Michele Miglionico al “Il Gran galà del Salento”

Locandina.JPGLa prima edizione “Il Gran Galà del Salento” che si svolge a  Nardò (LE) vede lo stilista Michele Miglionico presentare  le sue creazioni di alta moda.               

Sabato 31 agosto 2013 alle ore 21.00, nell’affascinante scenario di piazza Cesare Battisti a Nardò (LE) gioiello del barocco leccese,. si svolge la serata di moda “Il Gran Galà del Salento” presentata  dalla giornalista televisiva Daniela Mazzacane (Telenorba) e da Alfonso Zambrano conduttore radio televisivo (3 Channel SKY).

Il Gran Galà del Salento, è un evento ideato dalle agenzie Margot Events ed Eventarget e dedicato alla L.I.L.T. (Lega Italiana per la Lotta dei Tumori), e alla AIPD (Associazione Italiana Persone Down) promosso dal Comune di Nardò con il patrocinio della Provincia di Lecce.

Ospiti d’eccezione gli stilisti Michele Miglionico e Anton Giulio Grande che rappresentano l’eccellenza del “Made in Italy”, inoltre  presenti  il giovane stilista Antonio Monopoli creatore della “Flowers Collection” recentemente vincitore del “Fashion in Puglia” come migliore stilista emergente e Francesca Cellammare con il suo “Instant Fashion”.

Altri protagonisti della serata Sonoitalyana, nuova realtà calzaturiera di alta qualità, Lukrezia Gioielli con i suoi preziosi capolavori di arte orafa, la scuola di moda Sitam e la scuola Capelli d’Autore.

L’evento fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Nardò organizzato con l’obiettivo di promuovere il territorio salentino con le sue produzioni tipiche e le sue eccellenze e proprio con questi intendi  vede la partecipazione di personalità illustri tra cui il Console della Croazia e invitati il Console del Montenegro e della Turchia è inoltre presente il Prof. Roberto Guarducci (Stilista e Docente alla Facoltà di Scienze e Tecnologie della Moda all’Università degli Studi di Bari).

Michele Miglionico Couture

Press Office: Nicola Altomonte

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Al Cisterino & Modà L’alta moda di Michele Miglionico omaggia La Valle d’Itria – Ufficio stampa Michele Miglionico

Foto abiti Michele Miglionico.1.jpgIn un connubio di stile, colori, suoni, sensualità, romanticismo, bellezze naturali. artigianalità lo stilista Michele Miglionico  presenta le sue creazioni di haute couture al “Cisternino &’ Moda 2013”.

Grande successo per il Cisternino &’ Moda 2013, sensualità, passione, originalità, artigianalità nel segno dello stile e dell’eleganza, questi gli elementi che hanno caratterizzato la 19esima Edizione. Lo scopo della manifestazione è di mettere in evidenza la maestria italiana nel comparto della moda italiana e di individuare, valorizzare e premiare creatori, fashion designers per scoprire stilisti emergenti e/o professionisti nel campo della moda  e di valorizzare il talento nella cornice della Valle d’Itria.

Cisternino &’ Moda, è un evento organizzato da Angelo Chiatante (responsabile organizzativo di “In Puglia Arte&Cultura” con il patrocinio del Comune di Cisternino, e dell’Assessorato
Foto abiti Michele Miglionico.jpgdelle Attività Produttive del Comune di Cisternino,  regia e coreografia di Tonino Piccinno  è stato presentato  dai giornalisti Daniela Mazzacane (Telenorba) e Vincenzo Sparviero, si è svolto a Cisternino (Brindisi) nella splendida cornice di  Via San Quirico/Largo Amati, tra un panorama della splendida Valle e le antiche mura della città.

L’evento ricco di uno spettacolo articolato con tempi televisivi ha previsto, all’interno del contenitore Cisternino &’ Moda, tre giorni di eventi collaterali e nei quali si è collocato  il 5° Premio Nazionale “&’ Moda Made in Italy”  riservato alle nuove generazioni della moda le quali hanno proposto le loro creazioni ad un folto pubblico.

Sette i concorrenti iscritti all’iniziativa strettamente correlata alla 19esima Edizione  del “Cisternino &’ Moda 2013”: Alessia Alessi, Palmira De Bellis, Pamela Melchiorre, Pierfrancesco
Maranò, Ivan Paglialunga, Carolina Piro ed Elisa Sabatelli.

Foto nuove abiti Michele Miglionico.12.jpgVincitore del 5° Premio “&’ Moda Made in Italy 2013” – Sezione Abbigliamento – è stato lo stilista pugliese Pierfrancesco Maranò seguito dalla seconda classificata Elisa Sabatelli, dal terzo classificato Ivan Paglialunga mentre, a Carolina Piro, è stata conferita una menzione speciale.

Ad aggiudicarsi invece il primo posto della Sezione Gioielli, è stata Pamela Melchiorre.

A decretare la vittoria è stata una giuria tecnica composta dal presidente di giuria Michele Miglionico (Stilista),  Roberto Guarducci (Docente alla Facoltà di Scienza e Tecnologia della Moda dell’Università degli Studi di Bari  e stilista), dal patron dell’evento Angelo Chiatante, dal regista e coreografo Tonino Piccinno, dalla designer di gioielli Tiziana Piscitelli, da Gabriella Franchino (Referente locale Accademia del lusso e per Ecampus Design e discipline della moda) e da Elisabetta Stelluto (Accademia del Lusso Bari). 

Ospite d’eccezione lo stilista Michele Miglionico con le sue creazioni di alta moda ha tinto di eleganza la Valle d’Itria creando una perfetta armonia tra forme architettoniche, colori e suoni.

Michele Miglionico, con le sue creazioni veste le divinità greche con lusso ed eleganza, interpretando sensibilmente il vasto mondo della mitologia greca. Partendo dal significato che le dee esprimono lo stilista compie, attraverso un uso sapiente di colori, tessuti, di combinazioni, un viaggio nella classicità.  Ad ogni dea lo stilista associa una donna, mettendo in risalto le numerose sfaccettature presenti nell’universo femminile. Quindici  gli abiti messi in scena che hanno rappresentato il meraviglioso mondo delle dee greche, il tutto completato dai gioielli scultura Monies in pietra e materiali preziosi della natura (pietre rare, antiche e preistoriche come l’ambra, mammut, corno, ossa, ebano, giada, e madreperla).

Il ricco programma della “tre giorni” fashion si è completato con la consegna dei Premio alla Carriera ed al Merito “Cisternino &’ Moda 2013” allo stilista di origini lucane Michele Miglionico, allo stilista partenopeo Nunzio Russo (assente per un impellente impegno all’estero), alla “storica” Sartoria G. Inglese di Ginosa, al  creatore salentino di moda per il cinema americano Christian Cordella, alla “storica” Boutique Elena di Martina Franca, all’Atelier ostunese Errico Maria ed alla maestra sarta jonica Angela Fedele con i suoi 35 anni di attività.

Al cistranese Angelo Caroli, alla vincitrice della scorsa edizione del Premio Nazionale “&’ Moda Made in Italy” Rossana Giovinazzi, alla creatrice di gioielli barese Tiziana Piscitelli di Pitian Art & Design (già vincitrice di un premio speciale nell’ambito della passata edizione di “&’ Moda Made in Italy”) ed alla creatrice di borse Gabriella Reznek è invece andato il Premio al Merito “Cisternino &’ Moda 2013”.

Moda, musica e spettacolo, la formula vincente della kermesse con gli interventi  artistici di un affascinante Quartetto di Arpe Jonico composto da Marika Esamini, Benedetta Miro, Sara Visconti  e dalla direttrice e maestra di musica Maria Grassi, e inoltre, di quelli della cantante cistranese Doriana “Jiuliet” D’Errico e dell’emergente band Tribemolle di Martina Franca e della cantante fasanese, nonché presentatrice delle primedue serate, Maria Adele Divella.

 

L’immagine delle modelle è stata curata da  Kultò Hair Academy Hair Stylist e Make Up Artist diretta dalla sempre attenta e professionale direttrice Giusy D’Onghia.

Una serata da ricordare, uno di quegli eventi che incrociano il sortilegio di una serata unica a una scenografia naturale  fuori dal comune e che fanno sentire la moda viva, pulsante, capace di regalare grandi suggestioni, pura bellezza, di tracciare al “Cisternino &’ Moda” un segno indelebile, spettacolare.

 Michele Miglionico Couture

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Altre info:

 

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Ballando fra le botti per Calici di Stelle alla Fattoria del Colle – Cristina

Violante Gardini Calici di Stelle 2013 vino, profumi, stelle e musica.jpgNotte multisensoriale: musica dal vivo The Pipedreamers, assaggi di Cenerentola Doc Orcia e Brunello, profumeria artistica nella notte del 10 agosto
Violante Gardini festeggia l’elezione a Presidente Toscana del Movimento del Turismo del vino con una festa aperta al pubblico in occasione di Calici di Stelle – 10 agosto –  alla Fattoria del Colle nel sud del Chianti.
Musica dal vivo per ballare in mezzo alle botti e ogni mezz’ora una sosta con degustazione e, prima di tornare in pista, dedicare qualche momento a un profumo, alle stelle cadenti e ai desideri. 
Per chi vuole anche cenare ci sarà un buffet con 10 piatti fra cui una tartara di chianina creata per l’occasione (28€).
La festa della Fattoria del Colle sviluppa, con qualche tocco in più, il tema di Calici di Stelle 2013 nelle cantine toscane <<Stelle della musica e del vino >>. 
Un rito nuovo, giovane, raffinato ma a diretto contatto con la natura e le suggestioni di una notte d’estate in campagna.  La musica alla  Fattoria del Colle inizierà alle 22 per proseguire fino a mezzanotte quando ci sarà il brindisi alle stelle.
Il programma della degustazione è in crescendo: Rosa di Tetto IGT 2012, Il Drago e le 8 colombe IGT 2010, Cenerentola DOC Orcia 2008, Brunello di Montalcino DOCG 2008, Brunello Riserva 2004. Accompagnano i vini di Donatella Cinelli Colombini piccoli assaggi intriganti, come i biscotti del contadino, con anice e zenzero. 
L’esperienza sensoriale con i profumi aspetta i partecipanti in un luogo appartato e buio dove è possibile vedere le stelle cadenti e esprimere i desideri. Gloria Del Dottore “Profumeria Nella” di Sinalunga ha preparato una sequenza di essenze dai nomi suggestivi come ad esempio “La Fille de Berlin”. 
CENA – euro 28,00 a persona bevande escluse ( è richiesta la prenotazione)
Menù calici di Stelle

PACCHETTO CALICI DI STELLE – Euro 164,00 per due persone
Il prezzo include:
– Una notte in camera doppia con bagno
– Prima colazione a buffet
– Cena con menù Calici di Stelle
– Partecipazione all’evento
Possibilità di usufruire del centro benessere il venerdì pomeriggio e il sabato mattina su prenotazione

Menù calici di Stelle

PACCHETTO CALICI DI STELLE – Euro 164,00 per due persone
Il prezzo include:
– Una notte in camera doppia con bagno
– Prima colazione a buffet
– Cena con menù Calici di Stelle
– Partecipazione all’evento
Possibilità di usufruire del centro benessere il venerdì pomeriggio e il sabato mattina su prenotazione

http://www.cinellicolombini.it/blog/vigne-e-vini/balla-fra-le-botti-a-calici-di-stelle-alla-fattoria-del-colle

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Fattoria del Colle – Trequanda (SI)  Alessia Bianchi 0577 662108 pr@cinellicolombini.it
Addetta stampa  Marzia Morganti Tempestini 3356130

 

Settanta Ciclisti britannici alla scoperta delle Colline del Prosecco

Downloader(2).jpgPartecipazione record dal Regno Unito per la Prosecco Cycling che il 29 settembre celebrerá l’edizione del decennale. E sul Muro di Ca’ del Poggio troveranno un ristoro speciale: fasolari abbinati al Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg

Settanta ciclisti britannici, il prossimo 29 settembre, pedaleranno nel cuore delle colline del Prosecco. L’occasione é data da uno degli eventi ciclistici piú attesi della stagione.

La Prosecco Cycling si caratterizza da sempre per una forte vocazione internazionale, ma quest’anno, in coincidenza con il decimo anniversario del prestigioso appuntamento d’inizio autunno, la presenza di appassionati provenienti da oltre confine si annuncia piú numerosa che mai.

A poco piú di due mesi dall’evento, sono infatti 179 gli stranieri iscritti, il 30% in piú rispetto allo stesso periodo del 2012. Al comitato organizzatore sono giá pervenute settanta adesioni dal Regno Unito, nazione che negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom d’attenzione verso le due ruote.

Ma, per la prima volta, arriverá a Valdobbiadene anche una rappresentanza di ciclisti provenienti dalla Svezia. Mentre si mantiene folto il numero di iscritti degli Stati Uniti, oltre che di diverse altre nazioni europee (dall’Austria alla Francia, dall’Ungheria alla Germania, alla Slovenia).

Curiositá: molti stranieri, per il soggiorno in Italia, hanno scelto di alloggiare nei pressi di uno dei passaggi piú caratteristici della Prosecco Cycling, il celebre Muro di Ca’ del Poggio, dove da metá maggio, in coincidenza con il passaggio del Giro d’Italia, é aperto l’Hotel Villa del Poggio.

Sul Muro transiterá il percorso lungo (114 km) della Prosecco Cycling e qui i ciclisti troveranno un ristoro del tutto speciale. In occasione della tradizionale e scenografica sosta sull’ascesa di San Pietro di Feletto verrá infatti proposto l’abbinamento tra i fasolari, il mollusco principe dell’Alto Adriatico, e il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.

Un’accoppiata originale, nel segno della grande tradizione enogastronomica veneta. E di un evento che, grazie alla bicicletta, continua a promuovere con originalitá il territorio e i suoi prodotti piú tipici.

Nella foto: il ristoro della scorsa edizione della Prosecco Cycling sul Muro di Ca’ del Poggio

Mauro Ferraro press officer Prosecco Cycling
Cell. +39 338 2103931  –  Skype: ferraro.mau

La bottega del moro – Cristina

3.jpgCerto l’Italia non finisce mai di sorprenderci, dovunque si giri l’occhio si scorge, ma è meglio dire, si scoprono mille e mille opere d’arte, mille paesi e borghi pieni di fascino e testimonianze, mille botteghe artigiane, anch’esse testimonianze peculiari della nostra cultura, mille  trattorie, posti dove la cultura del cibo è sacra, tramandata, ricette segrete, fatte di ricordi, sapori che ti fanno pensare al profumo di pane fresco, profumi rimasti nel ricordo della nostra fanciullezza, dove le massaie insegnavano, tramandando nozioni e favole davanti allo scoppiettio di un camino acceso.
E’ bello il paese di Greve, si conoscono tutti, la gente che si incontra e si saluta, le chiacchiere al bar, i bambini che ordinatamente vanno a scuola, a piedi, il mercato del sabato, le botteghe con l’intreccio e la lavorazione del legno d’olivo, atmosfere sospese oltre il tempo, dove le stagioni hanno un volto che cambia, dalla bruma che avvolge la campagna d’inverno al sole abbacinante di certi pomeriggi d’estate, campagne assolate e olivi secolari, covoni di grano maturo, un mondo fatto di umanità, ma anche di serenità data dalla natura e il verde che la circonda, fatta di cipressi maestosi, il leit motiv della campagna toscana, e poi olivi, che ti abbracciano, si inchinano, materni e argentei, nella consapevole testimonianza del loro prodotto unico.

Greve in Chianti è uno di questi paesi, vicinissimo a Firenze e Siena, ma non per questo è un paese che si è sentito secondo, pieno anch’esso di testimonianze e opere d’arte, come un affresco del XIV secolo raffigurante una Madonna col Bambino e un trittico di Bicci di Lorenzo del 1420 circa.
Ma la caratteristica di Greve è l’artigianato e il cibo, oltre naturalmente al vino, il nostro meraviglioso Chianti.

Qui ho incontrato Paolo Landini, la passione per l’antiquariato che lo ha fatto vagabondare per il mondo, in una sua intima ricerca del bello, dotato di grande ironia fiorentina, un personaggio d’altri tempi, un signore che, per passione, studia e scopre, ricorda e narra, ricerca e inventa, un padrone di casa dei tempi passati, quando si baciavano le mani alle signore e la buona tavola era un rito.

Ma Paolo e la sua famiglia, la moglie Maria Zita, esperta restauratrice di antichi dipinti e la figlia Diletta sommelier e il gatto Lupin, tutti appassionati di cucina, scoprono e ritrovano  la trattoria dal nome insolito, La Bottega del Moro, nelle vecchie stanze dell’ultimo fabbro del paese per un fil rouge fatto di cultura dei valori, atmosfere sospese, cadenzate nella notte dal gracidio delle rane del fiume vicino, muri pieni di storie, candide tende e tavole ombreggiate da alberi imponenti, tavolate di amici, sedie personalizzate dai nomi, cose semplici ma importanti, che solo la vita del borgo ti offre.
La Bottega del Moro che racconta dell’ultimo Fabbro del villaggio che aveva “bottega” qui e forgiava ferri da cavallo e cerchi per le botti in rovere del famoso Chianti, e la gente del paese lo chiamava “il moro” forse per via della fuliggine nera che copriva il viso.

 

Come afferma Paolo Landini “una ricetta non è mai tua completamente, semplicemente, si custodisce. E si tramanda….”

E così nei suoi piatti e nelle sue passioni  ci intravedi sullo sfondo la Toscana, la ricerca di antiche ricette, le storie e i detti, l’olio d’oliva, il farro, la Chianina, i piccioni e i conigli e i polli ruspanti, la cacciagione, il rosso festoso del Chianti tutto racchiuso in un habitat senza tempo, sospeso, fatto di cipressi secolari, di verde e di oliveti, un sogno reale attraversato dal nastro argenteo dell’Arno.
Nei piatti semplici di Paolo, mai banali, i profumi che ricordano il tempo senza tempo della memoria dell’infanzia, i dolci di Maria Zita appena sfornati, caldi, preziosi, ricordi, emozioni, ma principalmente si vede in loro la cultura di personaggi che tramandano  la storia e il cibo, il cibo inteso nei ricordi di antiche ricette segrete, legate al territorio e alle raccolte stagionali, ma principalmente inteso come famiglia, usanze, tradizioni, abitudini, ma soprattutto storie di persone, con le quali stabilire un  importante progetto di vita.
E poi  l’apoteosi, il vino Chianti, attore di una cantina importante ed orgogliosa, dove riposano centinaia di etichette toscane e di Supertuscany, selezionati da Diletta, sommelier.
Memorie immerse in un contesto naturale, quello toscano, che accoglie fiori, animali di casa, olivi, piante, viti, la terra, la vita che in un attimo ama e soffre sopra, la natura, il nostro passato, l’aria che si respira…questa è l’Italia.
Ristorante Bottega Del Moro
Indirizzo: Piazza Trieste, 14
50022 Greve In Chianti Firenze
Telefono:055 853753

Campagna sociale Yamamay”Ferma il Bastardo” – Ufficio stampa Yamamay

“Arrivare dritti al cuore e agli occhi”: scuotere, turbare e far reagire. – Yamamay

Questo l’obiettivo della campagna sociale e di sensibilizzazione “Ferma il Bastardo”, fortemente voluta dal brand Yamamay per creare un movimento contro la violenza sulle donne.

I fatti di attualità ogni giorno puntano l’attenzione su nuovi abusi e atti violenti che colpiscono le donne. Ma sono la punta dell’iceberg.

Nel 90% dei casi la violenza non viene denunciata. Noi vogliamo supportare a dare forza alle vittime, dar loro un segnale, creare una coscienza comune e un movimento. Condividere questo messaggio vuole essere un segnale per REAGIRE INSIEME.

In Italia le vittime del 2012 sono state 124, una donna uccisa ogni due giorni.

E necessario attivarsi per cambiare il presente. Oltre i numeri e le cifre, ci sono esistenze di donne che, quando sopravvivono alle botte e escono vive dagli ospedali, rimangono segnate nel profondo.
Per iniziare un nuovo percorso è necessario un profondo cambiamento culturale e sociale; c’è bisogno di suscitare interesse e partecipazione, perché l’interesse senza partecipazione è qualcosa che è destinato a passare.

Le parole chiave sono: CAMBIAMENTO, SOLIDARIETÀ, PARTECIPAZIONE.
La violenza sulle donne va prevenuta, denunciata e fermata.
– Per sradicare lo stereotipo della donna come vittima permanente, in quanto donna.
– Per sostenere le donne che dopo aver subito una vita di infragilimento, trovano il coraggio di andarsene.  Prima che sia troppo tardi.
– Contro chi viola la dignità delle donne, con atti di violenza fisica e psicologica.
– Contro chi rimane indifferente, o peggio ancora, contro chi mostra un interesse morboso e strumentale per i  fatti di violenza, perché non interessa che una donna sia stata vittima di violenza, ma che la violenza sulla donna faccia notizia.

FERMA IL BASTARDO: Una frase dura, con un tono deciso che richiama immediatamente l’attenzione.
Per uscire dalla spirale di violenza ci vogliono una forza enorme ed un grande coraggio. Noi vogliamo iniziare con un piccolo gesto per dare forza a tutte le donne e spronarle nella denuncia.
Il nostro pubblico è principalmente fatto da donne: per loro lavoriamo tutti i giorni e con loro ci confrontiamo. Donna è la nostra essenza e la vogliamo difendere, supportare e aiutare.
La campagna vuole essere anche informativa:
Per chiedere aiuto il numero 1522 è attivo 24 ore su 24. È un numero telefonico gratuito per il sostegno delle vittime di abusi e stalking, creato dal Ministero delle Pari Opportunità. È attivo sull’intero territorio nazionale sia da telefono fisso che mobile. Offre assistenza, supporto e orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale. È assolutamente garantito l’anonimato della vittima. È il primo passo per reagire.
La campagna sarà anche un post su facebook sulla pagina Ferma il Bastardo – creata ad hoc per l’occasione – con sotto il commento “condividilo anche tu”, perché vorremmo che tutti ci aiutassero nel diffondere viralmente il messaggio. È un piccolo gesto, ma a volte tanti piccoli gesti creano un cambiamento!

facebook.com/fermailbastardo    #fermailbastardo   yamamay.com

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Storie antiche per nuove emozioni – Cristina

forte 2.jpgIl capitano Nemo in Versilia la storia di un uomo legato al mare

Mare azzurro, vele tese verso il sole, sabbie di velluto, leggero refolo di vento sotto gli ombrelli colorati, estate attesa tutto l’anno; un fazzoletto di spiaggia, lo sguardo verso le vette della Pania, il profilo severo della Dormiente, la vetta più altera delle Apuane,  poi un giardino antistante la spiaggia, unico, spudorato nei colori, un trionfo di profumi: qui la storia di un uomo, Nemo Berberi, un uomo di mare, in paese un’istituzione, una vita semplice ma ricca di accadimenti ed emozioni,  mai banali, pieno di passione per la sua terra, il mare e la Versilia, una grande cultura del mare tanto da farne il suo elemento, le vele delle sue barche, sogni di evasioni per paesi lontani, sogni legati al mare,  una vita cadenzata dal movimento delle onde, inesorabile, dolce, ripetuto, senza tempo.

Incontro al Forte dei Marmi, al Bagno Assunta,  il  mitico Capitano Nemo Barberi, un “giovanotto maturo” dalla folta capigliatura bianca e il mare negli occhi, la faccia arsa dal sole e i solchi del viso che sono tutti i suoi sogni diventati nuvole,  una famiglia legata fortemente al mare della Versilia, che risale al nonno Palmiro Lari, detto il Vecchia, che si accontentò di un quadro da Carlo Carrà, allora sconosciuto, che non gli poteva saldare l’ombrellone stagionale, e Nemo che mi racconta una storia fantastica, quasi segreta, quando il Forte si chiamava, nel 1914, “ i magazzini”, una piccola borgata sotto il Capitanato di Pietrasanta, prima che diventasse Comune, costituita solo dal Fortino e da un magazzino, il rimessaggio del marmo, portato a valle dai bovi dalle montagne fino dai tempi di Michelangelo; e Nemo continua la sua favola di quando il Forte era tutta una palude e l’acqua arrivava dove ora ci sono gli alteri e lussuosi alberghi per i vip russi di passaggio,  e di quando Henry Moore era all’Assunta e faceva le bozze e i disegni delle sue immense opere al venticello del tramonto, seduto in riva del mare sui patini in legno, i pattini, come li chiamano qui; una famiglia la sua che dal mare ha tratto la sua attività, la pesca, i primi stabilimenti balneari, le cabine di legno tutte uguali,  inventandosi una cultura dell’ospitalità, abbinata naturalmente alla cucina, perché qui il pesce è….arte….., e nasce  dall’offerta di una cucina sana  e genuina, pesce appena pescato, tavole imbandite verso gli ultimi raggi del sole, verso tramonti che sanno di magia, le barche da pesca, estati piene di sole e poi le lunghe sere d’ inverno, segnate dai venti forti delle Libecciate e del Tramontano, i velieri lontani che raccontavano fughe e viaggi, romanzi d’ amore e  d’avventura, vele imponenti, fragili come farfalle, storie di marinai, storie di uomini.

E Nemo ti racconta l’ospitalità del Forte di Marmi di allora: i pochi ristoranti sul mare, selettivi, molta discrezione, quasi snobismo, le grandi famiglie italiane, la bicicletta come mezzo per muoversi, nomi come Agnelli  e Moratti, Rizzoli, gli Orlando, i Riello e Mondadori, Marconi, Corsini, un “piccolo mondo” dal basso profilo, ormai nei ricordi dei vecchi, le ville delle grandi famiglie di industriali nell’ombra dei pini di Roma Imperiale, Villa Agnelli che diventerà l’Hotel Augustus,  la targa a pochi metri dalla Capannina che recita: “Qui inizia il Principato di Roma Imperiale”, un paese particolare, dove la tenda si chiama capanno e  il villino si chiama baiadera, dove, da una vera capanna di pescatore nel 1929  è nata la discoteca più glamour e di classe della Versilia, La Capannina, oggi il locale più antico del mondo,  nata dalla felice intuizione di un vero signore in zoccoli di legno e il collo della camicia alzato, l’indimenticabile Nevio Frenceschi,  locale dove è stato inventato il Negroni e Renato Salvatori riuscì ad ammaliare la colta e raffinata Annie Girardot ed infine il Bagno Assunta, esclusivissimo e discreto,  con il suo ristorante sul mare dove, nelle notti d’estate si può ascoltare il fascino del silenzio, ed ognuno di noi si sente un vip, un privilegiato, solo perché “la Paola” cucina con amore uno dei suoi famosi piatti. Ed oggi, incredibilmente,  il “Bagno Assunta” è rimasto immutato, un’isola incontaminata dal lusso  dei nouveau riche, dell’armata del rublo, come i “logali” chiamano il turismo russo, turismo che ha preso il posto delle famiglie italiane della buona borghesia e che anima il “nuovo” Forte; ma il Bagno Assunta,  con le sue tende e il ristorante sul mare è rimasto selettivo, con la presenza estiva delle sue belle famiglie ospiti da decenni, senza clamori, chiringuiti, mise glam-rock, ma pieno  dell’allegria spensierata dei figli e dei nipoti delle nuove generazioni delle famiglie di un tempo.

Il mare, come sosteneva il grande scrittore/marinaio Joseph Conrad, è un’ esperienza che mette alla prova tutti i sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto…….e per Nemo va inserito anche il gusto nell’assunto conradiano: il dono del mare che finisce inesorabilmente sulla tavola.
Questo è un ragazzo cresciuto sul mare, amante del mare, un pescatore, nato e cresciuto in un lembo di terra incastonata tra il mare azzurro della Versilia e la durezza delle Apuane, il profumo del salmastro che si confonde al Libeccio; Nemo vive le sue passioni fra “il Bagno” e la pesca, aspettando settembre, la fisiologica diminuizione del turismo in Versilia, aspetta che riaprano le scuole e finalmente riappropriarsi del suo elemento, il mare, per uscire con il suo “pattino”oppure la sua barca da pesca, buttare le reti al tramonto e andarle a ritirare alle prime luci dell’alba, piene di pesce, guizzante, vivo,  nella profondità del blu, gli stridi rauchi di gabbiani, con la luce che penetra nell’acqua, sotto il  cielo autunnale livido di pioggia, per ripetere all’infinito la storia di un rapporto intenso dell’uomo con il mare, sempre in bilico tra attese e incontri.

E poi, all’Assunta storie, profumi, sapori incancellabili, sicuramente trasmessi  che oggi Lucia ed Anna con la chef Paola Di Lorenzo ripropongono: grande talento, materia prima e la volontà di valorizzare i prodotti del territorio, nella zona che vede la cucina un punto focale della giornata sul mare, il successo di una chef per niente scontato, il paradigma di una cucina semplice, figlia della memoria, i prodotti al centro del piatto, segnati con eleganza da tocchi d’inventiva, una cucina eccezionale di cui Paola Di Lorenzo è padrona, una base di cucina classica con la sorpresa di piccole variabili geniali per sapori inattesi: il polpo viareggino con le patate, gli spaghetti con le arselle, piccolissimi moscardini appena nati, le alici appena pescate, crude con la cipolla fresca, l’impepata di cozze, il risotto agli scampi, gli spaghetti alla trabaccolara, la frittura inimitabile di un pesce di paranza appena pescato, gli inediti occhioni e i sugarelli, considerati a torto “pesce povero”, e poi il fantastico Cacciucco, il mare nel piatto.
La chef Paola Di Lorenzo è la testimonianza di come la cucina, interpretata con fantasia, possa trasformare i piatti della tradizione in momenti di emozioni e che la cucina stessa, come l’arte, sia la cultura di un popolo e di come un talento innato per trasformare antichi sapori in nuove e voluttuose emozioni possa emergere in autonomia, al di là di Guide e  stampa di settore, a volte penalizzanti, e creare una cucina radicata ai sapori e ai prodotti della Versilia, pesce appena pescato, che ogni giorno fa rivivere la poesia sfiorita della pesca lungo la costa della Versilia, attività nobile e fiera di un passato neppure troppo lontano.

Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta:  cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole. – Charles Baudelaire –

 

 

RISTORANTE BAGNO ASSUNTA
LA.MAT BEACH
Via Arenile, 11
55042 Forte dei Marmi – Lucca

Zurigo e Lucerna protagoniste d’estate – Harry di Prisco

Zurigo di notte.jpgCon i collegamenti da Napoli in un’ora si è in Svizzera

Zurigo è più vicina a Napoli grazie ai collegamenti aerei diretti effettuati da Air Berlin  per luglio e agosto, in poco più di un’ora di volo. Il lunedì si parte da Capodichino alle ore 9.00 e il venerdì alle ore 13.55, mentre il ritorno da Zurigo è sempre il lunedì alle 6.35 ed il venerdì alle 11.40. E allora perché non prendere al volo un aereo e raggiungere questa metropoli definita non a caso “una città in movimento”. Se da un lato l’aeroporto internazionale della città elvetica copre 180 destinazioni del globo, dall’altro la stazione centrale funge da importante crocevia ferroviario europeo per essere a soli 10 minuti di treno dalla stazione, posta all’interno dell’aeroporto stesso. Zurigo, dunque, si presenta  come destinazione comoda da raggiungere offrendo collegamenti ottimali con altre città elvetiche, grazie alla rete di trasporti pubblici più fitta al mondo. Turismo e mezzi pubblici sono infatti  interconnessi tra di loro grazie al Swiss Travel System  www.swisstravelsystem.com.  

 

Zurigo.jpgZurigo e l’arte fra passato e futuro

Gli eventi dell’estate a Zurigo sono iniziati ai primi di luglio con la Züri Fäscht, la festa popolare della Svizzera, che si tiene ogni tre anni. Intorno al bacino del lago e in tutto il centro storico sono stati assicurati svago e divertimento ai turisti presenti in città. Hanno fatto da cornice all’evento i grandi fuochi d’artificio spettacolari che hanno illuminato il lago, accompagnati da tanta buona musica. Continuando a sfogliare il calendario delle feste, si può trovare senz’altro l’evento giusto per ogni esigenza. Tanti sono infatti gli avvenimenti ai quali non si può mancare come il Festival di Zurigo che si svolge a luglio, una combinazione unica di opera, concerti, recitazione, danza e prosa, o il Theater Spektakel di settembre, uno dei festival europei più importanti nell’ambito delle forme espressive contemporanee di arti figurative. Per informazioni sulla città e sulle prossime iniziative si può accedere al sito www.zurigoturismo.com, mentre per informazioni generali sulla nazione elvetica è attivo il sito internet della Svizzera Turismo: www.myswitzerland.com. L’acqua potabile non manca certo in città e un bel sorso sarà garantito in ogni momento della giornata bevendo da una delle 1200 fontane, spesso vere e proprie opere d’arte, che si possono trovare lungo le strade e Zurigo e le torri delle sue chiese.jpgle piazze. La città è un valido esempio di quanto si può offrire all’ospite, sia che viaggi da solo o in coppia, sia che si muova con la famiglia. Da qualche anno è infatti una destinazione indicata per accogliere bambini in qualsiasi periodo dell’anno, grazie alle infrastrutture di numerosi parchi in città e nei dintorni. Anche lo sport è di casa a Zurigo, dove tutto è a portata di mano. La bicicletta è sicuramente un mezzo comodo e pratico per arrivare ovunque, grazie soprattutto al noleggio gratuito per i giovani. Si possono reperire cicli nei pressi di Sihlpost e nelle immediate vicinanze del Museo Nazionale Svizzero, presso Globus City sulla Bürkliplatz, alla stazione ferroviaria di Enge e presso il Swissôtel Oerlikon. Sempre in tema di tempo libero al molo 7 del Limmatquai è possibile trovare pedalò, barche a remi e barche a motore. D’estate sono gli stabilimenti Tiefenbrunnen e Wollishofen ad affascinare, nonché la piscina all’aperto Allenmoos, con attrazioni realizzate su misura per i più giovani. Protagonisti della vita notturna estiva sono gli stessi stabilimenti balneari dove di giorno si fa il bagno e si prende il sole e di notte è un ritrovo al top per un drink accompagnato da buona musica. Anche il panorama culturale di Zurigo è notevole con più di 50 musei ed oltre 100 gallerie, collocate a pochi metri l’una dall’altra lungo la “via dell’arte”, la Rämistrasse. Tra i musei storici degni di nota il Kunsthaus, museo di arti figurative, che ospita ricche collezioni di dipinti, sculture, foto e video, un’ampia raccolta delle opere di Alberto Giacometti e ben 17 dipinti di Edvard Munch, la più grande selezione esposta fuori dalla Norvegia. A pochi passi dalla Stazione Centrale, poi, si può visitare, utilizzando la ZürichCARD (wwww.zuerichcard.ch) da 24 ore o da 72 ore (attiva anche per circolare liberamente su tram, autobus, treni, battelli e funicolari in tutta Zurigo e dintorni), il Museo Nazionale Svizzero, un edificio che ricorda un castello e che risale a più di 100 anni fa dove si può ammirare la più vasta collezione storico-culturale del paese. Ma l’arte, a Zurigo, si vive anche al di fuori di musei e gallerie. Ne sono un esempio la Sala Giacometti nella Centrale della polizia, o le splendide vetrate di Marc Chagall nella chiesa Fraumünster, commissionate all’artista da una famiglia rimasta anonima.  Anche i locali del quartiere di tendenza Zürich-West hanno fatto di Zurigo una metropoli delle feste, qui si può trovare il bar di tendenza di fronte al pub alternativo perché si usa affermare a Zurigo che “dal vecchio nasce sempre qualcosa di nuovo”. Il fascino internazionale attira da tempo stilisti, designer di scarpe, gioielli, tessuti e mobili ed è qui che vengono alla luce gran parte delle creazioni svizzere di design che occupano professionalmente un dodicesimo dei lavoratori zurighesi. Non a caso anche nella ex zona industriale, oggi zona “in” della città, si lavora all’insegna della parola “riciclaggio”. È nel 2006 che i fratelli Freitag hanno voluto realizzare un nuovo “Freitag Shop” dove è ospitata la più ampia selezione di “Individual Recycled Freewaybags” formata da  1.600 borse. La collezione si può trovare in 17 container arrugginiti accatastati uno sopra l’altro. Per la materia prima largo all’inventiva. Qui, vecchi teloni di camion vengono tagliati a mano dai designer di borse e trasformati in esemplari unici funzionali, robusti e resistenti all’acqua insieme a camere d’aria di biciclette, cinture di sicurezza ed airbag usati. Con circa 250 hotel e 15.000 camere, Zurigo propone pernottamenti di ogni genere, dal semplice ostello della gioventù all’hotel di lusso. Per dare un’idea della vita a Zurigo basta entrare nei ristoranti, posti lungo il fiume Limmat, noti per le loro specialità zurighesi dal sapore classico, locali ricchi di storia che riporta ai tempi delle corporazioni artigiane che la governarono Zurigo dal XIV al XVIII secolo. L’ambiente di questi ristoranti è perfetto e gli chef creativi non mancheranno di elaborare piatti della tradizione come la Zürcher Geschnetzeltes, lo spezzatino tipico di Zurigo. E, per soddisfare la voglia di dolci, niente di meglio degli eleganti caffè zurighesi con torte fatte in casa e specialità a base della famosa cioccolata svizzera

Lucerna.jpgLucerna porta d’ingresso della Svizzera centraleLucerna si affaccia sul Lago dei Quattro Cantoni, immersa in uno stupendo panorama, a cui fanno da corolla le montagne del Rigi, Stanserhorn e Pilatus (dove la leggenda vuole che sia stato precipitato il corpo di Ponzio Pilato in un vicino laghetto e ogni Venerdì Santo appare e, chi lo vede, morirà prima di Natale), mete di escursioni imperdibili. A pochi passi dalla stazione spicca il famoso Kapellbrücke (Ponte della Cappella), realizzato in legno, costruito durante la prima metà del XIV secolo come parte della fortificazione cittadina, per tale motivo ancora oggi le due balaustre sono di diversa altezza per consentire all’epoca la difesa della città.

Lucerna e il suo Municipio.jpgIl suo nome deriva dalla vicina cappella di San Pietro e i quadri aggiunti nel XVII secolo mostrano scene della città e della confederazione. Ha dovuto  purtroppo  venti anni orsono fare i conti con un terribile incendio che lo ha privato di alcuni dei suoi antichi dipinti che rappresentavano la storia della città e della Svizzera e la vita dei santi protettori. Ricostruito in un anno, oggi appare di nuovo in tutto il suo splendore con gli accorgimenti che la moderna tecnologia offre per evitare il ripetersi di ulteriori eventi disastrosi. In passato, la torre d’acqua collegata al ponte è stata usata come archivio, tesoreria, prigione e cella per le torture. Oggi è diventata il simbolo di Lucerna ed il monumento più fotografato della Svizzera fa parte della fortificazione cittadina ed è stata costruita verso il 1300 ed è di forma ottagonale con un’altezza di 34 metri. Altro simbolo della città è il Museggmauer, la cinta muraria corredata di torri, che ha conservato il suo aspetto originale, costruita nel 1386. Le tre torri sono aperte al pubblico: Schirmer, Zyt e Männli. Sulla Torre Zyt si trova il più antico orologio della città, risalente al 1535 e costruito da Hans Luter. Questo orologio ha la particolarità di suonare le ore un minuto prima rispetto agli altri orologi della città. Altra particolarità di Lucerna sono le case storiche, con 200 facciate dipinte, che fanno da cornice alle piazze del centro storico come quella della Kapellplatz che ospita la cappella di San Pietro del XVIII secolo e la fontana di Fritschi, simbolo del famoso Carnevale di Lucerna. Tra febbraio e marzo le strade della città si animano con fiumi di gente che consumano fiumi di birra, bande musicali e tanta allegria, in pratica uno dei maggiori eventi della Svizzera. Gli altri edifici del centro Lucerna e il famoso ponte della Cappella.jpgstorico, decorati da insegne, bandiere e motivi floreali, erano sede delle corporazioni medievali della città.  Lucerna è infatti famosa per le sue chiese e le sue piazze. La chiesa gesuita del XVII secolo è la costruzione sacra di stile barocco più antica della Svizzera in cui si svolgono concerti per la sua perfetta acustica, accanto si ergono le due torri della Hofkirche, parte integrante dell’immagine della città. Da buoni turisti occorre fare una sosta davanti al monumento del leone morente, scolpito in una parete di roccia naturale in memoria delle morti eroiche dei mercenari svizzeri alle Tuileries nel 1792. Lo scrittore americano Mark Twain descrisse il Leone di Lucerna come il monumento in roccia più commovente e triste del mondo. Lucerna, ottava città della Svizzera, annovera circa un milione di pernottamenti annuali. Per maggiori informazioni sulla città di Lucerna si può accedere al sito www.luzern.com. A Lucerna tradizione e innovazione avanzano di pari passo, poiché la città ha saputo mettersi in luce anche per il design avanguardistico. Tra le punte di diamante dell’architettura vi è il futuristico Centro d’arte e congressi progettato dall’architetto francese Jean Nouvel. Il KKL è anche un simbolo di «Lucerna, città dei festival» per le sue numerose manifestazioni culturali. Lucerna è il punto di partenza ideale di numerose escursioni verso le destinazioni più belle della Svizzera Centrale. I monti Pilatus e Rigi, la regina delle montagne, si possono raggiungere con impianti di risalita (trenino a cremagliera e cabinovia), così da poter ammirare le autentiche immagini “da cartolina” di Lucerna e dintorni come il pittoresco Lago dei Quattro Cantoni sul quale si affacciano le cittadine di Weggis e Vitznau raggiungibili, tra l’altro, con uno degli storici battelli a vapore gestiti dalla Lake Lucerne Navigation Company SGV. C’è da scegliere tra il più antico “Uri” del 1901 ed il “Gallia” che festeggia quest’anno i cento anni e altri tre battelli a vapore, corse spesso rallegrate da musica jazz. Inoltre fanno parte della flotta 15 eleganti motonavi con allettanti offerte: battello di mezzogiorno (in servizio tutto l’anno); battello dei dolci (che effettua corse durante il calar del sole); battello della fondue; buffet indiano; battello del sushi. Tra i musei degni di nota il Museo Svizzero dei Trasporti, uno dei più ricchi d’Europa ed anche il più visitato della Svizzera che può vantare oltre tremila oggetti esposti (molti sono originali).  Con l’esposizione speciale «Cargo – Il fascino dei trasporti» che è in svolgimento fino al 20 ottobre, l’Arena si è trasformata in uno spettacolare terminal formato da 40 container. L’esposizione affronta aspetti fondamentali relativi al trasporto e alla logistica, trasmettendo in modo ludico conoscenze sulla materia ed offrendo al contempo spunti interessanti sul consumismo e sulle sue conseguenze. Anche la Svizzera, per garantire il proprio approvvigionamento di beni industriali, materie prime e generi alimentari, dipende dalla disponibilità di un numero sufficiente di servizi di trasporto e di mobilità. E la logistica con l’esportazione e l’importazione diventa essenziale per l’economia e  per la vita quotidiana.

 

Harry di Prisco

 

La Tunisia e Malta a cinque stelle – Harry di Prisco

Malta.jpgL’inizio della stagione estiva ha fatto segnare in Tunisia un forte incremento nei numeri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un aumento pari al 21%. Lo ha reso noto il ministro del Turismo, Jamel Gamra, spiegando che, dal primo maggio al 20 giugno, in Tunisia sono arrivati 2.400.000 turisti, corrispondenti a 10 milioni di notti e ad entrate per circa un miliardo di euro.
“Tunisia viverla a pieno”, questo è il leit motiv della campagna promozionale internazionale della Tunisia targata 2013.
Non a caso è stato presentato a Napoli presso la struttura “Paradiso Blanco”, per iniziativa del nuovo tour operator “I Dolci Viaggi”, il nuovo catalogo Tunisi.jpg“Tunisia a cinque stelle”.  Nell’ occasione è intervenuto il vicedirettore per l’Italia dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo (www.tunisiaturismo.it), Dora Ellouze, che ha spiegato come la nazione con il nuovo Ministro del Turismo, Jamel Gamra, intende presentarsi sul mercato sempre fedele alle esigenze del cliente così da arrivare a fare dell’Italia la prima destinazione sulla Tunisia, un paese stabile con un ottimo rapporto qualità/prezzo. «Il turismo ha il 7,5% del Pil e siamo fiduciosi – ella ha ribadito – che, attraverso il mercato del last minute, si possa arrivare a raggiungere l’obiettivo di 350.000 ingressi di turisti italiani, così come lo è stato nel 2010».
Tra le novità del catalogo il primo “Weekend del vino a Tunisi” programmato dal 6 al 9 settembre. L’iniziativa è frutto di una ricerca fatta da “I Dolci Viaggi” – Airongroup srl (booking@idolciviaggi.it) che si avvale dell’esperienza consolidata dell’imprenditore nel settore turistico, Angelo De Negri, ideatore tra l’altro anche della Borsa Mediterranea del Turismo. «Il brand “I Dolci Viaggi” propone – ha precisato De Negri – due destinazioni per l’estate 2013: Tunisia e Malta.  La vicinanza all’Italia, i costanti collegamenti e la forte tradizione turistica di questi due paesi mediterranei ci hanno agevolato nella nostra scelta. Le strutture alberghiere sono ottime e quelle da noi selezionate hanno caratteristiche d’eccellenza».  
Anche Abdel Malek Behiri, responsabile centro sud Italia dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo ha confermato come sia giunto a proposito il catalogo proprio per dare un segnale nuovo in merito all’offerta turistica del Paese che è tranquillo, accogliente come prima più di prima».  Il pacchetto “Vin d’Africa” è stato illustrato da  Fabrizio Cantella, che si occupa in particolare di questa novità per “I Dolci Viaggi”.  «Era giusto promuovere il vino anche in questo Paese che vanta una tradizione millenaria che risale a diversi secoli a.C. e si deve all’agronomo tunisino Magon il primo trattato sulla produzione del vino, a riprova delle radici storiche delle vigne in terra d’Africa. Attualmente ci sono molte joint venture per produrre e mettere in vendita il vino nei circuiti esteri. Si è dato vita così ad una serie di cantine modello, per lo più dislocate nella penisola di Cap Bon, poco distante dalla capitale, che usano impianti e tecnologie in prevalenza italiane. Al weekend dedicato agli appassionati del vino, a cui sono riservati  tre pernottamenti presso l’Hotel a 5 stelle Hasdrubal di Hammamet, degustazioni presso tre cantine e cene tipiche, assistenza sul posto in italiano, nonché i voli, si potranno abbinare anche gli altri prodotti  inseriti nell’offerta turistica tunisina, come la cultura (è tutto visitabile il Museo del Bardo e il Museo di Sousse), il golf, la talassoterapia e naturalmente il mare.  Da Napoli ci sono tre voli alla settimana, garantiti dalla Compagnia Tunisair Express, in partenza per Tunisi (il lunedì e il venerdì si parte da Capodichino alle ore 13.45; il mercoledì la partenza è alle ore 16.00). «C’è anche la possibilità – a spiegarlo è il rappresentante Tunisair Express per l’Italia, che ha la sua sede a Palermo, Ben AbdelAdhim Khaled – di usufruire solo il mercoledì del collegamento Napoli – Tunisi – Jerba, anche se per Jerba bisognerà proseguire con un altro aereo». Gran successo sta riscuotendo da qualche anno il collegamento Napoli – Tunisi anche grazie ai nuovi aerei di linea, messi a disposizione dalla compagnia, che da sei mesi ha come direttore generale Miaoui Ali.
Per “I Dolci Viaggi” anche Malta è a cinque stelle. Collegata con Napoli in agosto con il volo del lunedì dell’Air Malta, la più piccola delle nazione dell’UE, è dotata di infrastrutture turistiche d’eccellenza, oltre allo splendido mare, ai divertimenti e all’ottimo cibo. A parlare dell’isola di Malta destinazione ottima per qualità/prezzo è stata Giulia Gambacciani, marketing and comunication executive presso Malta Tourism Authority (www.visitmalta.com/it).  «L’offerta turistica è notevole anche considerando che Malta con i suoi settemila anni di storia, che risale al neolitico di cui sono rimasti misteriosi templi megalitici dedicati alla dea della fertilità, è una destinazione ben nota agli italiani che per l’86% la consiglierebbero ad amici e parenti. Inoltre la destinazione è aperta non solo ai giovani ma ad una media di persone che si aggira sui 46 anni».
 
Harry di Prisco
 
 

Ristorante Antico Uliveto – Cristina

francesco_siani.jpgE’ proprio nell’estate che L’Antico Uliveto si offre con le sue romantiche atmosfere, il candore delle amache, un parco pieno di segreti, punteggiato da gatti e papere in libertà, orci e grandi vasi imprunetani, flash spudorato di colore per i  fiori nel loro massimo glamour, il languido abbraccio degli ulivi quercetani, le atmosfere rarefatte senza tempo che Cristina e Massimo sanno evocare.

Ospiti perfetti, affiancati dallo chef Nicola Dati, una regia precisa e colta per abbinamenti ed emozioni, appagamenti sensoriali, antiche ricette rivisitate dal giovane chef

Una serata all’insegna dell’accoglienza toscana di Cristina e  Massimo  dell’Antico Uliveto che sposano la cultura vinicola della famiglia patriarcale Bariselli, che, dal 1898,  esprime la passione per la sua magnifica terra, la Franciacorta, nella produzione del suo vino.

Ristorante L’antico Uliveto
Via Martiri di Sant’Anna, 76
Pozzi di Serravezza – Lucca

A Valdobbiadene nasce “Cycling in The Venice Garden”

Downloader.jpgLa Locanda Sandi, in occasione della festa per il decennale della Prosecco Cycling, ha tenuto a battesimo un progetto di promozione turistica integrata che porterà gli appassionati di tutto il mondo a pedalare nel cuore del Giardino di Venezia

Pedalando nel Giardino di Venezia. A Valdobbiadene nasce un progetto di promozione turistica incentrato sulla bicicletta come mezzo privilegiato per andare alla scoperta del territorio trevigiano.

La presentazione di “Cycling in the Venice Garden” è avvenuta alla Locanda Sandi, a Valdobbiadene, in occasione della festa del decennale della Prosecco Cycling, evento che rappresenta il simbolo di una valorizzazione turistica del territorio rivolta principalmente agli appassionati di bicicletta.

Promotore del progetto è il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso e l’iniziativa è stata subito “sposata” dalla Prosecco Cycling.

“Cycling in the Venice Garden significa pedalare in Italia, tra Venezia e le Dolomiti, andando alla scoperta dell’arte, della cultura e delle eccellenze enogastronomiche che caratterizzano il nostro territorio – ha detto Alessandro Martini, direttore di Marca Treviso -. Prevediamo l’ideazione di specifiche proposte di soggiorno. Inoltre, grazie al sostegno dei finanziamenti del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto, in tal senso previsti dal GAL dell’Altamarca Trevigiana, verrà realizzato un sistema di promozione turistica integrata finalizzato ai mercati esteri e, in particolare, agli Stati Uniti, dove il ciclismo amatoriale è in grande espansione”.

La Prosecco Cycling, la cui decima edizione è in programma il 29 settembre, è l’evento ciclistico simbolo del Giardino di Venezia. Ideata nel 2004 da Massimo Stefani, la Prosecco Cycling, in un decennio, ha coinvolto circa 18 mila ciclisti provenienti da 32 nazioni, generando un indotto per il territorio di 10 milioni di euro.

Tra i partecipanti, nel 2012, anche il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato. “La Prosecco Cycling è l’occasione per avvicinarsi al nostro territorio da un nuovo punto di vista – ha detto Moretti Polegato -. E’ un’esperienza che invito tutti a provare. Io, il 29 settembre, ci sarò”.

A Valdobbiadene, quel giorno, potrebbe andare in scena una simpatica sfida tra Giancarlo Moretti Polegato, che alla Locanda Sandi ha ricevuto il numero 1, e il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, grande appassionato di ciclismo, che ha sottolineato il ruolo del volontariato nell’organizzazione della Prosecco Cycling ed elogiato “l’impegno dei tanti imprenditori che sostengono la manifestazione”.

E, a proposito di sfide, il 29 settembre tornerà a Valdobbiadene anche Rossano Galtarossa. L’olimpionico di canottaggio, alla Locanda Sandi, ha spiegato che si sta allenando in bicicletta come non mai e che quest’anno, per la prima volta, dopo due esperienze sul percorso corto, potrebbe provare il lungo (114 km).

L’assessore al Turismo della Regione Veneto, Marino Finozzi, ha evidenziato la grande tradizione di un territorio che “è terra di campioni, ma anche di grandi aziende legate al mondo del ciclismo”. Un motivo in piú per sostenere iniziative come i bike hotel, veri capisaldi di un territorio a misura di bicicletta.

“La Prosecco Cycling – ha aggiunto l’assessore al Turismo del Comune di Valdobbiadene, Pietro Giorgio Davì, affiancato dal sindaco Bernardino Zambon – è l’evento che, meglio di ogni altro, promuove il territorio di Valdobbiadene nel mondo”. Un’opinione condivisa anche dal presidente del Consorzio Valdobbiadene, Michele Follador, che ha consegnato alla Prosecco Cycling il marchio d’area, simbolo di qualità ed eccellenza nella promozione del territorio. Appuntamento, per tutti, al 29 settembre.

Nella foto, da sinistra, l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Marino Finozzi, il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato, il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, e il direttore di Marca Treviso, Alessandro Martini, con la maglia celebrativa del decennale della Prosecco Cycling
Mauro Ferraro press officer Prosecco Cycling
Cell. +39 338 2103931  –  Skype: ferraro.mau

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