Memphis, Tennesse, e vede nello sport la possibilità di riscatto per chi ha dovuto subire ingiustizie, ma anche una struttura e dei codici troppo rigidi di cui alla fine l’atleta paga il peso.

In molti casi, l’atleta, protagonista dei suoi quadri e spesso in uniforme, che appare forte ed invincibile, viene buttato nell’arena dove lotta di fronte al pubblico oltre le sue forze; egli è vulnerabile ed apre le proprie ferite allo sviluppo del gioco stesso, diventando egli stesso sostituibile, posseduto dall’estabilishment della squadra e responsabile di fronte a loro.

L’esperienza ed il confronto di queste idee aprono il lavoro di Fordjour ad una più ampia possibilità di ricordo delle sue personali ansie, come artista, come uomo Afro-Americano, soggetto esposto a varie forme di ostilità ed incertezze. In questo momento, quasi di cristallizzazione, la memoria dell’artista torna al tempo in cui in giovinezza ha compreso le ingiustizie delle disparità razziali compiendo una semplice analogia con le regole dello sport, per cui se le stesse non sono corrette, per quanto l’atleta possa giocare bene ed impegnarsi, egli non potrà mai vincere, come un bambino nero- Derek Fordjour – nell’eterna battaglia contro i segni dell’inferiorità. Questo simbolo di ingiustizia implica complessi problemi sociali in una narrativa artistico-allegorica.

Lo spazio sociale occupato sia dal “gioco” che dall’arte all’interno della cultura, costituiscono un fertile punto di discussione e critica sociale. Gli sport e le arti sono entrambi universi culturali. Non è immaginabile una cultura, passata o presente, che possa escludere entrambi. Quale sia la loro relazione è dunque punto di partenza per il lavoro dell’artista.
Per Fordjour lo sport dovrebbe senza dubbio essere riconosciuto come forma d’arte – sport ed arte hanno quel genere di relazione che Johann Wolfgang Von Goethe descriveva come affinità elettive- . Essi non hanno scopi pratici ed entrambi sono nati per quello che il filosofo Johan Huizinga ha chiamato “l’istinto del gioco”, oltre a relazionarsi tra loro in modo sibillino, sono compresi nell’estesa famiglia della “cultura”.

La nozione della “iper-aspettativa” suggerisce nuovamente ansietà nell’artista, come elemento riscontrato attraverso il completamento dell’educazione. In tal senso l’artista introduce nei suoi lavori la presenza delle medaglie e dei trofei, come simbolo negativo, che diviene punto di domanda nella scala dei valori dell’affermarsi attraverso un premio, ma anche potere dinamico distruttivo dei talenti neri attraverso la proprietà dei bianchi, ovvero una cronico onere psicologico per gli atleti di colore, che devono costantemente dimostrare la propria forza disconnettendosi dalla propria comunità.

Il primo incontro dell’artista con la scultura e l’oggetto sono stati gli intagli nel Ghana, al tempo stesso decorativi ed utili. Egli ricorda da bambino i regali del padre al ritorno dalla terra d’origine, come le palle di legno, o i busti neri che ricordavano le statue dei campioni dello sport.

Influenzato dalla narrativa figurativa dell’artista tedesco Christophe Ruckhaberle, come dai suoi elementi teatrali, le distorsioni dello spazio circostante, il movimento della scena, in modo che il pavimento diventi tutt’uno con il piano del quadro, Fordjour individua il soggetto quasi come una scultura racchiusa in e piccole nicchie che ricava all’interno del dipinto, confondendole con lo sfondo usato nella composizione, concettualizzando spazio e figura.
Mentre i pattern contenuti sui muri od i pavimenti hanno un significato simbolico, funzionando da strumento visuale, incrementano l’effetto ottico consentendo una ricca interrelazione tra immaginario e spazio reale all’interno fella struttura portante del dipinto. L’interesse per una prospettiva piatta sono referenziali di Wayne Thiebaud e di quell’intento di catturare l’opulenza e l’ atmosfera di quella classe Americana medio-alta.

Influenzato da Kerry James Marshall e dalla sua convinzione che la figura nera ostenti un apologetico ruolo nei canoni della storia dell’arte, il lavoro di Derek Fordjour si relaziona principalmente in un’inchiesta sulle disparità economiche e politiche che si manifestano nelle varietà dei sistemi sociali, ponendo l’accento su certe inguaribili iniquità correlate ad una cultura ossessionata dal desiderio di vincere ad ogni costo, sia individualmente che collettivamente.

Derek Fordjour, classe1974, vive e lavora a New York, NY.
Tra le mostre personali ricordiamo Upper Room, Robert Blumenthal Gallery, New York, NY; Meritocracy, Jack Bell Gallery, London, UK;The Big Game, Storefront Ten Eyck Gallery, Brooklyn, NY e Derek Fordjour : Eight Paintings, Papillion Art, Los Angeles, CA.
Tra le mostre collettive ricordiamo March Madness, curata da Hank Willis Thomas & Adam Shopkorn, Fort Gansevoort, New York, NY; Summer Fling, Johannes Vogt, East Heampton, NY; And There is an End, Roberts & Tilton Gallery, Los Angeles, CA; Mixed Doubles, Sometimes Gallery, New York, NY; No Such Place, Edward Tyler Nahem Gallery, New York, NY.

 

LUCE GALLERY
Corso San Maurizio 25
10124 Torino, Italia
T. +39 0118141011
www.lucegallery.com // info@lucegallery.com
Orari galleria: dal martedì al sabato 15.30 – 19.30

 

Ufficio stampa Emanuela Bernascone
011 19714998 – 335 256829
info@emanuelabernascone.com
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Opening 7 Ottobre, ore 18.30
7 Ottobre – 2 Novembre 2016
Il lavoro di Fordjour parte dall’esplorazione del “game-ification” nelle strutture sociali, ovvero l’identificarsi nel gioco o nello sport, e l’inerente vulnerabilità dell’individuo in questo contesto. Fordjour è cresciuto all’interno delle segregazioni razziali legalizzate a Memphis, Tennesse, e vede nello sport la possibilità di riscatto per chi ha dovuto subire ingiustizie, ma anche una struttura e dei codici troppo rigidi di cui alla fine l’atleta paga il peso.

In molti casi, l’atleta, protagonista dei suoi quadri e spesso in uniforme, che appare forte ed invincibile, viene buttato nell’arena dove lotta di fronte al pubblico oltre le sue forze; egli è vulnerabile ed apre le proprie ferite allo sviluppo del gioco stesso, diventando egli stesso sostituibile, posseduto dall’estabilishment della squadra e responsabile di fronte a loro.

L’esperienza ed il confronto di queste idee aprono il lavoro di Fordjour ad una più ampia possibilità di ricordo delle sue personali ansie, come artista, come uomo Afro-Americano, soggetto esposto a varie forme di ostilità ed incertezze. In questo momento, quasi di cristallizzazione, la memoria dell’artista torna al tempo in cui in giovinezza ha compreso le ingiustizie delle disparità razziali compiendo una semplice analogia con le regole dello sport, per cui se le stesse non sono corrette, per quanto l’atleta possa giocare bene ed impegnarsi, egli non potrà mai vincere, come un bambino nero- Derek Fordjour – nell’eterna battaglia contro i segni dell’inferiorità. Questo simbolo di ingiustizia implica complessi problemi sociali in una narrativa artistico-allegorica.

Lo spazio sociale occupato sia dal “gioco” che dall’arte all’interno della cultura, costituiscono un fertile punto di discussione e critica sociale. Gli sport e le arti sono entrambi universi culturali. Non è immaginabile una cultura, passata o presente, che possa escludere entrambi. Quale sia la loro relazione è dunque punto di partenza per il lavoro dell’artista.
Per Fordjour lo sport dovrebbe senza dubbio essere riconosciuto come forma d’arte – sport ed arte hanno quel genere di relazione che Johann Wolfgang Von Goethe descriveva come affinità elettive- . Essi non hanno scopi pratici ed entrambi sono nati per quello che il filosofo Johan Huizinga ha chiamato “l’istinto del gioco”, oltre a relazionarsi tra loro in modo sibillino, sono compresi nell’estesa famiglia della “cultura”.

La nozione della “iper-aspettativa” suggerisce nuovamente ansietà nell’artista, come elemento riscontrato attraverso il completamento dell’educazione. In tal senso l’artista introduce nei suoi lavori la presenza delle medaglie e dei trofei, come simbolo negativo, che diviene punto di domanda nella scala dei valori dell’affermarsi attraverso un premio, ma anche potere dinamico distruttivo dei talenti neri attraverso la proprietà dei bianchi, ovvero una cronico onere psicologico per gli atleti di colore, che devono costantemente dimostrare la propria forza disconnettendosi dalla propria comunità.

Il primo incontro dell’artista con la scultura e l’oggetto sono stati gli intagli nel Ghana, al tempo stesso decorativi ed utili. Egli ricorda da bambino i regali del padre al ritorno dalla terra d’origine, come le palle di legno, o i busti neri che ricordavano le statue dei campioni dello sport.

Influenzato dalla narrativa figurativa dell’artista tedesco Christophe Ruckhaberle, come dai suoi elementi teatrali, le distorsioni dello spazio circostante, il movimento della scena, in modo che il pavimento diventi tutt’uno con il piano del quadro, Fordjour individua il soggetto quasi come una scultura racchiusa in e piccole nicchie che ricava all’interno del dipinto, confondendole con lo sfondo usato nella composizione, concettualizzando spazio e figura.
Mentre i pattern contenuti sui muri od i pavimenti hanno un significato simbolico, funzionando da strumento visuale, incrementano l’effetto ottico consentendo una ricca interrelazione tra immaginario e spazio reale all’interno fella struttura portante del dipinto. L’interesse per una prospettiva piatta sono referenziali di Wayne Thiebaud e di quell’intento di catturare l’opulenza e l’ atmosfera di quella classe Americana medio-alta.

Influenzato da Kerry James Marshall e dalla sua convinzione che la figura nera ostenti un apologetico ruolo nei canoni della storia dell’arte, il lavoro di Derek Fordjour si relaziona principalmente in un’inchiesta sulle disparità economiche e politiche che si manifestano nelle varietà dei sistemi sociali, ponendo l’accento su certe inguaribili iniquità correlate ad una cultura ossessionata dal desiderio di vincere ad ogni costo, sia individualmente che collettivamente.

Derek Fordjour, classe1974, vive e lavora a New York, NY.
Tra le mostre personali ricordiamo Upper Room, Robert Blumenthal Gallery, New York, NY; Meritocracy, Jack Bell Gallery, London, UK;The Big Game, Storefront Ten Eyck Gallery, Brooklyn, NY e Derek Fordjour : Eight Paintings, Papillion Art, Los Angeles, CA.
Tra le mostre collettive ricordiamo March Madness, curata da Hank Willis Thomas & Adam Shopkorn, Fort Gansevoort, New York, NY; Summer Fling, Johannes Vogt, East Heampton, NY; And There is an End, Roberts & Tilton Gallery, Los Angeles, CA; Mixed Doubles, Sometimes Gallery, New York, NY; No Such Place, Edward Tyler Nahem Gallery, New York, NY.

 

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Bergamo Scienza per la prima volta a Crespi d’Adda nell’ex Cotonificio Benigno Crespi.

OperaioInFabbrica_inizio900_ArchivioStoricoCrespiDAdda_lowBergamo Scienza per la prima volta a Crespi d’Adda nell’ex Cotonificio Benigno Crespi.

Il Festival di Bergamo Scienza 2016 sbarca a Crespi d’Adda.

Bergamo Scienza è il Festival di divulgazione scientifica che, dal 2003, coinvolge la città di Bergamo e la sua provincia, proponendo un ricco programma culturale di eventi gratuiti. Il suo scopo è portare la scienza, e la conoscenza, “in piazza” e renderla fruibile a tutti, soprattutto ai giovani e alle scuole.

Dall’1 al 16 ottobre, l’Associazione Crespi d’Adda, dal 1991 impegnata nelle attività di ricerca, valorizzazione e promozione culturale e turistica del sito Patrimonio dell’Umanità di Crespi d’Adda, in collaborazione con l’associazione bergamasca fondata nel 2005, tra gli altri, dall’Università di Bergamo, da Confindustria Bergamo e dalla Provincia di Bergamo, organizzerà visite guidate al villaggio operaio e laboratori didattici per scuole e famiglie.

PanoramicaCrespi_anni30_ArchivioStoricoCrespiDAdda_lowLe attività che saranno completamente gratuite per tutti coloro che si prenoteranno saranno così strutturate. La visita guidata al villaggio operaio avrà la durata di poco più di un’ora e comprenderà i luoghi più significativi della città industriale.

In abbinamento alla visita sono previsti due laboratori didattici della durata di poco meno di un’ora ciascuno che avranno come temi “La rianimazione della memoria contro l’omologazione delle coscienze” e “Le condizioni di vita in una fabbrica dell’Ottocento”, e si articoleranno tra attività pratiche e la visione di video inediti. Insieme ai volontari di Bergamo Scienza e agli esperti ricercatori della Associazione Crespi d’Adda, si tratterà di storia e storiografia, medicina del lavoro e legislazione, cicli di lavorazione e innovazione.

Le scuole ed i privati interessati dovranno, per poter partecipare, prenotarsi sul sito www.bergamoscienza.it.

L’iniziativa si svolgerà, grazie all’ospitalità della società Percassi, nella sede della ex portineria dello stabilimento di Crespi D’Adda che, per la prima volta dopo la chiusura del 2003, riaprirà al pubblico ritornando alla sua vocazione originaria di luogo di collegamento tra vita e lavoro. Una occasione straordinaria, anche e soprattutto, per accedere ad un luogo di archeologia industriale che, per tanti anni, è stato inaccessibile.

L’iniziativa è patrocinata dalla Amministrazione Comunale di Capriate San Gervasio, che rappresenta formalmente a livello istituzionale, ai fini della salvaguardia, tutela e valorizzazione, l’Ente Gestore del Sito Unesco.

InternoFabbricaCrespi_WalterCarrera_lowL’evento è inserito nel più ampio progetto triennale di rivitalizzazione del territorio dell’Adda denominato ZTC – Zona a Traffico Culturale (realizzato in partnership con Parco Adda Nord e Coclea Onlus, con i contributi di Fondazione Cariplo e di Fondazione Nando&Elsa Peretti), di cui proprio il villaggio operaio di Crespi d’Adda sarà il fulcro centrale e che si propone l’ambizioso obiettivo di rimettere la cultura e la formazione al centro del territorio abduano attraverso la produzione culturale e artistica partecipata dalla cittadinanza, grazie a masterclass condotte da artisti professionisti e ad un calendario di eventi culturali collaterali.

Giorgio Ravasio, presidente della Associazione Crespi d’Adda dichiara: “è un onore, oltre che una grande soddisfazione poter essere partner di Bergamo Scienza e avere l’occasione di far conoscere il nostro villaggio operaio attraverso una delle più importanti manifestazioni culturali bergamasche. Abbiamo pensato questi laboratori didattici proprio IngressoCotonificio_CancellIRossi_WalterCarrera_lowper questo Festival perché riteniamo assolutamente necessario che la nostra epoca, basata sulla tecnologia “siliconica” debba, ogni tanto, ripensare alle sue origini per ritrovare le radici che la sorreggono. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al supporto istituzionale di Valeria Radaelli, Sindaco di Capriate San Gervasio, e di Agostino Agostinelli, Presidente del Parco Adda Nord. Un ringraziamento particolare ad Antonio Percassi che ha profondamente compreso il valore storico e culturale di questo luogo e, con entusiasmo, ci ha consentito di riaprire questi spazi e di riconsegnarli, per questa iniziativa, alla disponibilità delle scuole, dei crespesi e degli appassionati”.

Giorgio Ghilardi, presidente di “The Antonio Percassi Family Foundation”, dichiara: “Quella di Bergamo Scienza è un’iniziativa che coinvolge i ragazzi delle scuole e le famiglie rivolgendosi sia al territorio bergamasco che a quello lombardo e che mette la città di Bergamo in una posizione di eccellenza per quanto riguarda la formazione e la diffusione della conoscenza scientifica. Per queste ragioni abbiamo aderito all’evento e abbiamo deciso di aprire, per la prima volta in forma didattica e formativa, le porte della nostra futura sede sita nello stabilimento di Crespi d’Adda che, a sua volta e a suo modo, rappresenta un’esperienza esemplare perfettamente coerente con i principi ispiratori del festival. Ci ha fatto piacere, inoltre, poter collaborare nella realizzazione dell’iniziativa con l’Amministrazione Comunale di Capriate San Gervasio, Ente Gestore del Sito Unesco, e con l’Associazione Crespi d’Adda, da molti anni impegnata attivamente a promuovere e valorizzare il villaggio operaio”.

Le visite guidate ed i laboratori didattici saranno disponibili per scuole e gruppi anche dopo la chiusura di Bergamo Scienza 2016, su prenotazione e a pagamento. Per informazioni, consultare il sito www.crespidadda.it, oppure scrivete a info@crespidadda.it, oppure chiamate il telefono sempre attivo 02/90939988.
I L L U O G O

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda.

 

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878 e venne completato, dal figlio di quest’ultimo Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso, facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio.

Crespi d’Adda rappresenta un esempio eccezionale di città industriale, perfettamente conservata, ed è principalmente per questa ragione che venne inserita, nel 1995, nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali e, un tempo, a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero.

Dopo essere stato chiuso definitivamente nel 2003, vandalizzato e depredato per un decennio, lo stabilimento è stato acquistato, nel 2013, dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi con l’idea di farne la sede operativa delle proprie aziende nonché un campus dell’innovazione e dell’arte aperto ad altri partners, con museo e zone espositive accessibili al pubblico.

Il luogo è visitabile tutti i giorni dell’anno prenotando una guida al numero 02/90939988 oppure a mezzo mail a info@crespidadda.it. A partire dal mese di Aprile e fino a tutto Ottobre, ogni domenica e giorno festivo è aperto un punto informazioni che distribuisce mappe e organizza visite guidate anche senza prenotazione.

Per informazioni, visite guidate, laboratori didattici, ospitalità, approfondimenti:

Associazione Crespi d’Adda
www.crespidadda.it
e-mail info@crespidadda.it
telefono sempre attivo 02/90939988
Clara Buoncristiani
PR & Communication Studio per Associazione Crespi d’Adda

L’appetito vien viaggiando… a bordo del treno TGV: appuntamento al Salon du Chocolat di Lione!

Salon du Chocolat_iiL’appetito vien viaggiando… a bordo del treno TGV: appuntamento al Salon du Chocolat di Lione!

La capitale gastronomica di Francia a portata di click su Voyages-sncf.com

Dall’11 al 13 novembre la ‘città magica’ accoglie all’interno degli spazi De Congrés Cité Internationale il ‘Salone delle Meraviglie’. Non si tratta né di una mostra d’arte contemporanea né di un vernissage fotografico, bensì di 4 giorni dedicati interamente al cibo degli dei. Tanti showcooking, esposizioni, degustazioni, masterclass, giochi per bambini e poi lui, il solo e unico vero protagonista: Monsieur Chocolat, che verrà esaltato e declinato in varianti, gusti e soprattutto forme diverse e originali, persino in abiti. Lione si prepara finalmente ad ospitare la quinta edizione del più grande evento mondiale dedicato al cioccolato, il Salon du Chocolat.

Salon du Chocolat_iQuale occasione migliore per visitare nei prossimi mesi la capitale della gastronomia mondiale?

A partire da settembre SNCF ha riavviato i collegamenti diretti con il treno ad alta velocità TGV da Milano, Torino, Vercelli, Novara, proponendo nuove offerte a tutti coloro che sceglieranno la destinazione francese come meta per una fuga autunnale. Su Voyages-sncf.com – il portale dei viaggi in treno per e dalla Francia e le maggiori città europee – basta prenotare con anticipo per partire per Lione a 29€.

Salon du Chocolat_0Ecco dunque un’idea per il prossimo break autunnale all’insegna delle golosità e della buona cucina: per chi non lo ricordasse, Lione si posiziona in cima alla lista delle mete predilette dai foodies in quanto capitale nell’arte della Nouvelle Cuisine. Merito conferitole da Paul Bocuse, padre fondatore dell’alta cucina e mito vivente che proprio a Lione ha avuto i suoi natali. Qui il gusto per l’arte del buon cibo si respira in ogni vicolo: tanti sono i Bouchon sparsi per la città, le storiche trattorie della tradizione dove una visita non può mancare, per quanto breve sia la gita. Il nome deriverebbe dalle antiche insegne poste sopra la soglia delle locande: un fascio (‘bouchon’, appunto) di paglia e fieno che avvertiva il viaggiatore e cavallo che lì avrebbero Salon du Chocolattrovato di che rifocillarsi. Tra i tanti piatti da provare, la Quenelle, una sorta di grosso gnocco dalla consistenza morbida a base di pollo, carne, gamberi o verdure: per gustare la cucina tipica in un ambiente d’atmosfera, sedersi in uno dei Bouchon è necessario.
E per innaffiare questi piatti prelibati del buon vino non può mancare: un salto all’Antic Wine è d’obbligo! Si tratta dell’enoteca di Georges Dos Santos situata al centro della città, uno scrigno pieno di sorprese, un vero e proprio paese dei balocchi per gli appassionati del nettare degli dei.

Raggiungere la capitale gastronomica della Francia è a portata di click su Voyages-sncf.com.

Info: http://lyon.salon-du-chocolat.com/accueil.aspx

Fabio Miceli

Havas PR Milan
+39 02 85457001
havaspr.it
Via San Vito, 7, Milan 20123

Mercatino delle cose usate e d’altri tempi a Potenza

Mercatino delle cose usate e d’altri tempi a Potenza

Da maggio a ottobre 2016

Nel centro storico di Potenza
Ogni seconda domenica del mese da Maggio a Ottobre si svolge il mercatino delle cose usate e d’altri tempi.

Mogol ospite d’onore della festa finale di Mangiacinema

ef62428f-afc6-4fe4-b1fb-590980bb4e05Mogol ospite d’onore della festa finale di Mangiacinema
Il Maestro della canzone italiana a Salsomaggiore Terme il 5 ottobre

Il suo mestiere è vivere la vita. Lo ha fatto (e lo fa) con le sue oltre 1.500 canzoni pubblicate. Se c’è un poeta ed un creatore di sogni nel mondo della musica, non ci sono dubbi: il suo nome è Mogol. Giulio Rapetti Mogol è l’ospite d’onore della giornata di chiusura di Mangiacinema, diretto dal giornalista Gianluigi Negri, che si terrà a Salsomaggiore Terme dal 25 settembre al 5 ottobre. La Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso è sostenuta da Intesa Sanpaolo ed ha come main sponsor Gas Sales.

Mogol, che ha appena festeggiato 80 anni ed è in uscita con la sua biografia illustrata “Il mio mestiere è vivere la vita” per Rizzoli, racconterà al pubblico di Mangiacinema la sua incredibile carriera di autore, senza rinunciare ai riferimenti al mondo del grande schermo (quanti suoi brani sono stati utilizzati in colonne sonore e compaiono in capolavori come “Quei bravi ragazzi”, “La meglio gioventù”, “Il ladro di bambini”, “Il divo”) e ai suoi gusti in fatto di cibo. L’attesissimo incontro si terrà mercoledì 5 ottobre, alle 18, alle Terme Berzieri e sarà condotto dal critico musicale Enzo Gentile, il “papà” del “Dizionario del Pop-Rock”.

Il Maestro della canzone italiana palerà di Battisti, Mina, Celentano, Morandi, Gianni Bella, Renis, Cocciante, Mango, Dalla, Tenco e David Bowie. E anche del Cet (Centro Europeo Toscolano), la scuola di musica che ha fondato in Umbria nel 1992. Come sempre a Mangiacinema, non mancheranno le degustazioni offerte al pubblico dagli artisti del gusto: per questo appuntamento sono previsti assaggi (serviti al tavolo dagli studenti dell’Alberghiero “Magnaghi”) di salumi bio di Suino nero di Parma prodotti dalla Società Agricola Biologica San Paolo (a Santa Lucia di Medesano) da Aldo Brianti, abbinati a tre birre (titoli di testa, intervallo e titoli di coda) del Birrificio del Ducato, presentate dal mastro birraio Giovanni Campari. Chiusura in dolcezza, poi, con un gelato a sorpresa del maestro gelatiere Corrado Sanelli.

La sera, alle 20.45, la grande Festa di chiusura “Salso millecolori” (alla quale lo scorso anno partecipò Franca Valeri), con lo spettacolare buffet che offre il meglio dei prodotti Made in Salso, allestito dall’Alberghiero “Magnaghi” e dagli artisti del gusto di Mangiacinema. Seguirà la proiezione di “Perfetti sconosciuti”. Anche in questo caso si tratta di un evento a ingresso libero.

LE DUE ANTEPRIME DI MANGIACINEMA
Mangiacinema, in questa sua terza edizione, propone due anteprime, inserite all’interno delle stagioni di Mangia come scrivi a Cantù e a Parma. I due speciali Mangia come scrivi di giovedì 22 e venerdì 23 settembre hanno, come protagonisti, musicisti e artisti che, a tavola, faranno veri e propri spettacoli. Il 22, al Ristorante il Garibaldi di Cantù, la serata “Sono il comico” con lo chansonnier milanese Giangilberto Monti (info sulla cena: 031 704915) che presenterà il nuovo libro “Romanzo musicale di fine millennio” e il cd “Opinioni da clown”. Il 23, alla Tenuta Santa Teresa di Parma (info sulla cena: 0521 462578), “Alice’s Restaurant”, il debutto nazionale del nuovo spettacolo di Ezio Guaitamacchi, accompagnato dalla voce di Brunella Boschetti, dal rinomato chef Danilo Angé (che proporrà “in diretta”, con spettacolari show cooking, i piatti amati dalle rockstar) e la regia video di Filippo Guaitamacchi.

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