Un viaggio intorno al mondo della Tuscia

IMG_9584Canino, Marta, Capodimonte e Viterbo si presentano con le loro eccellenze

Si è da poco conclusa la prima fase della X edizione di “VisiTuscia” che ha visto protagonisti i comuni di Canino, Marta, Capodimonte e Viterbo, vincitori del bando della Regione Lazio sulle “Reti d’Impresa su Strada” per i progetti: Discover Canino, Visit Marta, Naturalmente Capodimonte e Enjoy Viterbo.
Viterbo (2)La manifestazione è stata promossa dal CAT – Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese di Viterbo, presieduta da Vincenzo Peparello, in partenariato con la Provincia di Viterbo e la locale Camera di Commercio.
Appuntamento a fine ottobre per la seconda fase durante la quale un gran numero di Buyer nazionali ed esteri incontreranno gli operatori delle aziende turistiche (Hotel, Agriturismi, Terme, Agenzie di Viaggio, Ristoranti) e dell’agroalimentare per le contrattazioni sui nuovi pacchetti turistici.
IMG_9905La Tuscia Viterbese, una terra incantevole, dove le bellezze di un ambiente naturale ancora incontaminato, si fondono con il ricco patrimonio storico, artistico, archeologico e religioso. Boschi secolari, sorgenti termali e laghi vulcanici, fanno da cornice a necropoli etrusche, palazzi nobiliari, musei, antiche chiese e castelli medievali. Situata lungo l’antica “Via Francigena”, Viterbo, la città dei Papi, rappresenta oggi una felice sintesi tra le stupende ricchezze storiche ed il fermento di una cittadina a misura d’uomo.
CaninoLa città di Canino è situata nell’Alto Lazio in una zona rinomata per la produzione di olio di alta qualità. Da qui si snoda un itinerario enogastronomico, la “Strada dell’Olio”, realizzato per l’accoglienza turistica in una zona storicamente vocata all’olivicoltura di qualità, ma anche di grande interesse culturale, storico ed archeologico. L’olio di questa terra è classificato fra i migliori prodotti italiani. Il riconoscimento della DOP risale al 2006. A Canino è possibile visitare il Museo ospitato nel castello dell’Abbadia di Vulci e la vicina Tomba scoperta da Francois, senza dubbio una delle più importanti testimonianze che ci sono state tramandate dagli Etruschi, in quanto è l’unica pagina di storia etrusca narrata da loro stessi mediante gli splendidi affreschi che in origine si trovavano sulle pareti dell’ipogeo.
IMG_9996Su di un pittoresco promontorio a 334 metri s.l.m., sulla riva sud del lago di Bolsena, si erge Capodimonte, un incantevole centro turistico dominato dalla cinquecentesca e imponente “Rocca” Farnese a pianta ottagonale.
Fa parte del comune anche la meravigliosa isola Bisentina, ora di proprietà privata, con le sue sette chiese che furono edificate dai Frati Minori sul perimetro dell’isola, a imitazione delle sette chiese di Roma. Ciascuna chiesetta sorge rivolta ad uno dei sette paesi rivieraschi del lago, uno dei più puliti d’Europa e totalmente balneabile. Il turismo, che per Marta l'isola Bisentina (2)Capodimonte rappresenta il settore trainante dell’economia, è in costante sviluppo, favorito dall’amenità ambientale e dalle numerose attrattive storiche, come il Museo della Navigazione che custodisce la “Piroga dell’Isola Bisentina” di origine preistorica, la prima imbarcazione monossile (cioè scavata in un tronco d’albero) scoperta nel lago di Bolsena. Un’analoga piroga è ancora nei fondali del lago in attesa di recupero.
Dietro il promontorio di Capodimonte sorge la cittadina di Marta con il suo pittoresco Borgo dei Pescatori. A pochi chilometri si erge la Cannara, nata per la pesca delle anguille, è un’abitazione antica, risalente all’epoca dei romani. Qui scorre il fiume Marta che dirigendosi dal lago di Bolsena verso il mare, passa per la Cannara, che si presenta come una casa-ponte dove un sistema di griglie, anticamente realizzate con le canne (da cui Cannaia o Cannara), veniva usato per catturare le anguille. Oggi è possibile soggiornarvi grazie all’Hotel di Charme con il suo stupendo giardino botanico che si estende per circa 1 ha realizzato da Mirella, moglie del proprietario.
Il monumento simbolo di Marta è la Torre dell’Orologio dove da poco si è concluso l’evento “Marta tra le Stelle”, che ha consentito l’osservazione della volta celeste tramite IMG_0228gli strumenti dei soci del Gruppo Astrofili Galileo Galilei in collaborazione con la Rete di Impresa Visit Marta.
Dalle stelle di Marta a quelle sopra Viterbo che è possibile ammirare durante un bagno notturno nei famosi centri termali con annesso hotel. L’epicentro delle sorgenti e dei fanghi naturali si trova nella fonte del Bullicame, descritta da Dante nel Canto XIV dell’Inferno. Viterbo è definita da secoli la città dei Papi, in ricordo del periodo in cui la sede papale fu spostata in questa città che ancora porta i segni di quel fasto. Dopo il tuffo nelle acque ritempranti, è possibile tuffarsi in 2000 anni di storia, tra cunicoli e viuzze che si snodano buie nelle viscere della città di Viterbo. La porta d’ingresso alla città sotterranea si apre a Piazza della Morte, nel quartiere medievale di San Pellegrino, luogo abitato già nel periodo etrusco. Anche se al momento è possibile percorrere solo poche centinaia di metri, i lavori continuano senza interruzione, al fine di arricchire questo tesoro di Viterbo, invisibile ma pieno di fascino.
Il principale monumento di Viterbo è il Palazzo dei Papi, sul Colle del Duomo, con la sua Sala del Conclave, dove si svolse il primo conclave della storia, nonché la più lunga elezione di un Papa, per un totale di 1006 giorni, tra il 1268 e il 1271.
Dr. Harry di Prisco
Giornalista
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
tel./fax: 0817690277
cell. 3355804462
email: harrydiprisco@libero.it

In vetrina a VisiTuscia le eccellenze del territorio

ViterboIn vetrina a VisiTuscia le eccellenze del territorio

Dal prossimo 25 maggio sino al domenica 27 i riflettori punteranno sulla Tuscia che fu la denominazione attribuita all’Etruria dopo la fine del dominio etrusco. Il nome indicava in origine un territorio assai vasto che comprendeva tutta l’Etruria storica, la Toscana, l’Umbria occidentale e il Lazio settentrionale, in particolare la Tuscia romana corrisponde al Lazio settentrionale. Tutta la zona è ricca di eccellenze storiche ed enogastronomiche, per promuovere e commercializzare le potenzialità della provincia di Viterbo, il CAT – Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese di Viterbo in partenariato con la Provincia di Viterbo e la 659x250_fill_4locale Camera di Commercio, ha invitato un gruppo di operatori del settore per poter presentare un territorio ricco sotto ogni aspetto: dalla cultura, al termalismo, dalla natura al turismo religioso della Via Francigena, nonché l’enogastronomia propria dellla zona, nota in tutto il mondo.
La manifestazione, denominata VisiTuscia, è giunta alla sua decima edizione e gode del sostegno dell’Enit-Agenzia, della Regione Lazio e dell’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio, che hanno dato il loro patrocinio.
Gli appuntamenti quest’anno saranno due: il primo a fine maggio, rivolto principalmente all’offerta turistica (cultura, ambiente, sport e termalismo) e il secondo a fine ottobre, IMG_0507-768x576-1inizio novembre, rivolto alle eccellenze enogastronomiche che vedrà impegnati in un B2B, Business To Business per uno scambio commerciale di prodotti e servizi tra aziende e operatori della domanda e dell’offerta. Il 2018 è stato proclamato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e del Turismo “Anno Italiano del Cibo”pertanto anche il prossimo appuntamento di maggio non mancherà di promuovere l’industria enogastronomica del territorio che vanta produzioni agro-alimentari di grande rilievo come l’Olio Extra Vergine di Oliva DOP Canino e Tuscia, le Castagne e le Nocciole dei Monti Cimini, le numerose DOC e IGT del settore vinicolo e moltissimi altri prodotti di eccellenza quali: patate, lenticchie, fagioli, salumi e tanti altri che solo visitando la Tuscia si potranno conoscere ed apprezzare.
Quest’anno vi sarà un focus per evidenziare le specificità delle cittadine di: Canino, Marta, Capodimonte, Vetralla e il capoluogo Viterbo, località risultate vincitrici del bando Palazzo_dei_Papi_Viterbodella Regione Lazio sulle “Reti d’Impresa su Strada”. Nel corso dell’evento di fine mese verranno presentati i nuovi ed interessanti pacchetti turistici che saranno promossi attraverso i principali canali della comunicazione e attraverso la stampa di settore. L’obiettivo è quello di far conoscere il territorio e tutte le sue potenziali ricchezze, continuando il discorso iniziato con le precedenti fortunate edizioni. “Non a caso le precedenti edizioni di VisiTuscia hanno generato una ricaduta del 30% di crescita sulla programmazione dei tour operator ed un rilevante vantaggio in termini economici per le aziende che vi hanno partecipato”, ha precisato il Presidente del CAT, Vincenzo Peparello.

Harry di Prisco

Rendez-vous en France Magazine 2018

Tour Eiffel di notteRendez-vous en France Magazine 2018

Vi aspettiamo, in Francia!
Il filo conduttore del magazine Rendez-vous en France è il savoir-faire

Venerdì 23 prossimo alle ore 18.30 sarà presentato presso l’Istituto Francese di Napoli, alla presenza di Barbara Lovato Responsabile Ufficio Stampa e P.R. di ATOUT FRANCE l’Agenzia per lo sviluppo del Turismo Francese, il nuovo magazine Rendez-vous en France 2018 n° 7, dedicato al savoir-faire. Un concetto trasversale che percorre tutta la varietà e la ricchezza della destinazione Francia con la sua creatività nei settori più diversi: dal patrimonio, all’arte contemporanea, il design, la gastronomia, gli hotel, l’artigianato… Il savoir-faire della Francia è forse la chiave del successo della destinazione all’estero. Una parola che rimanda da un lato al sapere, alla storia, alla cultura, alla tradizione tramandata e dall’altro L'istituto francese di Napolial fare: la concretezza, la creatività, la manualità. Due concetti con un obiettivo comune: trasmettere e condividere. La Francia propone il savoir-faire d’eccellenza, di grandi personalità – un “visionario” come Jean Blaise, che ha reinventato la città di Nantes, Rudy Ricciotti, l’architetto del Mucem di Marsiglia, Anne-Sophie Pic, l’unica Chef donna di Francia con tre stelle, Philippe Starck, “designer democratico”, e tanti altri artisti, creativi, chef
famosi e il savoir-faire della tradizione, dai “meilleurs ouvriers de France” al “Patrimonio Vivente” di aziende che esprimono tutta l’innovazione e la creatività del fabriqué en France.
E ogni angolo di Francia ha un suo savoir-faire particolare: il vino, la gastronomia, le arti della tavola, la coltelleria di tradizione, la moda, la cosmetica, i profumi.
Un fil rouge, per scoprire novità, eventi, curiosità, delle tante destinazioni francesi. Il savoir-faire è un elemento chiave dell’attrattività, insieme ai grandi eventi sportivi organizzati in Francia, la Ryder Cup e il Gran Premio di Formula 1 nel 2018 e prossimamente la coppa del mondo di rugby del 2023, e i giochi olimpici nel 2024.
Ed è con il suo savoir-faire che la Francia è pronta ad accogliere anche quest’anno i turisti e i viaggiatori italiani che continuano ad amare e a scegliere il Paese, per una vacanza, un breve soggiorno, un weekend, per condividere la sua arte di vivere. E, come ha dichiarato Frédéric Meyer, Direttore Italia – Grecia e Coordinatore regionale Europa del Sud per il turismo: ”Accoglienza e condivisione sono da sempre i punti di forza, che hanno confermato la Francia anche nel 2017 come prima destinazione turistica del mondo”.
Il magazine Rendez-vous en France è stato stampato in 100.000 copie, quest’anno sarà in edicola abbinato ai mensili di Aprile di Bell’Europa e Elle assicurando una diffusione mirata a target di pubblico ideali per ampiezza e trasversalità. Le più importanti istituzioni francesi in Italia sono ugualmente dei fondamentali canali di distribuzione, quali: l’Ambasciata di Francia di Roma, le sedi consolari, gli Istituti francesi in Italia, Alliance Française.
Il magazine verrà distribuito inoltre nei negozi di arredamento Roche Bobois, una referenza in fatto di stile e design alla francese, nelle beauty boutiques di Yves Rocher, altro grande marchio made in France che ha fatto della ricerca nel rispetto della natura e dell’ecologia la chiave del suo successo.
Un magazine di viaggi non può infine certo mancare sui vettori che collegano Italia e Francia: Rendez-Vous en France è presente nelle lounges di Air France, nella prima classe dei TGV Milano-Parigi e viene distribuito in tutti gli eventi che Atout France organizza nel corso dell’anno nelle principali città italiane e rivolti al pubblico, alla stampa e al trade.
Il magazine è disponibile anche in versione on line su it.france.fr/it/campagna/magazine-francia
Buona lettura, e soprattutto buona Francia!

Harry di Prisco

La formula 1 del mare arriva in Croazia

zadar_croazia (1)La formula 1 del mare arriva in Croazia

Le marine croate D-Marin Mandalina e D-Marin Dalmacija sono state selezionate per ospitare le gare della TP52 SUPER SERIES, una delle regate più prestigiose al mondo

La classe TP52 è nota nell’ambiente velistico come la Formula 1 del mare, mentre la regata SUPER SERIES è conosciuta come la più grande gara al mondo d’imbarcazioni a vela.
L’importanza di questa competizione e il calibro degli ospiti che attira sono la conferma che normalmente queste gare si tengono in alcune delle destinazioni più esclusive al mondo, tra cui Miami, Key West, Porto Cervo, Minorca e Scarlino.

La settima stagione di questa competizione avrà inizio a Sebenico (Šibenik) dal 23 al 27 Croatiamaggio 2018 dove l’organizzatore della gara sarà la marina D-Marin Mandalina
http://www.52superseries.com/events/2018/eu/sibenik-52-super-series-sailing-week/?lang=it
Dal 20 al 24 giugno 2018 la regata si trasferirà nella città di Zara (Zadar) e l’organizzazione passerà alla marina D-Marin Dalmacija a Sukošan
foto ivo pervanhttp://www.52superseries.com/events/2018/eu/52-super-series-zadar-royal-cup/?lang=it

La regata TP52 SUPER SERIES porterà in Croazia più di 500 partecipanti da più di 20 paesi. Tra questi ci sono numerosi campioni olimpici, del presente e del passato, tra cui i vincitori delle regate più importanti al mondo, come l’Americas Cup. Alcuni dei nomi più importanti in questo campo hanno già confermato la propria partecipazione, tra questi Sir Ben Ainslie, l’atleta con più vittorie nella storia della vela olimpica.

Negli ultimi due anni le marine D-Marin di Sukošan e Šibenik hanno ospitato diverse regate del campionato Farr 40 Adriatic Circuit 2016, grazie alle quali questa prestigiosa competizione è giunta in Croazia. Quest’anno D-Marin ha fatto un passo in avanti organizzando le regate del Campionato Europeo e della Liga Europea per le classi Megles 20 e Megles 32.

Lo svolgimento delle regate TP52 SUPER SERIES a Šibenik e a Zara è un nuovo modo per promuovere lo sport della vela e la nautica da diporto, e contemporaneamente anche le destinazioni in cui si svolgeranno le regate – molto importante per il posizionamento della Croazia tra le destinazioni più belle per la navigazione a vela in Europa.

Croazia – il sogno di ogni diportista!
Una vacanza “Piena di Vita” a due passi dall’Italia, a vele spiegate!

Un mare cristallino, porticcioli incantati, attrezzatissime marine, numerosi ormeggi, più di mille isole da scegliere, spiagge, incantevoli cittadine costiere, monumenti storici, questo è il biglietto da visita che la Croazia offre ai diportisti!

La fortezza di San Nicola di Sibenik e le mura di cinta di Zadar sono state inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

ZADAR – ha il tramonto più bello del mondo (Alfred Hitchock)
Nella “città col più bel tramonto del mondo”, nel suo arcipelago di una miriade di isole ed isolotti che proteggono la città da tutti i venti, ascoltate la sinfonia dell’Organo marino e la magica luce del Saluto al Sole. Godetevi la passeggiata cittadina lungo la Riva ammirando le pittoresche case di pietra. Visitare Galesnjak, l’isola dell’amore a forma di cuore e gustare il maraschino, il liquore distillato di ciliegie dalmate marasche che qui si produce da secoli.

SIBENIK – La cattedrale di San Giacomo e la fortezza di San Nicola

Grazie alla sua costa e alle decine d’isole, l’arcipelago di Sibenik è un vero paradiso per gli amanti della navigazione. Nel centro della città la Cattedrale di San Giacomo, simbolo della città, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000. Passeggiare per la fortezza medievale di San Michele, una delle quattro fortezze di Sibenik, è stupefacente; girando per la città vecchia, visitando i musei e – al termine della giornata – un pranzo tipico nelle “konobe” dei pescatori nelle isole Incoronate

Harry di Prisco
Per maggiori informazioni www.croazia.hr

La Festa dell’Indipendenza della Tunisia

festa-indipendenza-tunisiaLa Festa dell’Indipendenza della Tunisia
Il Consolato di Tunisia a Napoli impegnato per la conoscenza del paese sotto il profilo turistico, culturale, economico e commerciale
La Tunisia si appresta a festeggiare martedì 20 marzo la Festa per 62/mo anniversario dell’Indipendenza. Il Paese si fermerà per celebrare l’anniversario della fine del protettorato francese e, dunque, la conquista di una Indipendenza voluta fortemente da tutto il popolo. Una ricorrenza che, nel Paese, è sempre stata molto sentita. Previste cerimonie ufficiali in molte città. Lo scorso anno nella capitale fu fatta sventolare una bandiera nazionale di 60 metri di lunghezza, quasi un record. Sin dai tempi antichi, i tunisini hanno saputo intrecciare forti legami commerciali e culturali con gli altri popoli del Mediterraneo. Nel XIX secolo, la Tunisia divenne il primo paese arabo ad avere una costituzione e ad abolire la schiavitù.
Nel 1881, la Francia sancì il suo protettorato sulla Tunisia innescando una serie di BjKeG1BCUAAO3ceviolente reazioni anti-coloniali in tutto il Paese.
E fu solo il 20 marzo del 1956, grazie al partito Néo-Destour, più radicale ed indipendentista fondato da Habib Bourguiba, nato dalla scissione nel 1934 con il Partito Liberale Costituzionalista Tunisino (DESTOUR), che la Tunisia riuscì a porre fine al Protettorato francese, il quale riconobbe infine l’indipendenza della Tunisia. Così venne abrogato il Trattato del Bardo, ratificato dalla Francia nel 1881, che sanciva il Protettorato francese nel paese, e con le elezioni dell’aprile 1956 Habib Bourguiba divenne il primo Capo del Governo Tunisino. Dopo aver proclamato la Repubblica Tunisina il 25 luglio 1957, Habib Bourguiba ne divenne il Primo Presidente.
Sin dall’apertura della sede consolare di Napoli nel 1991, il Consolato di Tunisia a Napoli ha sempre operato per il consolidamento dei legami di amicizia tra la Tunisia e la città. In particolare ha avviato una serie di progetti di cooperazione e di gemellaggio con le Istituzioni e gli Enti locali, sia nel campo economico e commerciale, sia nel campo culturale, sia nel campo medico.
Alcuni di questi progetti si sono concretizzati negli anni, altri invece sono in fase di realizzazione, altri ancora sono in fase embrionale. Ed è per tale motivo che l’attuale Console di Tunisia a Napoli, la Signora Beya Ben Abdelbaki, insediatasi da soli cinque mesi, si definisce parte integrante della società napoletana, essa si adopera per manifestare la sua presenza in molte attività ed eventi organizzati non solo dalle Istituzioni, ma anche dalla Società Civile. Ciò al fine di dare un maggior impulso alla concretizzazione di tali progetti, in un lasso di tempo relativamente breve, e allo stesso tempo per invogliare i cittadini italiani a scoprire la Tunisia in tutte le sue sfaccettature, non solo dal punto di vista turistico e culturale, ma anche da quello economico e commerciale, grazie alle grandi opportunità che il paese offre agli investitori ed operatori economici stranieri. Non è un caso che si sia registrato un aumento di italiani che decidono di trasferirsi definitivamente in Tunisia dopo aver raggiunto l’età pensionistica, grazie ad un clima gradevole tutto l’anno, al costo della vita inferiore a quello italiano, e alla rinomata accoglienza e gioia di vivere tipiche del popolo tunisino.
Il Consolato di Tunisia a Napoli, dal canto suo, collabora incessantemente con le Istituzioni locali affinché la propria colonia tunisina residente in tutta la circoscrizione di sua competenza (Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Molise) continui a dare il proprio contributo nel tessuto sociale di appartenenza, finalizzato ad una sempre maggiore integrazione.

Harry di Prisco

Un tocco di romanticismo per San Valentino in Francia

tour eiffelUn tocco di romanticismo per San Valentino in Francia
Idee perfette per una vacanza di coppia, nei giorni della Festa degli Innamorati…la Francia ha proposte su misura per un fuga-a-due…

UNA VACANZA ROMANTICA A NIZZA

Nizza è una città fatta per gli innamorati, un vero meraviglioso “filtro d’amore”.
Un clima deliziosamente mite che invita ad andare spasso per la città, la luce così particolare dell’inverno che ispira momenti poetici, i profumi, i colori, i sapori che accendono i sensi e invitano ai piaceri del gusto. Il posto giusto per godersi una vacanza romantica!

Idee speciali per viaggi in coppia

Scegliete tra le tante proposte per San Valentino il soggiorno più adatto a voi e venite a scoprire Nizza d’inverno, destinazione romantica per eccellenza, dal clima mite e dalla fascinosa arte di vivere. Le offerte comprendono: pernottamento e prima colazione, champagne in camera, petali di rosa sul letto, cioccolatini…* ogni proposta ha un tocco di romanticismo in più: sul sito tutti i dettagli su misura
Il forfait su misura. Sono ben 28 le proposte per San Valentino che potete trovare sul sito di nicetourisme. Hotel di tutte le categorie e tariffe a partire da 89€ Validità dal 10 al 19 febbraio, prenotazioni on line sul sito :
http://reservation.nicetourisme.com/z12225_it-.aspx?Param/ListeIdTheme=515

E dopo San Valentino…

Prolungate il vostro soggiorno per assistere al Carnevale di Nizza!
Dal 17 febbraio al 3 marzo 2018, il Carnevale di Nizza sarà il “Re dello spazio”. La manifestazione invernale più importante della Costa Azzurra, uno dei più grandi Carnevali del mondo, propone un programma di spettacoli indimenticabili… Partecipate alla feste in famiglia, con gli amici o in coppia! Per evitare fastidi e code, prenotate on line l’albergo e i biglietti sul sito ufficiale del Carnevale di Nizza
it.nicecarnaval.com

STRASBURGO, AMORE MIO!

E’ una delle città più romantiche di Francia: il cuore antico, la meravigliosa cattedrale, le case a graticcio, i vicoli e le piazzette pittoresche, i canali e i ponti, un’atmosfera che incanta. Non a caso la città ha sempre attratto visitatori in tutte le epoche e tanti personaggi famosi…Una location perfetta per una vacanza per San Valentino! 10 giorni di eventi batticuore. Per il sesto anno consecutivo infatti, la capitale europea si mobilita per festeggiare gli innamorati con una programmazione che è insieme poetica, culturale, glamour… e un po’ fuori dalle righe! Perché a Strasburgo San Valentino dura dal 9 al 18 di febbraio: in programma dieci giorni di eventi romantici, insoliti ed esaltanti, che celebrano gli innamorati da ogni parte arrivino. Serate festose, estasi gastronomiche in tête-à-tête, bagni notturni, concerti esclusivi, mostre mitiche, visite insolite e tante soprese per (ri)scoprire la città in modo davvero unico.
L’Offerta speciale « San Valentino » riservata agli innamorati comprende: -sistemazione in camera doppia all’Hotel du Dragon, 4 stelle in pieno centro, con prima colazione a buffet « Healthy & Gourmand » per 2
-1 bottiglia di Crémant rosé e cioccolatini in camera all’arrivo
-WIFI gratis
-2 city-pass « Strasbourg » validi per 3 giorni consecutivi
Prenotazioni su riserva di disponibilità- Validità fino al 4 marzo 2018 (weekend compresi)
Tariffa 99 € TTC / notte + 2,45 € tassa di soggiorno /persona.
Prenotazioni on line o per telefono (0033-(0)3-88357980) utilizzando il codice di promozione ‘VALENTINO’
http://www.secure-hotel-booking.com/Hotel-du-Dragon/2V6P/dateselection?&rate=VALENTINO

A PARIGI IN TGV PER UN SAN VALENTINO ULTRAROMANTICO NELLA VILLE LUMIÈRE

TGV è il treno della gioia e del romanticismo per raggiungere la meta perfetta per trascorrere San Valentino : Parigi. I luoghi più belli da vedere e rivedere, eccellenti ristoranti e bistrot per una cena a due, gli scenari più romantici… c’è solo l’imbarazzo della scelta. Festeggiare San Valentino a Parigi è sempre un must. E la vacanza inizia fin dalla salita a bordo: il TGV e la capitale francese, infatti, sono lo scenario ideale per un bacio, un abbraccio e magari, perché no ?, per una proposta di matrimonio…
Con TGV, Milano-Parigi da 39€*!Acquista i biglietti su OUI.sncf, nelle agenzie di viaggio e nella boutique SNCF di Milano Porta Garibaldi.
https://it.oui.sncf/it/joie-de-voyager-tgv-italia
#TGVTVB
*Tariffa Mini per singolo passeggero, valida per una solo andata in 2° classe su TGV Italia-Francia. La tariffa è valida per un numero limitato di date e treni dall’Italia verso la Francia e viceversa. Tariffa in vendita nel limite dei posti disponibili.

E PERCHÉ NON REGALARE UN VIAGGIO IN AEREO A PARIGI ?

Per far felice la vostra lei o il vostro lui, approfittate delle offerte Air France: per acquisti fino al 15 febbraio (in tempo per mettere il ticket aereo nel biglietto di auguri per San Valentino!), tariffe davvero speciali per un viaggio da fare in primavera-estate.
Air France quest’anno aggiunge tre nuove destinazioni dall’Italia: Catania, Bari e Cagliari. Nuovi voli per raggiungere rapidamente la Ville Lumière e, tramite l’hub di Parigi-Charles de Gaulle, decine di destinazioni in tutto il mondo
-Nuovo volo da Catania a Parigi Charles de Gaulle, tre volte a settimana dal 27 marzo al 24 giugno
-Nuovo volo da Bari a Parigi Charles de Gaulle, cinque volte a settimana dal 18 luglio al 2 settembre
-Nuovo volo da Cagliari a Parigi Charles de Gaulle, tutti i giorni dal 16 luglio al 2 settembre

Per l’apertura di queste nuove rotte Air France lancia una promozione a 79 € a/r per tutti i passeggeri in partenza da Cagliari e da Bari che acquisteranno il biglietto entro il 15 febbraio 2018, e da 99 € da Catania
https://www.airfrance.it/IT/it/local/resainfovol/meilleuresoffres/tariffe_parigi.htm

Harry di Prisco

Lo scenario fiabesco del parco della valle del fiume Treja racchiude tesori da esplorare

Mazzano Romano (1)Lo scenario fiabesco del parco della valle del fiume Treja racchiude tesori da esplorare

Calcata e Mazzano Romano hanno presentato il progetto di valorizzazione e promozione turistica del territorio

Il bando regionale “Valorizzazione e Promozione Turistica dei Borghi del Lazio”, vinto dai comuni di Calcata e Mazzano Romano magnifici borghi fra Roma e Viterbo, prevede la partnership fra i due comuni, l’Ente Parco, le associazioni di categoria e gli operatori locali nonché la possibilità di costituire in seguito un Centro di Ricerca sul Turismo (CRT) per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale del territorio. Verranno realizzate opere di interesse collettivo nel parco regionale della valle del fiume Treja, a meno di un’ora di auto da Roma, con i due comuni di riferimento, Calcata e Mazzano Romano che hanno costituito un partenariato con la Confesercenti e la Confartigianato e con l’associazione dei Consumatori per il rafforzamento dell’offerta turistica del territorio e l’avvio di nuovi modelli di sviluppo. La prima azione l'oasi di Paolo Portoghesi (2)concreta è stato un workshop organizzato nei giorni scorsi a Calcata, in collaborazione col centro assistenza tecnica sviluppo imprese di Viterbo, che ha visto faccia a faccia gli attori della filiera turistica del comprensorio, in cui gli agenti di viaggio e tour operator provenienti da tutta la Regione si sono intrattenuti a lungo per capire quali prodotti turistici promuovere dal punto di vista culturale, naturalistico e gastronomico. Sono stati presentati pacchetti turistici di due, tre e più giorni per consentire di poter scoprire con calma un territorio naturale già meta delle gite “fuori porta” nei fine settimana dei cittadini della Capitale. Il le cascate di Monte Gelato (2)Sindaco di Calcata, Alessandra Pandolfi, ha dichiarato: “Ci piace un turismo lento, non invasivo, vogliamo un turismo consapevole che comprenda di trovarsi in una realtà molto eterogenea. In questa zona ci sono delle unicità, c’è la storia dei Falisci e dei Romani, con un fiume che abbraccia i due paesi che in realtà sono simili ma completamente diversi ”. Ha continuato il sindaco Pandolfi: ”Nell’immediato dopoguerra Calcata si salvò dalla demolizione soltanto per un la disobbedienza civile. Il suo fascino decadente e surreale iniziò ad espandersi e fu così che il borgo fantasma cominciò ad essere ripopolato da artisti, artigiani ed intellettuali che a partire dagli anni ’60 vennero da ogni parte del mondo, in cerca di una dimensione di vita genuina e in contrasto con l’incalzante società industriale e consumistica”. Furono in molti ad innamorarsi di questo luogo magico, a cominciare dall’architetto Paolo Portoghesi che qui ha voluto creare un’”Oasi” nella quale far rivivere parte dei suoi sogni e dei suoi ricordi in giro per il mondo. “E’ un giardino della memoria sul tipo della tradizione classica – ci dice – in cui vi sono oltre la porta di accesso a Calcatamille piante e ottocento animali alcuni in via di estinzione curati da mia moglie”. Visitare Calcata oggi significa vivere una magia che pochi altri luoghi possono trasmettere.
Il parco è stato voluto dalle popolazioni locali che sono consapevoli di vivere in modo più naturale, consentendo la vita dei borghi che altrimenti verrebbero progressivamente abbandonati.
Meno nota di Calcata, ma non per questo meno interessante, il borgo medievale di Mazzano Romano costruito su di una ripida altura che emerge dalla valle del fiume Treja. Poco distante si trova Monte Gelato, un luogo molto amato dal mondo cinematografico grazie alle sue cascate naturali incorniciate nelle fitta vegetazione, che alimentavano un’antica mola, sembra un luogo senza tempo, incontaminato dall’uomo, lontano dal caos della capitale: un posto magico tra castelli medievali, boschi e canyon. Da visitare anche l’insediamento falisco di Narce e la villa romana del I° secolo a.C. ricoperta da vegetazione. “Noi – ha dichiarato il primo cittadino di Mazzano Romano Nicoletta Irato – puntiamo ad un turismo consapevole, siamo borghi medievali nei quali natura e archeologia rappresentano un’unicità.. Il nostro scopo è quello di attrarre il visitatore non soltanto per un giorno, ma farlo rimanere nel nostro territorio più a lungo per farglielo scoprire a trecento sessanta gradi. Siamo certi che l’unione dei tre fattori: Ambientale, Archeologico e Architettonico fanno di questa parte del territorio laziale un unicum per cui vale davvero la pena di venire a visitarci”. Dunque un turismo che tenda a valorizzare le eccellenze del territorio a cominciare da quelle enogastronomiche e le tradizioni della zona.

Harry di Prisco

Al Liceo Galilei di Mondragone “Nessun Parli” Le parole della musica e la musica delle parole e della danza per valorizzare tutte le arti

foto 1Al Liceo Galilei di Mondragone “Nessun Parli”
Le parole della musica e la musica delle parole e della danza per valorizzare tutte le arti

Nei giorni scorsi al Liceo “Galileo Galilei” di Mondragone si è tenuta la giornata del Nessun Parli promossa dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca dedicata alla valorizzazione della musica e di tutte le arti come elementi fondamentali nelle pratiche educative delle istituzioni scolastiche.
Il liceo “Galileo Galilei”, diretto dalla Prof.ssa Antonietta Pellegrino, ha partecipato all’evento con performance multidisciplinari eseguite da vari gruppi di studenti dell’Istituto e in particolare dagli allievi degli indirizzi Musicale e Coreutico, coadiuvati dai docenti di strumento delle discipline coreutiche e di arte.
Nell’occasione gli alunni hanno realizzato un videoclip per partecipare al concorso nazionale del MIUR “Il mio Nessun Parli”.
Brani musicali, canzoni, balletti e passerelle danzanti si sono alternati a rappresentazioni pittoriche en plein air, realizzate al momento a più mani, a letture, a recitazioni di testi e ad improvvisazioni varie.
All’evento ha partecipato anche una rappresentanza studentesca dell’Istituto Secondario di I Grado “Buonarroti Vinci”, che ha letto alcuni testi poetici della letteratura Italiana.
Nessun parli si è manifestata attraverso gli allievi in tutta la sua ecletticità, con una naturalezza che solo gli artisti possiedono. Gli studenti del Galilei di Mondragone hanno concluso la giornata con contaminazioni di musica classica con musica pop, eseguendo scenografie di danza classica, per poi passare repentinamente ad uno stile contemporaneo.
Al termine della manifestazione il nutrito pubblico ha cantato in piedi, con la mano sul cuore, l’Inno Nazionale eseguito dall’orchestra del liceo.

Harry di Prisco

Astroni: Il Rotary Club Napoli Angioino per la ricostituzione del Filare Borbonico

foreste-di-querceAstroni: Il Rotary Club Napoli Angioino per la ricostituzione del Filare Borbonico

Il prossimo 2 dicembre, alle ore 10.00, presso l’Oasi degli Astroni, il Rotary Club Napoli Angioino, in relazione all’idea “Un rotariano, un albero”, presenterà il progetto per la ricostituzione del “Filare Borbonico”, andato distrutto a causa dell’incendio dei mesi scorsi.
L’iniziativa è in collaborazione con i R.C. Napoli Castel dell’Ovo, Napoli Castel Sant’Elmo, Napoli Chiaja, Napoli Est, Napoli Ovest, Napoli Posillipo, Napoli Sud Ovest, Pozzuoli e Inner Wheel Napoli Ovest.
I rotariani – consapevoli dell’importanza storica, paesaggistica ed ecologica di quella riserva naturale – si sono impegnati a contribuire fattivamente al suo recupero, mettendo in posa 120 querce di circa due metri.
Riserva_naturale_degli_Astroni__Lago_grande_La manifestazione vedrà l’intervento di numerose autorità cittadine e rotariane e del direttore dell’Oasi, Fabrizio Canonico.
Il sito borbonico degli Astroni è una riserva naturale dello Stato ubicata nell’omonimo vulcano spento. E’ zona di importanza comunitaria, che insiste tra i comuni di Napoli e di Pozzuoli. Il cratere fa parte del più ampio complesso vulcanico di Agnano ed è inserito nell’area dei Campi Flegrei.
La giornata si concluderà con un rinfresco.

Harry di Prisco

Nuova tunisia, nuova visione economica

Al-Zaytuna_csNuova tunisia, nuova visione economica
Questo il tema del forum che si terrà a Tunisi il prossimo 9 e 10 Novembre

Giovedì 9 novembre si apre a Tunisi, presso l’Hotel Mouradi Gammarth,  l’Investiment Forum (TIF 2017) dal titolo: ‘Nuova Tunisia, Nuova visione economica’, questo il tema, ampio, su cui si svilupperà il prossimo forum, giunto alla sua 18ma edizione  e vedrà la presenza di rappresentanti di circa 50 Paesi, personalità di alto livello di organizzazioni, istituzioni economiche e finanziarie locali e internazionali.
Il TIF 2017 sarà rafforzato dalla presenza del Presidente del Governo tunisino e di alti funzionari istituzionali che presenteranno la visione strategica di sviluppo in Tunisia.
L’economia tunisina certamente si riprenderà nei prossimi anni. Il suo ambiente favorevole, associato ad un elevato sviluppo del capitale umano, porterà ad un aumento degli investimenti diretti stranieri, che contribuiranno a stimolare gli investimenti privati, così come la crescita economica del paese. La Tunisia conta sul proseguimento di vantaggiose riforme di mercato in grado di attirare gli investitori stranieri, cercando in particolare di rilanciare la sua crescita e di trovare un impiego per i molti giovani tunisini altamente istruiti.
La nuova legge sugli investimenti emanata nel mese settembre 2016 e la riforma del regime fiscale costituiscono dei segnali positivi per i potenziali investitori, rafforzando in tal modo l’ambiente imprenditoriale. La Tunisia esorta gli investitori stranieri a sfruttare queste peculiarità positive e a contribuire ad aumentare la crescita del Paese negli anni a venire.
L’economia manifatturiera si è spostata da industrie di scarsa competenza, come quella tessile, verso industrie di maggiore competenza, tra cui l’industri automobilistica ed aerospaziale, le industrie per le energie rinnovabili, quelle agro-alimentari e quelle farmaceutiche e sanitarie.
Per lungo tempo riconosciuta come un elemento chiave nella regione mediterranea, la Tunisia dispone di un enorme potenziale per diventare un hub regionale per gli investitori. Il Paese offre numerosi vantaggi operativi strategici, come la prossimità ai mercati europei e africani, la semplificazione della burocrazia, nonché la partecipazione a numerosi accordi di libero scambio, il tutto associato ad un forte spirito imprenditoriale.
TIF 2017, organizzato in partnership con imprenditori locali e internazionali, riunirà CEO (Chief Executive Officers), MD (Managing Directors), esperti e policy-makers di alto livello, nonché  esponenti delle organizzazioni internazionali al fine di esaminare le principali opportunità di business in Tunisia.
I partecipanti avranno occasione di constatare i recenti sviluppi del Paese e di cogliere le molteplici opportunità di business disponibili nei vari settori. Il programma TIF 2017 sarà  caratterizzato da una combinazione di orientamenti di prim’ordine e dibattiti da parte di leader commerciali internazionali, esperti e responsabili politici di alto livello, tutti desiderosi di condividere le loro conoscenze e la loro esperienza.
Harry di Prisco

Per maggiori informazioni e dettagli è possibile consultare il sito ufficiale  HYPERLINK “http://www.tunisiainvestmentforum.tn/”www.tunisiainvestmentforum.tn  

A Vetralla chiude “Si…V’Olio”

800px-Vetralla_001A Vetralla chiude “Si…V’Olio”

Partecipazione, interesse e prospettive hanno caratterizzato una manifestazione che si è imposta come momento di riflessione per una produzione che rappresenta il volano dell’economia locale
“Una manifestazione andata oltre ogni più lusinghiera aspettativa”. E’ stato questo il commento del Sindaco di Vetralla, Francesco Coppari, in chiusura di “Si ….V’Olio”, dopo tre giorni di degustazioni, dimostrazioni, incontri e dibattiti sull’Olio Extravergine di Oliva DOP della Tuscia, il prodotto di eccellenza dell’economia vetrallese. “Quest’anno tra l’altro, ha continuato il primo cittadino, abbiamo voluto per la prima volta dar vita ad una iniziativa promo commerciale (Visituscia-Si…V’Olio), affidandoci all’esperienza del CAT, Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese di Viterbo, che ha rappresentato un valore aggiunto agli sforzi dell’Amministrazione Comunale che ha organizzato l’evento in collaborazione con la Camera di Commercio di Viterbo, il Consiglio Regionale del Lazio e alla fattiva collaborazione della Pro Loco. Una esperienza che sicuramente ripeteremo per affrontare e cercare di risolvere le problematiche connesse alla coltivazione dell’ulivo sul nostro territorio e alla produzione e vendita del suo prodotto sui mercati nazionali ed esteri.
Alla cerimonia d’inaugurazione, nella Sala Consiliare del Comune, oltre al Presidente della Provincia di Viterbo, Pietro Nocchi, era presente anche il Consigliere Regionale Enrico Panunzi, Presidente della Sesta Commissione (Ambiente, Lavori Pubblici, Mobilità, Politiche della Casa e Urbanistica) il quale non ha mancato di ricordare, anche in veste di Vice Presidente della Commissione Agricoltura, l’importanza della coltivazione dell’Ulivo nel territorio della Tuscia.
“Con questa edizione, ha detto Carlo Postiglioni, Assessore all’Agricoltura del Comune, l’Amministrazione e la cittadinanza hanno preso coscienza del valore dell’Olio Extravergine di Oliva nella cultura di Vetralla.  L’economia locale non può prescindere da questo prodotto che deve essere presente in ogni nostro agire. La presenza dei coltivatori ospitati negli stand appositamente allestiti e delle Cooperative, i banchi di assaggio, le dimostrazioni di potatura in piazza, i dibattiti incentrati sulla coltivazione e sulla salvaguardia del prodotto e, soprattutto, il workshop, al quale hanno partecipato numerosi rappresentanti della domanda e dell’offerta provenienti anche dall’estero, hanno dimostrato quanto sia importante la coltura dell’ulivo nel nostro territorio”. All’incontro era infatti presente, tra gli altri, anche il Segretario dell’Ufficio di promozione economica e commerciale dell’Ambasciata di Romania in Italia, dott.ssa Norina Boru.
Alla soddisfazione dell’Assessore Postiglione, si è aggiunta quella dell’Assessore al Turismo, Enrico Pasquinelli, secondo cui la cittadina laziale deve impadronirsi a pieno titolo dell’etichetta di “Città dell’Olio”. “Purtroppo, ha detto, il grande pubblico non ci conosce. Abituati a percorrere la via Cassia, difficilmente gli automobilisti attraversano il nostro bel centro storico. Così come non si soffermano a visitare i nostri frantoi. Anche per questo, quest’anno abbiamo voluto concentrare la manifestazione in 200 metri in modo da realizzare un mini percorso di facile accesso a tutti i turisti e appassionati che sono venuti a trovarci, per far rivivere loro e al nostro centro storico i fasti del passato. Abbiamo riaperto alcune botteghe artigiane e abbiamo allestito alcuni desk per l’assaggio dell’olio extravergine d’oliva e altri prodotti tipici del nostro territorio. Ma occorre fare di più: a breve, in una delle rotonde che recentemente abbiamo realizzato sulla via Cassia, pianteremo un grande ulivo con una scritta che possa comunicare anche agli automobilisti più distratti che Vetralla è davvero la “Città dell’Olio”.   HdiP

Grande successo ha riscosso l’Incontro-Dibattito avente come tema “L’Olio Extravergine d’Oliva: Re del benessere e della Tavola” al quale ha preso parte, tra gli altri, la Prof.ssa Diana De Santis, docente di Industria Agraria e Analisi Sensoriale presso l’Università della Tuscia nonché responsabile del DIBAF (Dipartimento per l’Innovazione nei Sistemi Biologici Agroalimentari e Forestali) secondo cui con l’Olio Extravergine di Oliva, siamo in presenza di un alimento non trattabile e perfezionabile. “Il prodotto, ha detto, è quello che ci viene dalla natura e la sua qualità gioca un ruolo primario nella sua commercializzazione. Per questo non possiamo competere con i mercati emergenti che pongono sul mercato prodotti di scarsa qualità e a basso costo. Se c’è un appunto da fare al settore riguarda la valorizzazione del prodotto e la mancanza di figure altamente professionali. Anche per questo, da qualche anno, abbiamo avviato come Dipartimento Corsi Sensoriali per la formazione di competenze specializzate”. Non meno pregnante l’intervento del Prof. Stefano Grego, dell’Università Agraria della Tuscia che ha incentrato il suo intervento sulle relazioni che intercorrono tra “Ambiente e Territorio”. “L’Olivo, ha detto l’ex Docente, è da sempre la pianta guida della regione mediterranea. Ed è tanto vera questa affermazione che per lungo tempo, per botanici e geografi, quello che oggi chiamiamo “clima mediterraneo” era conosciuto come “clima degli ulivi”. Nel corso del suo interessante intervento il Prof. Grego ha ricordato anche come il paesaggio “rappresenti un elemento chiave del benessere individuale e sociale dell’uomo” e che secondo l’Unesco “difenderlo, insieme all’ambiente, rappresenti un gesto etico di rilevante importanza”.

Dr. Harry di Prisco
Giornalista
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Israele un piccolo Paese dalle grandi risorse turistiche

MassadaIsraele un piccolo Paese dalle grandi risorse turistiche

Volo diretto Napoli – Tel Aviv per arrivare dove tutto ha avuto inizio
Israele è la perla del Medio Oriente soggetta nel tempo alla dominazione di vari Popoli tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani e ottomani. Tutti hanno lasciato un segno del loro passaggio su questa terra con una storia millenaria contribuendo al suo immenso fascino. Qui la storia può essere toccata con mano e i racconti biblici e dei Vangeli sono concretizzati in luoghi e cose che tutti possono vedere. Molti vengono per ritrovare le origini cristiane, anche se solo il 45% viene oggi per i pellegrinaggi, altri solo per turismo, pertanto i flussi sono in continua Il Mar Mortocrescita, come ci dichiara Tzvi Lotan, Director Overseas Department Marketing Administration del Ministero del Turismo: “Ogni mese superiamo le previsioni del mese, nel semestre precedente abbiamo registrato un 29% in più di arrivi, vuol dire 70.000 turisti in più rispetto al 2016”. Principalmente si tratta di famiglie con figli e giovani che vanno a Gerusalemme per tutto quanto hanno letto sulla città cosmopolita: divertente ed elegante, ricca di arte, storia, cultura e gastronomia. Ovviamente vengono anche per visitare i principali luoghi Santi delle tre religioni monoteiste come: il Monte del Tempio; il Muro del Pianto, il sito più sacro dell’ebraismo; la Basilica del Santo Sepolcro; la via Dolorosa, con le stazioni della Croce; la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa. Il Mercato Mahane YehudaGerusalemme Vecchia, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, può essere visitata con i pacchetti speciali denominati “Gerusalemme Mozzafiato”. Molti i voli diretti dall’Italia, fra cui il volo diretto da Napoli per Tel Aviv. Nel museo d’Israele di Gerusalemme sono esposti: il modello dell’antica Gerusalemme del secondo Tempio e la nuova mostra della tomba di Re Erode il Grande. Il Mercato Mahane Yehuda offre un enorme assortimento di prodotti, i clienti e i commercianti rappresentano l’intera società israeliana: askenaziti, sefarditi, religiosi, laici, ricchi e poveri. Al mercato tutti sono uguali, tutti stretti uno all’altro mentre cercano di farsi largo tra le caotiche stradine del mercato. Il paese offre tanto: ad un’ora di auto o di autobus dalla capitale vi è il Mar Morto, il punto più basso della terra con i suoi 422 metri sotto il livello del mare, un lago di acqua salmastra che ha una così alta concentrazione di sale che chi si immerge resta a galla. Anche l’aria circostante ha Cesareaproprietà curative che può aiutare a combattere problemi respiratori e del sistema nervoso. Sulle sue sponde nel tempo sono sorti vari alberghi e ristoranti. Le escursioni nel deserto in Jeep partono da lì, oltre il panorama si andrà alla scoperta dei segreti che il deserto racchiude: la statua della “Moglie di Lot”; il monte di Sodoma; le caverne naturalmente refrigerate e quelle in cui sono stati rinvenuti i Rotoli del Mar Morto, i primi manoscritti biblici conosciuti, esposti nel museo di Gerusalemme. Nei dintorni il luogo di maggiore interesse è la fortezza di Massada, ora patrimonio UNESCO, fatta erigere da Erode il Grande su di un altopiano roccioso con mura alte cinque metri rendendola pressoché inespugnabile.

Nel ’74 fu assediata dai Romani e i 960 ribelli per non farsi prendere vivi preferirono il Il Battesimo nel Giordanosuicidio collettivo, cosa unica nella storia. Prima della costruzione della funivia, si poteva accedere solo dal cosiddetto “sentiero del serpente”. Alla confluenza del fiume Giordano con il lago di Tiberiade è possibile assistere al battesimo collettivo per immersione, seguito da canti religiosi di gruppi di fedeli. Intorno al lago di Tiberiade vi sono: i resti della Sinagoga dove Gesù iniziò la Sua missione; la casa della suocera di Pietro a Cafarnao in cui dormì; la roccia dove moltiplicò i pani e i pesci e quella su cui mangiò con sei Apostoli dopo la Resurrezione; il Monte delle Beatitudini, in cui pronunciò il Discorso sul Monte. A Cesarea Pilato soggiornò prima di essere trasferito a Gerusalemme. Su di uno splendido mare azzurro si affacciano: i ruderi del palazzo di Erode che ospitò Pilato; dell’acquedotto; delle terme e dell’anfiteatro, utilizzato oggi per spettacoli, e in cui fu ritrovata una lapide a conferma della sua esistenza storica. Tel Aviv è la capitale finanziaria di Israele ed è anche detta la città che non dorme mai per le sue tante attrazioni, divertimenti ed eventi culturali. IMG_5160Con le sue spiagge dorate sembra infatti fatta appositamente per i giovani, attratti dalle sue contraddizioni: gli edifici stile Bauhaus, i moderni grattacieli di cristallo e il nuovo treno ad alta velocità che collegherà in 30 minuti Tel Aviv con Gerusalemme e che entrerà in funzione nel 2018. Un segno del dinamismo giovanile è il progetto “Irrigate”, che in collaborazione con l’Università di Udine, ha consentito di creare con i partner israeliani una eccellenza mondiale nel settore dell’irrigazione. Dunque da Israele viene un aiuto concreto all’agricoltura italiana. Nel deserto del Negev, il cui clima non è cambiato per migliaia di anni, il biochimico della pianta Aaron Fait, nato e cresciuto a Bolzano, ricercatore presso l’istituto per l ‘agricoltura e la biotecnologia Blaustein per le Ricerche del Deserto di Sde Boker dell’Università di Ben Gurion è riuscito a far crescere la vite nella regione desertica. Le ricerche sono anche indirizzate per migliorare il valore nutrizionale e la qualità del seme e della frutta: “Riportando il gusto all’interno della frutta – dice Fait – invece di pomparla per aumentare la quantità come spesso succede”. Continua il dr. Fait “Per migliaia di anni l’arte della vinificazione è stata sviluppata in Europa. Ma il clima sta cambiando, quindi i modi tradizionali presto non funzioneranno Tel Avivpiù. Ora Israele è in grado di mostrare come è possibile reinventare la viticoltura per ambienti aridi e condizioni estreme”. Vengono utilizzate moderne tecniche come: i teli di nylon per proteggere il suolo dall’evaporazione; reti colorate sui grappoli per far passare solo la quantità di luce necessaria perché il frutto maturi senza bruciare e un’irrigazione intelligente, goccia a goccia, basata sui bisogni della pianta rilevata da appositi sensori che controllano e minimizzano l’acqua.

Quale che siano le motivazioni che spingono il viaggiatore a visitare Israele una cosa è certa, non resterà deluso e, al suo rientro, non vedrà l’ora di ritornarvi. La sicurezza è al primo posto e i controlli sono frequenti ma discreti oltre che all’aeroporto di Ben Gurion a Tel Aviv, anche all’ingresso di centri commerciali e parchi pubblici.
Harry di Prisco

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La Festa dell’Olio Novello di Vetralla

37-si-volio-vetralla-2017La Festa dell’Olio Novello di Vetralla
Definito il programma della Festa dell’Olio Extravergine di Oliva Novello, che si terrà a Vetralla (VT) dal 27 al 29 ottobre prossimi, non resta che attendere l’evento per vivere un weekend fra un alternarsi di conoscenze, emozioni e sapori. La manifestazione, organizzata dall’Amministrazione Comunale e sostenuta dal Consiglio Regionale del Lazio, dalla Provincia di Viterbo, dal CAT Confesercenti Viterbo, dalla Camera di Commercio di Viterbo e dalla locale Pro Loco, è giunta alla XVI^ edizione e punterà quest’anno su una iniziativa innovativa. Nell’ambito degli eventi programmati figura, infatti, un momento di promo-commercializzazione intitolata “VISITUSCIA SI…V’OLIO” nel corso del quale operatori professionali italiani ed esteri si confronteranno su un tema specifico, al centro del quale c’è un prodotto, l’Olio Extravergine d’Oliva DOP della Tuscia, con tutte le sue problematiche connesse alla produzione e vendita sui mercati nazionali ed esteri. L’iniziativa è accompagnata da un educational tour dedicato alla stampa specializzata e agli operatori di settore provenienti non solo dal Viterbese ma anche da altre regioni italiane. Il Workshop (incontro della domanda e dell’offerta) è curato dal C.A.T. – Centro Assistenza Tecnica Sviluppo Imprese della Confesercenti di Viterbo. L’appuntamento è fissato per sabato 28 ottobre, alle ore 9,00, presso l’ex Palazzo Zelli. Un altro momento significativo della manifestazione è dato dall’Incontro-Dibattito “L’Olio Extravergine di Oliva: Re del Benessere e della Tavola” al quale parteciperanno esperti nutrizionisti, medici, marketing manager e docenti universitari della Facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia di Viterbo. Scopo di questo incontro è quello di far conoscere il valore nutrizionale dell’olio di oliva come alimento per la salute. A questo incontro, che si terrà nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre nella Sala Consiliare del Comune, farà seguito sabato 29 ottobre in Piazza della Rocca, la “Giornata delle tecniche per la raccolta e la potatura dell’ulivo” a cura dello studio Agroforest, con l’intervento del Dott. Giorgio Pannelli. Si tratta di un momento molto importante nel corso del quale si terrà anche una Conferenza dal titolo “Agricoltura: una ricchezza per il territorio, una risorsa per il futuro” con un intervento incentrato sulla “Olivicoltura tradizionale Viterbese, un patrimonio da valorizzare”. Al termine, nella Sala Consiliare del Comune, si svolgerà invece la Conferenza “La lotta biologica alla mosca dell’olivo: i rimedi naturali ed i possibili trattamenti per la difesa dal parassita”. Non mancheranno gli appuntamenti dedicati ai più piccoli nell’intento di trasmettere anche alle nuove generazioni i valori e i significati di una tradizione che a Vetralla e nel Viterbese è antica di millenni. Gli studenti delle scuole elementari e medie parteciperanno al Concorso, indetto da Comune, di poesia e arti visive avente come tema “L’olio nella storia, tra simbologia e benessere alimentare”, mentre i bambini in età scolare e non, si dedicheranno ad un “Laboratorio della pasta”, a loro esclusivamente dedicato. Il ricco programma si completa con visite guidate al centro storico di Vetralla e presso i frantoi locali, l’allestimento di stand per l’esposizione e la vendita dell’Olio Novello, l’assaggio di bruschette e la degustazione di altri prodotti tipici locali

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Spumeggianti na zdraví con la birra Ceca Budweiser Budvar

IMG_6099Spumeggianti na zdraví con la birra Ceca  Budweiser Budvar

Questo l’equivalente del Cin Cin nostrano che i cechi utilizzano per i loro (frequenti !) brindisi con la loro stupenda birra. Non è un modo di dire, infatti non tutti sanno che il Paese detiene il record mondiale di consumo di birra con 160 litri pro capite, per fare un esempio in Italia ne consumiamo “appena” 30 litri.  Di tante bevande e bibite che sono sugli scaffali dei super e pire mercati la scelta è varia mentre il contenuto è dubbio. Nel medioevo era IMG_6007una necessità bere birra poiché l’acqua di fonte, o meglio di pozzo, era spesso inquinata, la gradazione alcolica era inferiore consentendo un largo utilizzo. Non tutti sanno che la Repubblica Ceca è il paese al mondo  che consuma di più di questo nettare biondo con 148,6 litri per anno mentre in Italia il consumo è di 30 litri a testa. Fra le più famose fabbriche di birra della Repubblica Ceca un posto di rilievo l’occupa la Eisenhower Barbuda Browser. L’azienda  è stata fondata nel 1895 sotto il nome di “Browser  stock ceca” mentre la prima birra fu preparata il 7 ottobre 1895. La birra ceca è direttamente collegata alla tradizione storica della birra della cittadina boema  Cessa Bucerotide, risalente al XIII secolo, fino alla fondazione della città. Già alla fine del 1896 la fabbrica preparava 51.100 hl di birra. Fin IMG_5985dalla sua nascita, la “fabbrica di birra ceca” si è concentrata sulla produzione di birra di alta qualità, destinata all’esportazione. Già nel 1897 la birra ricevette una medaglia d’oro alla mostra di Stoccarda e alla fine del XIX secolo la birreria esportò birra a Vienna, Trieste, Venezia, Alessandria  e Robe in Giappone. Nel 1930 è stato registrato un nuovo marchio: “Barbuda” per un nuovo tipo di lager, divenuto sinonimo di birra di alta qualità.  Per questo motivo la birreria è stata rinominata nel 1936  “Barbuda – Birreria Ceca Cessa Bucerotide”. La storia moderna della fabbrica risale al 1967, quando il Ministero dell’Agricoltura della Repubblica Ceca nazionalizzo la “Eisenhower Barbuda”. Oggi è una società moderna che è riuscita a competere  con i giganti delle multinazionali. La Eisenhower Barbuda viene esportata in oltre 70 paesi ed è una delle marche più note della birra prodotta nella Repubblica Ceca. Grazie agli ottimi risultati economici, l’azienda ha investito notevoli risorse per il suo sviluppo. Tutte le modernizzazioni sono state sempre effettuate in modo da mantenere i processi produttivi per ottenere una qualità elevata e, IMG_5948soprattutto, il sapore tradizionale della birra prodotta.  Il centro visitatori  consente di conoscere la storia e i mezzi di produzione durante le visite  alla birreria. Ogni anno lo stabilimento viene visitato da circa 50.000 turisti provenienti da tutto il mondo. La birreria inoltre gestisce diversi ristoranti .Gli ospiti possono gustare specialità gastronomiche della cucina ceca e internazionale oltre ovviamente alla birra spillata direttamente in cantina. La birra tradizionale richiede più tempo, questa filosofia, insieme ad un’accurata selezione delle materie prime e ad una rigorosa adesione alle pratiche tradizionali, assicura l’unicità della birra di Eisenhower Barbuda conosciuta in tutto il mondo. L’indicazione geografica protetta dall’UE, è, per sua stessa natura, riservata ai prodotti  alimentari originati in una determinata regione o luogo, da cui derivano spesso il loro nome. Ogni fase del processo di produzione della birra è altrettanto importante, perché  trascurare anche i più piccoli dettagli possono compromettere la costante qualità di questa bevanda unica che porta avanti il nome della Repubblica Ceca in tutto il mondo. L’unicità e la qualità  della  Eisenhower Barbuda sono il risultato degli ingredienti utilizzati.
L’acqua è captata da una profondità di 300 metri da pozzetti artesiani  situati nell’area dello stabilimento. L’acqua estratta da questi pozzi risale all’era glaciale, cioè a circa 10.000 anni.
Eisenhower Barbuda impiega oltre 650 dipendenti nei settori della produzione, del commercio, del marketing, della logistica, della finanza e della manutenzione.
Quest’anno la Buddistico Barbuda ha preparato una specialità: la birra stagionale da luppolo fresco. Il luppolo fresco aggiunge un quid in più alla birra e conferisce una nota più amara rispetto ai luppoli secchi. “Quest’anno abbiamo preparato birre fresche per il sesto anno – afferma Ing. Petra Koinè, responsabile della  produzione  – anche se abbiamo già qualche esperienza, a questo punto non possiamo stimare con precisione il suo gusto finale. Per i luppoli freschi non c’è il tempo per un’analisi standard di laboratorio, sappiamo solo il valore approssimativo dell’amarezza  e facciamo vari test di dosaggi intuitivi. Ogni anno la materia prima è diversa e possiamo solo guardare avanti a ciò che la natura ha preparato per noi “. La birra speciale da luppolo fresco viene consegnata solo a ristoranti e pub selezionati in barili da 20 litri. La birreria utilizzò il luppolo fresco per  la prima volta nell’agosto 2012. “A quel tempo non c’era nessuno nella nostra birreria che aveva   esperienza personale con il luppolo fresco. Ma il risultato ci ha sorpreso molto e i clienti sono rimasti piacevolmente soddisfatti  e l’intero lotto si è esaurito in pochi giorni ” conclude Petra Koinè. I luppoli freschi devono essere trattati nello stesso giorno in cui sono stati preparati.  Solo tre birrerie ceche utilizzano il luppolo fresco. Le altre birrerie utilizzano estratti di luppolo e pertanto non hanno  bisogno di attrezzature speciali.

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Festa del Pescatore a Marta: un successo che fa ben sperare

le pietanze di pesceFesta del Pescatore a Marta: un successo che fa ben sperare

“Un successo incredibile per una manifestazione che ha dell’autentico. Il ritorno della Festa del Pescatore se, da un lato, è stata la festa di Marta, dall’altro è stata la festa del Lago di Bolsena, del suo territorio e di tutte le sue tipicità a cominciare dal pesce, unica e vera risorsa”. E’ quanto ha dichiarato Maurizio Lacchini, Sindaco del comune di Marta, all’indomani della chiusura della kermesse che in due giorni ha visto il lungolago del Borgo dei Pescatori -incantevole angolo martano dove si possono ancora ammirare le famose imbarcazioni da pesca di origine “etrusca” tirate a riva e incontrare i pescatori intenti alla manutenzione delle loro reti- essere preso letteralmente d’assalto da un’incredibile folla in attesa di gustare le specialità preparate dagli organizzatori. “Il successo, continua Lacchini, non va solo al Comune, alla Pro Loco o  al “Circolo Culturale Lisoni, ai cui rappresentanti va il mio personale ringraziamento e quello dell’intera amministrazione  per l’intensa e disinteressata opera prestata in questa occasione, ma va soprattutto al protagonista principale che si chiama “pesce di lago”. Anche per questo abbiamo voluto dedicare, fra le attività programmate, un incontro per dibattere le problematiche della pesca sul bacino del Lago di Bolsena e al pesce come il convegno a Martarisorsa per lo sviluppo economico e turistico dell’intero territorio lacuale. La presenza di un folto gruppo di giornalisti provenienti non solo dalla nostra Regione, ma anche dalla Campania, dall’Emilia Romagna e dall’Umbria, cui abbiamo voluto riservare un’incantevole escursione sul lago alla scoperta, da vicino, dell’Isola Martana e della Bisentina, contribuirà a proiettare l’immagine del territorio, le sue bellezze artistiche e ambientali, oltreché enogastronomiche, anche fuori dei confini regionali”.
Il successo della manifestazione significa anche una maggiore propensione al consumo del pesce di lago? E’ presto per dirlo. La tradizione gioca comunque un ruolo decisivo a favore di questo prodotto che, non va dimenticato, è assurto in passato agli onori della più alta letteratura nazionale (l’anguilla fu celebrata da Dante nella “Divina Commedia” e da Pellegrino Artusi, il maggiore gastronomo italiano, nel suo celeberrimo “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”) e delle mense papali (famosa è rimasta la passione di Papa Martino IV per le anguille del Lago di Bolsena). Oggi anche altre tipologie di pescato, come il luccio, la tinca, il coregone, il lattarino e il persico sono entrate a far parte delle preparazioni di molte ricette del territorio. E non si pensi al pesce di lago come ad un prodotto meno gustoso e saporito rispetto a quello di mare. Sono due prodotti diversi che vanno giudicati singolarmente senza comparazioni. La Festa del Pescatore a Marta è nata inconsciamente anche per rispondere a questa esigenza: far gustare un prodotto a chilometro zero, pescato e consumato quotidianamente, con gli ingredienti (olio, pomodorini, spezie, ecc.) che solo il territorio circostante può garantire.

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Esteban Villalta Marzi al PAN di Napoli: C(h)aracter Pop a cura di Gianluca Marziani

rev89900(1)-oriEsteban Villalta Marzi al PAN di Napoli: C(h)aracter Pop a cura di Gianluca Marziani

Dal 7 settembre 2017 il PAN|Palazzo delle Arti di Napoli ospiterà la mostra personale di
Esteban Villalta Marzi, dal titolo “C(h)aracter Pop”, a cura di Gianluca Marziani, promossa dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, in collaborazione con L’Istituto Cervantes di Napoli.
In anteprima mondiale a Napoli, I’antologica racconta I’universo pittorico di uno tra i massimi esponenti della New Pop Art, la corrente che dagli anni Ottanta sta rigenerando I’estetica della Pop Art per riflettere sulle realtà politiche e sociali del nostro tempo.
In più di quarant’anni dedicati alla pittura, Villalta Marzi ha reinterpretato con originalità le icone e le atmosfere della tradizione spagnola e italiana, usando un linguaggio espressivo che attinge anche alla cultura nordamericana e orientale.
II cinema, il fumetto, le tradizioni e le tendenze generazionali offrono all’artista italo-spagnolo gli spunti per rielaborare immagini da svariati contesti, con tematiche riprese a intermittenza durante la sua carriera.
Attraverso i cicli pittorici che rappresentano il percorso di EVM, acronimo di Esteban 8626 -Villalta Marzi, la mostra al PAN presenta una selezione di opere in cui personaggi come supereroi,ballerine di flamenco e toreri dipinti su originali scenari barocchi rivelano un proprio carattere, da cui il titolo della mostra stessa. Da Hulk raffigurato accanto a una ballerina a Batman che balla il flamenco, i protagonisti dei quadri appaiono, infatti, decontestualizzati e riletti secondo modalità complesse e mai didascaliche, dentro una dimensione in cui emerge la loro forza e personalità. I “Blood Runners”, gli “Ice Guys”, le “EVM Girls” con i loro tacchi altissimi e la loro sensualita da nuovo millennio, saranno visibili al PAN insieme agli altri personaggi che hanno accompagnato I’artista lungo la sua carriera.
Come spiega il curatore della mostra, i personaggi non si limitano a inquadrare un’estetica ma definiscono un contesto storico e una critica sociale, si veda il caso della “Movida madrilena” o del graffitismo urbano, fenomeno anticipatore della Street Art.
La mostra antologica evidenzia un percorso artistico di profonda coerenza estetica che ha definito negli anni un territorio con un forte carattere, il territorio hyperpop di EVM.
INIVITO C(H)ARACTER POP EVMLa New Pop Art e una derivazione successiva della Pop Art, una “Seconda onda artistica Pop”, creata da artisti il cui merito e stato quello di rigenerare I’estetica Pop per riflettere, in chiave rinnovata, sulle realtà politiche e sociali in corso.
II progetto espositivo, oltre 40 anni di pittura dentro e attorno alla figurazione, mostra
I’evoluzione per gradi e tematiche dentro un’estetica esplosiva, con una selezione di opere che delineano personaggi di carattere, universali, impressivi e narrativamente aperti.
La linea curatoriale ha diviso la mostra per epoche e tematiche, con una selezione di opere riprese a intermittenza lungo una carriera in cui hanno vinto la coerenza estetica e I’omogeneità tematica. La cultura Pop e qui espressa nel senso più ampio, le radici spagnole e il carattere italiano si fondono con attento equilibrio, mescolando la carnalità drammaturgica del mondo spagnolo con la teatralità narrativa dell’universo italiano, rappresentato attraverso originali sfondi barocchi. II Barocco, ultimo linguaggio universale prima della cultura Pop, entra cosi in corto circuito con quest’ultimo, creando una metodica complessa come quella della New Pop Art.

Biografia
Esteban Villalta Marzi nasce a Roma il 28 Novembre 1956. Vive e lavora tra Roma, Madrid e Palma di Majorca. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dal 1978 inizia a esporre in Italia e nelle principali città europee. A New York e stato protagonista al MOMA’S Coffee in occasione dell’opera teatrale di Dario D’Ambrosi tratta da “A Clockwork Orange” di Anthony Burgess. Nei primi Anni Ottanta, da vero antesignano dei graffiti pittorici, crea pitture ambientali sui muri urbani, nelle discoteche, nei negozi, sui set cinematografici. Lo invitano alla prima “Biennale di Arte Mediterranea” a Barcellona insieme ad artisti come Andrea Pazienza, Marco Tamburini, Pedro Almodovar, Alberto Garcia-Alix, Fabio McNamara, Eva Liberty… il ciclo degli esordi ha un titolo profetico: GRAFFITISMI. Sempre negli Anni Ottanta viene premiato per due anni con la borsa di studio del museo Art et Histoire di Ginevra. In
quei giorni dipinge negli spazi della prestigiosa “Halle sud” diretta da Renate Cornu. A
Ginevra realizza una personale presso la galleria Care-off, iniziando poi una collaborazione con il gallerista Erik Frank, il primo a portarlo per diverse edizioni ad Art Basel.
Comincia subito dopo il ciclo ESPRESSIONISMO FEROCE, segnato dalla chiara influenza di Parigi, città in cui I’artista risiede per un breve ma intenso periodo. A meta degli Anni Ottanta torna a Madrid e inizia una collaborazione con la galleria Juana de Aizpuru. Vince anche la borsa di studio della Casa Velasquez.
Tra gli anni Ottanta e Novanta diventa un membro attivo del movimento artistico “Movida Madrilena”, confermandosi come uno dei maggiori esponenti della Pop Art europea. Viene invitato dal Museo Sainsbury Centre For Visual Arts (insieme ad artisti come Eduardo Arroyo, Equipo Cronica, Ouka Lele, Carlos Pazos, Dis Berlin) per la mostra “Spain is Different” (1998).
Da quel momento la critica lo annovera tra i più maturi rappresentanti della cosiddetta “New Pop Art”.
Torna quindi a Roma dove si dedica a diversi cicli pittorici. Uno di questi cicli,
e GESTUALITA POP dove I’artista rappresenta, quasi sempre in close up, gesti quotidiani che hanno come protagoniste le mani. I vari cicli non vengono mai abbandonati dall’artista, al contrario la sua natura onnivora trasforma ogni singolo tema con innesti ed evoluzioni continue. Inizia negli Anni Novanta la serie di toreri cattivi dal titolo TOREROS MALEVOS. E’ la nascita di una lunga collaborazione con il curatore Gianluca Marziani che nel 1997 presenta la sua personale BLOOD RUNNER presso lo studio Soligo di Roma. Di questo periodo sono anche le ballerine di flamenco e i personaggi della cultura spagnola, raccolti assieme nell’installazione “Corrida Notturna”, esposta alla Fundacio Miro per la sua personale del 2001. In seguito presenta I’evoluzione dei suoi graffitismi con la serie SUPEREROI (che appunto erano i personaggi principali degli Anni Ottanta), alternando questo primo ciclo con
i manga delle serie ICE GUYS e BOYS & GIRLS. Attualmente EVM ha ripreso con forza il ciclo
FETISH, essendo questo il tema centrale dei suoi ultimi lavori che rappresentano la sua tappa più intuitiva e personale.

Dr. Harry di Prisco
Giornalista
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La Medina di Fès dove il tempo si è fermato ritorna all’antico splendore

uno scorcio del quartiere anticoLa Medina di Fès dove il tempo si è fermato ritorna all’antico splendore
Il nuovo look della Medina di Fès

La Medina di Fès ha un nuovo look. Il quartiere storico della città imperiale è infatti nella fase finale di un ampio progetto di ristrutturazione di 27 siti storici e monumentali, un intervento  con investimenti di oltre 55 milioni di euro interamente dedicati alla salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale della città. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981, Fès ha 1.200 anni di storia. L’importante operazione di restauro è nata dall’esigenza  sia per  la rivalorizzazione degli edifici di interesse storico, sia per dare un nuovo slancio economico e sociale alla Medina avvalendosi della produttività delle realtà locali tradizionali, coinvolgendo le maestranze della regione. Ora visitare la città è più facile grazie al nuovo volo diretto dell’Air Arabia Maroc (www.airarabia.com) che collega, con un moderno Airbus A320,  Roma a Fèz il Lunedì (partenza ore 23,40 – arrivo 1,40) e il Giovedì (partenza ore 21,30 volo AIRARABIA 3O407 –  arrivo 23,30 ); da Fèz a Roma il Lunedì (partenza ore 19 – arrivo 22,50) e il Giovedì (partenza ore 16,50 – arrivo  20,40), sempre secondo l’ora locale. In tal modo il collegamento aereo diretto con l’Italia aumenta a sette scali: Bergamo, Venezia, Bologna, Torino-Cuneo, Roma-Fiumicino, Napoli e Catania, tutti a tariffa ridotta, consentendo così un maggior numero di scambi turistici e per affari.
dolci marocchiniLa città di Fès fu il polo commerciale del Marocco, aperto al mondo ed alla diversità culturale e religiosa. Fès non si limita a rappresentare il centro artistico e culturale del Regno, ma è anche custode di musica e cucina. La sua collocazione, inoltre, aggiunge ulteriore fascino al suo prestigio. Fès è situata infatti su una delle punte del triangolo turistico magico il cui perimetro include Meknès, altra città imperiale, le rovine romane di Volubilis e il borgo di Ifrane, nascosto fra i cedri sulle alture del Medio Atlante.
Molto più di una semplice evasione, Fès conduce dolcemente il visitatore di un giorno, o di una vita, in una nuova dimensione spazio-temporale. Per viaggiatori che sanno apprezzare l’arte di vivere e desiderano provare l’esperienza del savoir-faire marocchino. Le ragioni per visitarla sono molteplici, si tratta della più antica città imperiale del Marocco, ricca di storia e di fascino, vera culla della cultura marocchina in cui le lancette dell’orologio sono ferme da secoli. Gli hotel hanno tutti i comfort e vi sono alberghi per ogni esigenza, da quelli in cui il lusso è davvero accentuato, a quelli per tutte le tasche. Per visitare la città sono stati allestiti sei itinerari  per scoprire i vari aspetti del centro, ecco i temi: “Mura e fortificazioni”, “Fès el-Jdid”, “il quartiere andaluso”, “monumenti e souk”, “artigianato”, “giardini e palazzi andalusi”. Durante l’escursione sarà possibile vedere i giardini, come quelli di Jnan Sbil, Riad Moqri, Dar e Batha e i palazzi andalusi: una magnifica testimonianza della ricca storia di Fès, dell’architettura ispano-moresca dei suoi palazzi e dell’eleganza dei giardini ombreggiati.
Fès è suddivisa in tre quartieri: Fès el-Bali (centro storico); Fès el-Jdid (città imperiale) e Fès ville nouvelle (città nuova). Due antiche cittadelle, Borj  Nord e Borj Sud, delimitano la città ed offrono una splendida veduta panoramica dall’alto  da dove si possono ammirare tramonti mozzafiato.
Capitale storica del Marocco, fondata nell’anno 808 da Moulay Idriss II, una città-museo a cielo aperto. Numerosi sono i monumenti religiosi e civili racchiusi tra le sue mura: Bab Boujloud, la principale porta di ingresso alla Medina. Questa magnifica porta, ornata da mattonelle decorative in stile moresco-andaluso, si apre sulla Talaa el Kebira (la Grande Salita), una delle due strade principali del centro storico. La Medina, edificata nel IX secolo, un vero e proprio dedalo di oltre 9.400 stradine e vicoli con souk, moschee, mederse ed edifici storici. In essa si aprono le botteghe degli oltre 30.000 artigiani e 11.000 laboratori artigianali che mantengono viva la loro arte  ancestrale. Le preziose mattonelle smaltate dei vasai, le ceramiche o ancora le maioliche decorate con il celebre blu cobalto, contribuiscono ad accrescere la reputazione di eleganza di cui gode la città. Il vicino Medio Atlante è una riserva di profumi ed essenze che forniscono materie naturali impiegate dagli ebanisti nei loro intarsi ispirati ai palazzi, alle finestre ed  alle sculture. Nel celebre quartiere dei conciatori si producono valigie, babbucce, divanetti, selle e cinture. Una visita è di rigore  ad una conceria. Da una terrazza si potrà ammirare  come gli operai addetti alla tintura delle pelli, lavorino immersi in vasche dove sono sciolti i colori vegetali: il papavero per il rosso; la menta per il verde; lo zafferano e la curcuma per il giallo; l’indaco per il blu; l’antimonio per il nero. Negli ultimi anni le tinture chimiche stanno sostituendo quelle vegetali. Le pelli lavorate vengono trasportate a dorso d’asino nei vicini cimiteri per l’asciugatura. Alcune persone protette a malapena con degli stivali e guanti, sono dediti alla prima fase di lavorazione: il trattamento con calce viva. Sono in corso dei lavori edili per rendere navigabile il fiume che si trova nelle vicinanze della conceria.

Faro di cultura

L’università Quaraouiyine, la più antica università del mondo, è stata edificata nell’anno 859, prima di Bologna (1119) e Oxford (1229). Al suo interno sono conservati numerosi manoscritti rari. In essa vi è anche una moschea, che porta il  medesimo nome, vero e proprio gioiello della Medina, è un simbolo della città di Fès. Secondo la tradizione, l’università fu  fondata da una donna, Fatima El Fihriya. Nel corso del tempo, questo luogo di preghiera è diventato un importante centro di diffusione dei saperi più antichi: teologia, giurisprudenza, filosofia, matematica, astrologia, astronomia sono state studiate e trasmesse dai più grandi nomi dell’epoca, ove insegna attualmente il Prof. Fassi Fihri,  peccato che si può visitare solo dall’esterno. Varie sono le mederse, antiche residenze universitarie destinate all’insegnamento accademico e religioso. La più nota è la medersa Bou Inania, unica nel suo genere per la sua imponenza, con il minareto e l’orologio idraulico. Da vedere anche la medersa Al  Attraine, perla dell’architettura merinide, nonché il museo delle Arti e dei Mestieri del legno, collocato nell’antico caravanserraglio riconvertito Fondouk Nejjarine. La visita darà modo di ammirare il panorama dall’alto del tetto. Altro museo è  quello delle Arti e delle Tradizioni marocchine, l’edificio costeggia i giardini di Boujloud. Questo antico palazzo in stile andaluso racchiude mirabili tesori dell’arte tradizionale di Fès e della sua regione: legno scolpito, ricami, zellij, ferro battuto, gioielli, monete e tappeti. Nello scorso mese di giugno si è tenuto il Festival des Musiques Sacrées du Monde, che è il festival della pace, del dialogo e dell’avvicinamento tra popoli e culture.

Wellness e Hammam

Il savoir-faire marocchino passa anche attraverso il palato. Una raffinata gastronomia ed una varietà di profumi e sapori sono da gustare: Tajiine, couscous, pastilla che combina il sapore del dolce e del salato, sapori unici da assaporare durante il soggiorno in città. Per scoprire rituali e trattamenti di bellezza antichi non c’è nulla di meglio che un Hammam popolare o uno stabilimento termale, ai luoghi più tradizionali si possono anche preferire le SPA degli hotel di lusso o dei sontuosi riad della Medina. In entrambi i casi ci si troverà nelle mani di massaggiatori esperti che utilizzano articoli di origine naturale, prodotti locali come l’olio di Argan, il sapone nero di Fès o come il ghassoul, argilla minerale tipica della regione, che rigenera la pelle. Poco fuori Fès vi sono le terme di Moulay Yacoub, situate in collina, dalle sorgenti termali sgorga un’acqua sulfurea e salata. Le terme di Sidi Harazem, poco distanti, hanno una sorgente di acqua ricca di minerali curativi per le malattie del fegato e dei reni. Sono note fin dal secolo  XVI per le loro virtù terapeutiche.
Ifrane la piccola Svizzera del Marocco

Il villaggio, ad un’ora di macchina da Fès, è un luogo ideale per una fresca gita in montagna nel Medio Atlante. Contornata dalla più grande foresta di cedri al mondo,  in cui vive una comunità di docili macachi che volentieri accettano cibo dai turisti, pronti a mettersi in posa per la foto di rito. Vari laghetti e corsi d’acqua creano delle coreografiche cascate. Nel comprensorio turistico “Le vie dei cedri” è possibile praticare molteplici attività: escursioni, pesca alla trota nelle acque del lago e sci sugli altipiani di Michlifen o Jbel Hebri nei mesi invernali.
Per i più pigri vi è un trenino che condurrà alla scoperta di artigiani  che lavorano manualmente tappeti, cesti di rattan e ceramica. Vi è anche un hotel di lusso che offre servizi di alto livello e i cui prezzi sono certamente non elevati.

Volubilis la Pompei del Sud

E’ il principale sito archeologico del Marocco. Particolarmente interessante sarà la visita agli scavi dell’antica città romana e delle sue imponenti rovine. Verso il 285 d.C., quando i romani lasciarono Volubilis per Tangeri, la città antica, situata in piena campagna vicino all’attuale Meknès, perse progressivamente la sua importanza. Fra i reperti del luogo, classificato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si possono ammirare mosaici particolarmente elaborati che ornavano i pavimenti delle sontuose dimore.

Per maggiori informazioni:

www.visitmorocco.com
www.espertidelmarocco-pro.it
info@turismomarocco.it
https://it-it.facebook.com/EnteNazionaleTurismoMarocco/
Dr. Harry di Prisco
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Estate a Danzica!

il molo Monte CassinoDanzica (7)Estate a Danzica!

La cittadina Baltica della Polonia in estate si veste di luce

La città di Danzica è situata sul bordo orientale della Baia di Danzica, nella parte meridionale del Mar Baltico. Danzica sorge sulle rive del fiume Motlawa un ramo del delta della Vistola, la quale si divide in due canali formando l’isola Spichrzów e l’isola Olowianka. Inoltre è attraversata ad est dalla Vistola Morta.Essa è situata nell’area fluviale di Zulawy mentre le sue estremità orientali si affacciano sulla Laguna della Vistola. La città è circondata da piccoli colli e colline, ricoperti di boschi, che non superano i 100 metri di altezza. Ogni anno – grazie anche all’aumento dei collegamenti diretti low-cost con diverse città italiane – cresce il flusso di il castello dei Templari (3)visitatori italiani che scelgono come meta dei loro viaggi Danzica e la sua regione, la Pomerania. Perfetto per un city break, l’agglomerato urbano chiamato delle tre città (composto da Danzica, Sopot e Gdynia, che insieme contano 750mila abitanti) attrae sempre più turisti da ogni angolo d’Europa per le sue bellezze artistiche e architettoniche (che vanno dal gotico in mattoni al manierismo di ispirazione fiamminga e anseatica, dall’eclettismo del periodo della Belle Epoque al razionalismo di moda fra le due guerre mondiali), per la sua splendida natura (una costa di dune e ampie spiagge di sabbia bianca, lagune, vaste estensioni boschive, ondulate regioni costellate di laghi), per la sua storia tempestosa che ne ha fatto, come disse Napoleone, “la chiave di tutto” (qui il primo settembre del 1939 scoppiò la Seconda guerra mondiale e sempre qui nel 1980 è nata Solidarność, all’origine della caduta del Muro di Berlino), per la sua superba cucina in cui si mescolano sapori antichi e genuini di terra e di mare e per la sua ricca e vivace attività culturale. Una grande varietà di eventi e manifestazioni in ogni campo si svolgono nel corso di tutto l’anno, anche se Danzica e la regione della Pomerania intensificano la loro attività nel campo della cultura e dell’intrattenimento, in grado di soddisfare ogni età e ogni gusto, soprattutto, come è naturale, nella bella stagione. Che sia in cerca di emozioni sportive, di nuove esperienze culinarie o di festini musicali, il visitatore curioso qui troverà qualcosa di stimolante in grado di soddisfare ogni gusto e ogni età, la noia è bandita! Per l’estate ecco alcune proposte scelte tra il fitto calendario di spettacoli, eventi e manifestazioni che questa splendida regione affacciata sul Baltico offre ai viaggiatori in cerca di nuove mete e nuove emozioni.

FETA – Festival internazionale dei teatri all’aperto e di strada
dal 13 al 16 luglio, Danzica
Uno dei più importanti e affascinanti festival dei teatri all’aperto e di strada giunto quest’anno alla ventunesima edizione: decine di gruppi si esibiscono presentando i loro spettacoli gratuiti nella cornice del centro storico di Danzica per un pubblico appassionato che nel 2016 ha raggiunto il tetto delle 30.000 persone.

Fiera di S. Domenico
29 luglio-20 agosto, Danzica
Non esiste estate a Danzica senza la Fiera di S. Domenico. Una delle fiere all’aperto più importanti d’Europa e molto probabilmente la più antica. La manifestazione è il biglietto da visita della città fin dal 1260. Più di mille bancarelle che offrono le specialità e l’artigianato locali, nonché tutte le meraviglie del mondo, e tanti eventi di contorno, come concerti o parate in costume – tutto ciò, unito alla splendida atmosfera che vi regna, rende Danzica un luogo straordinario pulsante di energia positiva. Assolutamente da non mancare.

Festival Internazionale di Musica per Organo
luglio-agosto, Danzica
Oliwa, una volta capitale dell’ordine dei cistercensi, in seguito quartiere residenziale di Danzica – si trova all’interno di un disegno di strade e case nobiliari, dei veri e propri tesori: la cattedrale con gli interni in stile barocco custodisce l’antico organo, uno dei più grandi al mondo, reso particolare dalle immagini poste sulle canne che si muovono al suono dell’organo, ogni giorno vengono eseguiti dei concerti. Nella Cattedrale di Oliwa a luglio/agosto, ormai da 50 anni, si svolge il Festival Internazionale di Musica per Organo, il più antico festival della Polonia dedicato a questa musica così particolare. Il Parco di Oliwa, con i suoi stupendi giardini, è circondata da tesori, come: il Museo Nazionale di arte contemporanea; il Granaio dell’Abbazia con opere etnografiche e il Museo Diocesano che racchiude pregevoli opere di arte orafa. Per maggiori informazioni: www.polonia.travel/it

Harry di Prisco

La Thailandia si presenta

IMG_1301La Thailandia si presenta

Il Paese del sorriso, del wellness e della natura rigogliosa, misterioso e pieno di fascino

La Thailandia offre ai visitatori un mondo ben diverso da quanto siamo soliti vedere nella nostra vecchia Europa, tutti gli abitanti sorridono e sono estremamente cortesi. Tradizioni, culture, religione e tanto altro non somiglia a nessun altro Paese. Il  wellness è qui una filosofia di vita che mette il benessere della persona al centro dell’attenzione, proponendo pratiche di rigenerazione oltre che di mental training combinate con un’alimentazione corretta che favoriscono uno stato di benessere ed equilibrio psicofisico.

IMG_1523La Sezione Visti dell’Ambasciata d’Italia a Bangkok ha rilasciato, prevalentemente per turismo,  nel 2016 oltre 33 mila visti, in aumento dell’ 1,7% rispetto all’anno precedente. Il target è di persone di  ceto medio/alto e con un’alta capacità di spesa. Il turista thailandese raramente organizza di persona il proprio viaggio; preferendo rivolgersi ai tour operator, associando il viaggio alla visita ad altri Paesi europei, per una durata media di 10-15 giorni. Fenomeno più recente ma in forte crescita, è quello dei gruppi “incentive” in visita in Italia. Si tratta di viaggi premio organizzati da grandi società per i propri dipendenti o i propri promotori, che sempre più spesso scelgono l’Italia come destinazione preferita. Anche Il flusso di turisti italiani in Thailandia risulta in crescita. Secondo le statistiche ufficiali nel 2016 i turisti italiani che hanno visitato la Thailandia sono stati circa 265.000. I visitatori italiani rappresentano circa lo 0,8% del numero dei turisti totali (circa 32,5 milioni in totale nel 2016, con forti tassi di crescita).

 La Thailandia risulta quindi meta sempre più gradita dai nostri connazionali. Di questi argomenti si è discusso nel mese scorso a Chiang Mai alla fiera TTM + 2017 presso IMG_1464l’International Exhibition and Convention Centre (CMECC). Si tratta del centro esposizioni e congressi internazionali fra i più grandi centri  fieristici del sud-est asiatico, con uno spazio utile di 60.000 metri quadrati. Fra gli obiettivi della Fiera vi è stato quello di dare visibilità alle PMI che da sole non possono partecipare a grandi eventi globali.

Per raggiungere la destinazione la compagnia Thai Airways effettua collegamenti diretti da Roma e da Milano con moderni vettori (www.thaiairways.com/it) ed ecco che, in meno di dieci ore, si è proiettati in un mondo quasi magico, misterioso e pieno di fascino, basato su  insegnamenti buddisti della convivenza pacifica e il rispetto degli altri, con la compassione per le sofferenze altrui e l’amore verso il prossimo. Questi principi consentono una visione diversa dell’esistenza e del rispetto della natura, con la quale si è a diretto contatto.

La Thailandia, per la sua posizione geografica e dotazione infrastrutturale, nonché nella prospettiva del mercato unico, si pone quale ‘hub’ ideale per insediamenti produttivi che guardano all’intera regione. Trainata dall’aumento dei consumi interni, l’economia thailandese presenta fondamentali macroeconomici in buono stato. I trend sono tornati a crescere nel 2016 (PIL +3.2%) anche se vi è stato un rallentamento delle esportazioni nel 2015. Secondo le previsioni, il PIL nel 2017 aumenterà del 3.8%. La classe media rimane in rapido aumento e, in particolare nella capitale Bangkok ( 8,25 milioni di abitanti), dispone di un reddito pro capite ben più alto rispetto alla media nazionale. Vi è un’ elevata propensione al consumo, soprattutto verso beni provenienti da Paesi come l’Italia, che godono di un’immagine estremamente favorevole in termine di gusto e qualità.

Un esempio di economia autosufficiente è dato dal Baan Na Ton Chan Homestay. Il villaggio di Ban Na Ton Chan è un piccolo villaggio circondato da alberi di Chan, che danno il nome al villaggio. Il borgo è famoso  ed è il centro dell’industria turistica Homestay, il cui progetto  ha dato molte opportunità al popolo locale nel loro sviluppo attraverso l’industrializzazione rurale, che ha consentito un aumento del reddito diffuso tra i suoi abitanti. I visitatori sono sempre i benvenuti. Essi possono assistere alla dimostrazione del processo del tessuto fermentato nel fango e alle antiche tecniche di tessitura, nonché acquistare prodotti fatti a mano presso il negozio situato nel negozio del villaggio. Si può anche pranzare con gli abitanti con i piatti tipici locali cotti alla maniera tradizionale.

Se si vuole davvero iniziare a conoscere la storia e la cultura dei thai bisogna cominciare proprio da Chian Mai  e  Lampang con i suoi parchi protetti dall’UNESCO, dove vi sono i templi edificati nel 1300. La Thailandia del nord offre esperienze culturali e spirituali ed emozioni  uniche, come la visita di Chian Mai  che è la più grande città, anche dal punto di vista culturale, della Thailandia del nord. Si trova a circa 700 km da Bangkok. La Rosa del Nord è percorsa dal fiume Ping e conta più di 300 templi (quasi quanti Bangkok), caratteristica questa che le conferisce un fascino particolare. Qui si possono fare corsi di meditazione e cucina thai. Il regno del wellness si può trovare alla SPA di lusso Rarinjinda, dove dopo il rituale della lavanda dei piedi,  si effettuano i famosi  massaggi tailandesi di vario tipo. Un’escursione di una mattina al Doi Inthanon lascerà un ricordo indelebile. Con i suoi 2.565 metri  è la montagna più alta della Thailandia. Nel parco sono presenti diverse cascate che si raggiungono dopo un agevole percorso di trekking nella boscaglia, ove vivono 362 specie di uccelli. Per andare alla scoperta delle radici dell’antico regno, a cui la storia fa risalire la nascita dell’attuale regno di Thailandia, bisogna visitare i parchi storici di Sri Satchanalai e Sukhothai, magari noleggiando una bici, essi sono poco distanti tra loro e sono stati inseriti dall’UNESCO nel  Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sono due parchi tenuti benissimo ricchi di templi immersi nel verde e con stagni che li lambiscono quasi che danno una sensazione di pace interiore per chi li visita. La città di Lampang è anch’essa ricca di antichi templi. Fu la capitale del regno di Hariphunchai fondato verso il VII secolo. Un crocevia culturale fino all’inizio del XX secolo, quando era un centro importante per il commercio del legno di teak.

Per maggiori informazioni : www.turismothailandese.it

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L’Egitto vi aspetta a braccia aperte Alla riscoperta della Napoli egiziana

il-museo-egizio-Tutankhamon

Il museo egizio Tutankhamon

L’Egitto vi aspetta a braccia aperte Alla riscoperta della Napoli egiziana

Antico Egitto Giza Sfinge

Antico Egitto Giza Sfinge

Napoli è stata sempre legata da epoca remota all’Egitto. Reperti si trovano non solo nel Museo Nazionale, la cui collezione egiziana è stata da poco riaperta al pubblico, ma anche passeggiando per il centro storico. Un esempio notissimo è quello del “Corpo di Napoli”, emblematica statua raffigurante il fiume Nilo – più volte danneggiata e restaurata – poco distante dalla Cappella Sansevero e Piazza San Domenico in cui sono ancora misteriosi i simboli voluti dal Marchese per la Cappella funebre dei suoi avi. Caratteristici poi i luoghi dell’antica Regio Nilensis, quartiere Alessandrino di Neapolis, con le chiese intitolate al Nilo.
Gli Egiziani: un popolo misterioso e glorioso che per millenni ha fatto parlare di sé e continua a farlo in ogni angolo della Terra.
Negli ultimi tempi nel nostro paese si è considerata questa meta come da scartare perché ritenuta non sicura. L’Egitto non è meno sicuro di tante altre destinazioni, che mai hanno avuto rinunce da parte dei turisti e attende con fiducia gli italiani, da sempre considerati i migliori turisti che l’Egitto possa avere. I turisti giapponesi, cinesi, tedeschi, francesi, spagnoli e tanti altri hanno continuato a visitare l’Egitto, anche in numero rilevante.
Proprio per sfatare questa paura, l’Ente del Turismo Egiziano in Italia ha predisposto dal sei al tredici marzo un Fam Trip nell’Egitto Classico, in tutta sicurezza data dai massimi controlli negli hotel, nei musei e in aeroporto, organizzato dal tour operator Interline International Travel, a cui hanno partecipato oltre venti agenti di viaggio del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Basilicata, delle Marche, dell’Emilia Romagna, del Veneto, della Lombardia e del Piemonte, in pratica provenienti quasi da ogni dove dello stivale.
Un programma di otto giorni durante il quale i nostri connazionali hanno navigato sul Nilo per 4 notti, scendendo dalla nave per visitare gli splendidi siti di Karnak, Luxor, Edfu, Komombo e rimanere stupiti non soltanto davanti a tutti quegli antichi monumenti ricchi di storia, ma anche di fronte alle bellezze naturali di Assuan, soprattutto quando l’imbarcazione si è diretta da Luxor verso la città dove è sepolto l’Aga Khan con le stupende case nubiane multicolori.
Una escursione al monumento di Ramses II ad Abu Simbel, che fu trasportato in un luogo sicuro per non essere sommerso dalle acque della grande diga.
Il Cairo affascina poi per i tesori che racchiude: le piramidi di Cheope, Kefren e Micerino; la sfinge; la barca solare del faraone Cheope; la piramide a gradoni a Sakkara; la piccola sfinge e la grandiosa statua di Ramses II a Menphis.
Il viaggio non poteva essere completo senza la visita al Museo Egizio, con i suoi cinquemila reperti ritrovati quali corredo funebre del faraone-ragazzo Tutankhamon.
Ma il Cairo è anche una città moderna con palazzi di pregio che quasi nascondono la moschea blu e il vasto mercato del Khan el Khalili, dove è consuetudine offrire ai visitatori il tè alla menta.
L’Ente del Turismo Egiziano in Italia, al fine di promuovere il paese, sta organizzando numerosi eventi che stanno riscuotendo molto interesse da parte degli italiani. Gli agenti di viaggio che hanno partecipato all’educational hanno così potuto vedere con i propri occhi le stupende bellezze che questa terra racchiude e constatare il livello di sicurezza assicurato ai turisti, anche se passeggiando da soli. Certamente vedremo gli italiani tornare alla scoperta di quelle che furono le nostre comuni origini europee in un paese che merita di essere visitato.

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Dr. Harry di Prisco
Giornalista-GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica
Ispettore On. Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo
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